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“’Violazione di legge ed eccesso di potere’, così il TAR condanna l’Amministrazione”

Lega Nord Senigallia: "Ennesima dimostrazione di come questa Amministrazione vessa i cittadini, in maniera arbitraria e cattiva"

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Violazione di legge ed eccesso di potere”, così il TAR Regionale recita e condanna l’Amministrazione Comunale del Sindaco Mangialardi, raggiunto da un avviso di garanzia per i fatti dell’alluvione del 3 maggio 2014, nella sentenza N. 00648/2012 REG.PROV.COLL. e N. 00222/2010 REG.RIC.

La storia è un po’ lunga, ma vale la pena leggerla attentamente, è l’ennesima dimostrazione di come questa Amministrazione vessa i cittadini, in maniera arbitraria e “cattiva”, e non smette neanche dopo la condanna del TAR! I protagonisti di questa assurda e vergognosa vicenda sono: il Sindaco Mangialardi, il Vice Sindaco Maurizio Memè, l’Ing. Roccato, l’Architetto Ciacci, l’Architetto Priori e il geom. Quaglia, tutti attualmente sotto indagine dalla Procura visto l’esposto giustamente presentato dal “cittadino vessato”!

La storia inizia con il respingimento di una DIA del 14 Febbraio 2008 da parte dell’arch. Ciacci con la qualificazione discrezionale del fabbricato in “Tettoia”.

Qualificazione che risulterà errata ed incompetente in aggiunta alla quale tale tecnico riterrà giusto annettere ulteriori travisamenti. Per malintesa solidarietà corporativa o semplicemente per l’assenza di controlli, tale sforzo si prolungherà fino al giorno d’oggi con l’Amministrazione impegnata nello strenuo tentativo di trovare comunque una giustificazione a determinazioni erronee ed alle problematiche attribuzioni degli incarichi “per alta specializzazione”. Da notare che tali incarichi sono stati confermati nonostante che il TAR abbia riconosciuto profonde carenze nell’operato dei designati e loro colpe tanto gravi da condannare l’Amministrazione anche alle spese del ricorrente.

Dopo il diniego alla DIA viene respinto anche il Permesso di Costruzione, presentato alla Commissione Edilizia Integrata dagli esperti di nomina comunale in beni culturali e paesaggistici, per dare all’arch. Ciacci una ragione dignitosa di ravvedimento.

Il responsabile del SUS ha invece reagito come per una offesa alla sua competenza alzando la posta ed aggiungendo altre infondate motivazioni avvallate dall’ing. Roccato. Motivazioni che ancora una volta verranno sentenziate errate e comunque inesistenti dal TAR. Per sua disgrazia ambedue gli esperti comunali in Beni ambientali e paesaggistici all’interno della Commissione Edilizia integrata smentiscono l’istruttoria del SUS mentre gli altri membri attestano la perfetta conformità dell’istanza alle norme edilizie.

L’arch. Ciacci, invece di prendere atto dei propri errori faceva di nuovo appello alla sua discrezionalità amministrativa. Smentiva la C.E. e negava l’autorizzazione richiesta. Riteneva perfino in suo potere far valere un vincolo inesistente nella legislazione nazionale e che comunque sarebbe spettato al Consiglio comunale deciderne l’introduzione nel PRG e non ad un qualunque impiegato comunale. Non solo, ne pratica l’applicazione nel luglio del 2009, addirittura un anno prima che venga inserito (erroneamente) nel settembre 2010 in occasione di una Variante al PRG. Tutto questo con l’avvallo dell’ing. Roccato ed il silenzio del Segretario comunale garante della legittimità dell’azione amministrativa. Solo sei anni dopo l’Amministrazione ammetterà con delibera CC.2016_97 che tale vincolo era inesistente.

Anche l’allora Assessore Mangialardi era intervenuto a presiedere la C.E.I., senza alcun rilievo da parte dell’ing. Roccato che non solo ha ammesso l’illegale presenza di un amministratore in un organo tecnico, ma ne ha poi avvallato il giudizio “politico” (riconosciuto poi tale dallo stesso assessore). Ambedue comunque sono stati smentiti da tutti gli altri membri. Domanda: l’ing. Roccato avrà esercitato in quella occasione la discrezionalità amministrativa in suo potere od una supina accondiscendenza a chi avrebbe dovuto rinnovargli l’incarico?

Avverso il diniego alla DIA e al successivo P.d.C. viene presentato ricorso al TAR. Il Tribunale esaminati gli incartamenti emette l’Ordinanza 217/2010 suggerendo bonariamente all’Amministrazione di ravvedersi sulle errate valutazioni fino allora espresse. Questa, invece che recedere dall’aggressione amministrativa, aumenta ancora una volta la posta in gioco. Invia in sopralluogo il responsabile dell’Ufficio Abusi Edilizi che attesta un “abuso edilizio totale” tanto grave da richiedere, a firma dell’ing. Roccato, “un’Ordinanza di Demolizione” dell’intero fabbricato e l’esproprio del terreno adiacente. Nel mentre il Dirigente si tutelava facendola controfirmare dall’arch. Priori, questi ammetteva in separata sede al Cittadino, in un colloquio informale, di aver compilato tale verbale “per fiducia nella geom Quaglia che già conosceva la pratica” in quanto non era neppure riuscito a trovare il titolo concessorio (DIA 24.08.1998) del quale nel verbale egli attestava la difformità. Il Verbale risulterà farcito di altre attestazioni non corrispondente al vero.

Furbescamente” l’Amministrazione trasmetteva l’Ordinanza di Demolizione al TAR pensando così di “bloccare” il giusto ricorso del cittadino vessato, bastonato e gabbato! Il TAR non cadeva nel “ridicolo trappolone” e respingeva tale richiesta e costringeva l’Amministrazione a produrre i precedenti titoli abilitativi (Conc. 6402/97 e DIA 508/98). Dalla loro semplice visione il TAR constatava l’evidente falsità delle attestazioni nel verbale dei due pubblici dipendenti e quindi la totale infondatezza dell’Ordinanza, ed emetteva condanna dell’Amministrazione perfino con il rimborso delle spese processuali del cittadino!

Il TAR scrive espressamente così: “Quanto sopra rende quindi fondato il ricorso per motivi aggiunti nella parte in cui deduce violazione di legge ed eccesso di potere, trattandosi di opere (modifiche non essenziali) che non hanno comportato la realizzazione di un nuovo edificio, bensì, e al più, la parziale ristrutturazione di un edificio esistente. Di conseguenza non possono essere ricondotte al regime sanzionatorio di cui all’art. 31 applicato dal Comune di Senigallia. Sotto tale profilo l’ordinanza 10.1.2012 n. 2 è quindi illegittima e va annullata. Le spese seguono la soccombenza e sono liquidate a favore del ricorrente nella misura di € 2.000 (duemila), a titolo di spese e onorari di difesa, oltre ad IVA, CPA e al recupero del contributo unificato come per legge. Il Tribunale Amministrativo Regionale per le Marche, definitivamente pronunciando, accoglie il ricorso in epigrafe e, per l’effetto, annulla i provvedimenti impugnati”.

Una storia incredibile e assurda, ma che non ci meraviglia perché non è la prima volta che questa Amministrazione viene condannata dal TAR, per vari motivi, e non è la prima volta che qualcuno scrive che questi signori agiscono in violazione di legge ed eccesso di potere. A tutt’oggi, dal 2008, su questa vicenda non è stata ancora messa la parola fine perché l’Amministrazione, nella persona dell’ing. Roccato, ancora si rifiuta di accogliere la famosa DIA del 2008, pur essendo stata ampiamente condannata l’Amministrazione.

Ancora una volta ci chiediamo come possano operare persone come l’ing. Roccato, anche lui raggiunto da un avviso di garanzia per i fatti dell’alluvione del 2014, che più volte hanno dimostrato o totale incompetenza o modi di agire non conformi alle leggi. Ancora una volta ci chiediamo come sia stato possibile rinnovare l’incarico all’ing Roccato, che sarà il primo a fare le valige appena l’Amministrazione cambierà colore politico.

Non volevamo credere alla storia quando il cittadino ci ha chiamato per raccontarcela e renderla pubblica. Abbiamo letto un carteggio alto 50 cm!!! Abbiamo visto e constatato come una Amministrazione, senza nessuna motivazione, può mettersi contro un onesto cittadino inventando di sana pianta anche le prove, come scritto dal TAR.

La Procura sta indagando, la Lega Nord sarà vicino al cittadino perché vogliamo ed esigiamo che laddove vengano provate, e già lo sono, azioni non conforme alle leggi, si puniscano i colpevoli, senza se e senza ma! Per l’ennesima volta, grazie ad un modus operandi veramente scellerato, l’Amministrazione ha buttato dalla finestra dei soldi pubblici! La Lega Nord presenterà una dettagliata “Interrogazione a risposta scritta” per avere risposta ai vari quesiti che andremo a domandare all’Amministrazione. Ancora una volta informeremo il Prefetto di come “opera” questa Amministrazione, lo deve sapere lui e ne devono essere informati i cittadini che devono ben capire chi hanno votato! A tal proposito alleghiamo le due Ordinanza/Sentenza del TAR in modo che tutti possano ben capire da chi siamo amministrati.

da Davide Da Ros – Consigliere comunale Lega Nord di Senigallia

Allegati

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TAR-ordinanza 2010
TAR-sentenza 2012

Commenti
Ci sono 7 commenti
henry
Dirty Rotten Imbeciles 2017-11-20 19:49:19
.....il problema non e' quello che hanno fatto, ma quello che faranno nei prossimi anni, perche' la vera condanna e doverli sopportare per tanto tempo ancora. Comunque adesso ci stanno di meno al bar in fondo al corso, d'altronde fa notte prima e l'abbronzatura non si vede piu'......
Zorro
Zorro 2017-11-20 20:03:27
Ci stanno sempre invece al bar... li trovi belli seduti a elargire sorrisi.
octagon 2017-11-21 07:55:53
Questo per me ha bisogno di cure, si vede che è...es..stanco! Come dice zorro, al bar del suo amico ci sta sempre, ma ci stasse di più almeno non fa danni, attenzione alla carta che si vuol giocare...ostraveterani siete avvisati!
frulla_48
frulla_48 2017-11-21 13:40:33
rifiuta di accogliere la famosa DIA del 2008....dice il comunicato...ma non dice chi è il privato cittadino che ha avuto questa vessazione.....che sia un politico di oggi?? e perchè cmq non dire chi?
lory
lory 2017-11-21 22:25:07
Gesù, quanto sono stanca di vedere questa faccia nella foto.
Nemo
Nemo 2017-11-21 22:37:22
Frulla_48....Basterebbe aprire i due allegati per vedere NOME e COGNOME del cittadino, che non è un politico, che ha vinto contro l'Amministrazione...
ilbianconiglio 2017-11-22 11:43:48
A me mi pare che sto Roccato non sta simpatico a tanta gente in città
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