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Italia Nostra Senigallia: “Mangialardi, nel verde urbano quantità non sostituisce qualità”

"Il sindaco esalta le sue scelte, liquidando le opinioni altrui: se gli interessa il verde, progetti un parcheggio diverso alla stazione"

La pineta a fianco della stazione ferroviaria di Senigallia, tra via Poerio e viale Bonopera

Il sindaco Mangialardi non manca mai un’occasione peresaltare le sue scelte amministrative, come in occasione della recente Festa degli Alberi, in cui l’argomento è stato quello del verde pubblico, divenuto ricorrente dopo l’abbattimento della pinetina della stazione.

Che un sindaco abbia il diritto di informare la cittadinanza sul suo operato, magari con una certa enfasi, è incontestabile e fa parte della prassi politica, ma quando liquida le opinioni altrui definendole “strumentalizzazione politica” o quando in sedi riservate ricorre a giudizi sommari e offensivi, definendo le critiche “polemiche sterili e fine a se stesse, soprattutto se fondate sul nulla e talora proposte da soloni” (sempre che sia chiaro chi fu Solone), allora ci sembra che sfiori la presunzione e l’arroganza, costringendoci controvoglia a controbattere a giudizi infondati.

Restando sul tema del verde pubblico, Italia Nostra di Senigallia ha sempre avanzato critiche precise e circostanziate ai singoli comportamenti, indicando alternative e pratiche virtuose, sia quando si è trattato di stigmatizzare le potature-capitozzature, sia quando si è trattato di contestare i metodi di sostituzione delle alberature stradali, sia quando si è trattato di rimarcare l’assenza di una precisa strategia per riprogettare il verde urbano in funzione di un nuovo assetto stradale.

A queste critiche non è mai stato risposto e mai è stato richiesto un confronto diretto, nell’ambito del quale rispondere in modo puntale.

Uno dei cavalli di battaglia per il sindaco è diventato quello “della messa a dimora di oltre 4000 piante su una superficie complessiva di 7,5 ettari tra le Saline e la Cesanella”, su cui va detto innanzitutto che si tratta di una realizzazione a totale carico della Società Autostrade per le misure ambientali compensative della costruzione della terza corsia, in aree peraltro già destinate a verde pubblico da decenni; poi che si tratta di nuove piante che dovranno crescere e di cui si potrà godere gli effetti solo fra dieci/vent’anni; infine, senza entrare in un discorso che ci porterebbe lontano, che la quantità non basta da sola a fare la qualità.

Infatti i boschi urbani hanno una funzione diversa dagli alberi che stanno nei luoghi dove si svolge la vita quotidiana delle persone: i quartieri residenziali, le strade urbane, i parcheggi, i centri commerciale e così via e di cui si è detto ripetutamente, e non è che questi possono essere sostituiti da altri, magari in numero maggiore, ma in luoghi periferici e lontani dal centro abitato. Inoltre una pianticella e nemmeno dieci possono sostituire un albero che ha almeno mezzo secolo di vita.

Allora, se il sindaco vuole dimostrare il suo reale interesse per il verde urbano, lasciando perdere le polemiche “strumentali” come direbbe lui, lo invitiamo intanto a progettare in modo diverso il parcheggio in allestimento alla stazione, prevedendo anche la messa a dimora di un certo numero di nuovi alberi, che servano ad ombreggiare le auto e lasciando da parte idee brutte, costose e di scarsa utilità, visto il poco spazio a disposizione, quali la costruzione di un parcheggio sopraelevato o qualcosa del genere.

Sarebbe invece molto più utile e risolutivo perseguire con maggior convinzione altri progetti di parcheggio, che in questo settore della città dovevano essere previsti da tempo, ad esempio pensando all’utilizzo di nuovi spazi nelle aree del Politeama e del piazzale Morandi, dove, nel caso di quest’ultimo, insistono fra l’altro edifici inutilizzati di proprietà pubblica. Queste sono le vere sfide del futuro per una pubblica amministrazione, in grado di contenere il traffico e l’inquinamento, senza dover sacrificare il verde urbano.

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Commenti
Ci sono 8 commenti
Antonio 2017-11-24 22:35:35
Non si smentisce mai il nostro Sindaco (...omissis...)...
Mario2 2017-11-24 23:54:18
Qui non è questione di un parcheggio, ha tagliato tutti gli alberi, Stazione, Piazza Garibaldi, Cesano, Statale, Cesanella, deve essere una cosa patologica.
Gnagnolo
Gnagnolo 2017-11-25 08:02:22
Nell'immaginario renzianmangialardesco, solone, professorone, gufo e rosicone hanno tutti lo stesso significato.
ozymandias
ozymandias 2017-11-25 12:19:23
Vorrei ringraziare Italia Nostra. Finalmente qualcuno di autoritario che prende posizione, contro la stupidità e l'ignoranza palesi, a cui la nostra città é condannata ormai da quasi 10 anni.
Ci vorranno almeno 20 anni e il lavoro di amministrazioni corrette e colte, per riparare lo scempio che questa amministrazione, composta da molte figure ambigue , con conflitti di interessi grossi come case sia in maggioranza che in opposizione che in giunta, ha causato alla nostra città.
alesav 2017-11-25 13:11:13
kim jong un Mang , un dittatore che (...omissis...) sulle opinioni dei suoi cittadini che non contano nulla.
henry
Dirty Rotten Imbeciles 2017-11-25 14:18:31
....ma i (...omissis...) che l'hanno votato, non dicono mai niente ? Nessuno che ammetta pubblicamente di aver dato fiducia alla persona sbagliata ? Possibile che siano ancora tutti convinti delle buone azioni perpetrate da codesto individuo ? Come' che si dice ? Tutti i nodi vengono al pettine ? Speriamo, perchè tre anni in queste condizioni, sono davvero duri da superare e allora auguriamoci che sti nodi arrivino presto.....cosi' facciamo piazza pulita una volta per tutte.....
stefano 2017-11-25 16:42:19
Il Piano del Verde, almeno a leggere le Linee Guida dell’Ispra, è indicato come lo strumento di pianificazione di settore che integra la pianificazione urbanistica comunale tenendo conto di due cose:
1. del Verde esistente nelle sue diverse forme, tipologie, usi e funzione,
2. di una visione strategica di medio-lungo periodo per l’incremento e valorizzazione del “capitale” naturalistico e risorsa ambientale.
Si può di certo dire che a Senigallia manca sia l’una che l’altra cosa. A fare rumore sono gli alberi che cadono, ma a fare ancor più rumore sono le mancate verità.
Negli ultimi tempi, in città, il palcoscenico è stato preso dalle motoseghe e prima di loro dai certificati di esperti (quelli che piacciono tanto all’amministrazione, beninteso) che danno sempre ed irrimediabilmente malati terminali , nemmeno fosse arrivata la xilella, quegli alberi che hanno la sfortuna di trovarsi in aree sulle quali è stata riversata una (questa sì) “strumentalizzazione politica-amministrativa”.
E negli ultimi tempi è stata fatta correre a briglia sciolta la vulgata che ad ogni albero abbattuto se ne piantano due , il tutto sull’onda di progetto “di grande visione e prospettiva”. Ma le promesse (da marinaio) erano ben altre , Società Autostrade doveva dotare Senigallia, secondo gli accordi, di un patrimonio arboreo con più del doppio di piante autoctone ( con diversificazione di specie in aderenza al modello dei luoghi) di quelle che ha concesso fino ad ora .. Tra l’altro con l’obbligo di ripristino vegetazionale per almeno cinque anni e con un Piano di Monitoraggio e Manutenzione quinquennale sotto la supervisione dell’Arpam. Al di là delle facili esultazioni ed esaltazioni del Sindaco al quale basta poco per non toccare più i piedi per terra) verrebbe da chiedere che fine ha fatto tutto questo. Che fine hanno fatto i corridoi ecologici , le zone filtro naturalistiche, le terre armate ed i muri fioriti promessi e promossi da Comune e Regione..
Eppure esempi virtuosi, a cui rimandare la nostra Amministrazione, ce ne sarebbero diversi. Cito per quanto riguarda la gestione del verde i casi di manutenzione sostenibili di Roma e Bologna dove si procede con interventi selettivi e non con quelli brutali da boscaioli del Nevada che abbiamo avuto modo di sperimentare in questa città. Oppure, per quanto riguarda il Progetto del Verde Urbano, al caso di Reggio Emilia dove l’allora Sindaco Graziano del Rio (oltre che Presidente deil’Associazione Comuni Italiani) ha trovato il tempo di varare un Piano del Verde che ha saputo creare un sistema di paesaggi verdi della città capace di mettere in rete tutte le aree verdi della città,esistenti e di progetto, con quelle del comprensorio attraverso cunei e corridoi ecologici. E a Senigallia , il Primo Cittadino e Presidente ANCI Regionale che fa?
Il papà , che qualche tempo fa, è corso in suo sostegno ci ha assicurato accoratamente che il ragazzo è un ecologista convinto sin dai tempi del corso in erboristeria. Sarà, per il momento noi non ce ne siamo accorti.
stefano bernardini
mimmo990
mimmo990 2017-11-25 20:04:23
É la stessa cosa che ho pensato io, sig. Stefano.
Con quello che ha scritto il padre, volendo mettere in evidenza gli studi del figlio, ecco...forse sarebbe stato meglio che quest'ultimo si fosse dedicato di più alle cose relative ai suoi studi.
Avremmo avuto cosí un aitante ed elegantissimo ragazzo col ciuffo, che si sarebbe aggirato magari di piú nelle nostre campagne, piuttosto che nei nostri palazzi, e sarebbe stato di certo piú in sintonia con gli studi da lui compiuti.
E il nostro verde del centro storico , che altri prima di lui, con amore, avevano piantato e conservato, per la città e per i suoi abitanti, oggi sarebbe ancora li dove si trovava.
Io, che rivorrei gli alberi in piazza Garibaldi ad esempio, trovo che "ne abbiamo messi il doppio al ciarnin" sia una risposta che non centra nulla.
E poi li vai a vedere, e sono dei rametti.
Una presa per fondelli, con plauso di partito. Come al solito.
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