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La Regina di Ghiaccio fa innamorare anche Senigallia

Doppio sold out al Teatro La Fenice

Lorella Cuccarini in La Regina di Ghiaccio

Un successo annunciato quello di “La Regina di Ghiaccio”, la nuova macchina da guerra creata dalla Compagnia della Rancia, ideato e diretto sapientemente da Maurizio Colombi ed ispirato alla fiaba persiana I Mille e un giorno da cui nacque la Turandot di Giacomo Puccini andata in scena al Teatro La Fenice nelle giornate del 18 e 19 novembre.

Un successo annunciato dicevamo e non poteva essere altrimenti; d’altronde gli ingredienti c’erano tutti: una trama che oramai appartiene all’immaginario collettivo arricchita da nuovi personaggi che le donano una nuova veste da “Fiaba pop”, più vicina alla sensibilità dei bambini: le tre streghe Tormenta, Gelida e Nebbia, fautrici dell’incantesimo, anteposte ai fedelissimi consiglieri dell’imperatore Ping, Pong e Pang: su questi due nuclei poggia la lotta tra bene e male; entrambi le trinità di personaggi si muovono ad unisono, quasi fossero un’unica entità. Sugli scudi le tre streghe cattive, destinate a scrivere un nuovo capitolo dei “cattivi delle fiabe”.

Vero fulcro dello spettacolo però è ancora lei, Lorella Cuccarini,  deus ex machina dello spettacolo: canta, balla (stavolta non molto per la verità), ‘dirige’  e detta i tempi  intorno a cui  si dipana la storia.
Lorella veste i panni di Turandot, la regina sotto incantesimo, cinica e crudelissima che si diverte a fare indovinelli ai suoi pretendenti e a chi sbaglia fa tagliare la testa, una veste ben  più sinistra rispetta a quello a cui ci aveva abituato ma che la declina in una veste in cui sembra trovarsi a suo agio, (ennesima) dimostrazione dell’ecletticità dell’artista.

Menzione d’onore anche per il principe Calaf (Pietro Pignatelli), sarà lui a far sciogliere il suo cuore di ghiaccio e quello degli spettatori intonando l’aria pucciniana “Nessun dorma”.

Ad arricchire il tutto un vastissimo catalogo di scenografie, coreografie luci ed effetti che aiutano lo spettatore a visitare la fiabesca ed antica Pechino. Alla fine dello spettacolo il pubblico è in piedi ed acclama gli artisti: senza cambiare troppo da “Rapunzel” la nave di “La regina di ghiaccio” è salpata e si prepara a conquistare i palcoscenici di tutt’Italia.

Lorenzo Ceccarelli
Pubblicato Martedì 21 novembre, 2017 
alle ore 8:26
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