“Degrado, abbandono e ricavi senza averne diritto: Uisp sgomberi ex Gil Senigallia”
Ispezione di Paradisi, Rebecchini e Canestrari alle ex colonie sul lungomare Da Vinci - FOTO
“L’area ex Gil di lungomare Da Vinci a Senigallia è in degrado ed abbandono, e la Uisp vi fa da padrone in uno spazio che è pubblico. Chiederemo con un ordine del giorno in Consiglio comunale l’immediato sgombero degli spazi occupati da Uisp e pure dall’Associazione Velica, e un nuovo bando per la gestione”.
A dichiararlo è il consigliere comunale di Unione Civica Roberto Paradisi, che assieme al collega di lista Luigi Rebecchini e al consigliere di Forza Italia Alan Canestrari ha svolto un’ispezione nell’area ex Gil nel pomeriggio di venerdì 10 novembre.
Qualche giorno prima i tre avevano sottolineato l’occupazione “di fatto abusiva” dello spazio, visto che “il contratto di affitto dell’area tra Comune e Ministero delle Finanze (ente proprietario) è scaduto da anni. E da anni il Comune non paga più al Ministero il canone di locazione. Il contratto di comodato esistente una volta tra Uisp e Comune di Senigallia (di fatto si trattava di un sub-affitto gratuito), allo stesso modo, non è stato più rinnovato”.
Venerdì, l’ispezione nell’area ha riguardato sia la parte attualmente occupata dalle colonie Uisp, sia quella fino al 2014 concessa dal Comune come alloggio ad alcuni migranti.
Al termine dell’ispezione, Paradisi, assieme agli altri due consiglieri, annunciando l’odg, ha sottolineato alcuni punti particolarmente critici: “abbiamo calcolato la presenza di oltre 100 posti letto nell’ostello Uisp, dai quali l’associazione, senza pagare il canone, esattamente come l’associazione Velica che occupa un’altra parte dell’area, ricava almeno 150.000 euro l’anno. All’interno, vi è pure lo stoccaggio dei lettini per la spiaggia.
L’area, inoltre, pur centrale e con vista a mare, è nel suo complesso in abbandono e degrado: i magazzini comunali sono recintati e inagibili, con discariche a cielo aperto. Le stanze fino al 2014 occupate dai migranti sono tenute in maniera semplicemente scandalosa: mi domando come fino a soli tre anni fa vi si potesse vivere”.
“Gli alloggi Uisp – continua – sono più curati, almeno internamente, venendo regolarmente utilizzati, ma anche qui abbiamo trovato alcuni punti su cui chiederemo risposte. Per esempio, nel lato sud c’è un immobile che, ad una perlustrazione, sembra utilizzato dall’Uisp come sede operativa: l’ennesima a carico del contribuente. Adiacente a questa vi è una piccola casetta alta 1.80: ai cittadini non è permesso di realizzarle nel loro giardino, se non alte fino a 1.50 metri.
Qui è stato fatto: è stato dato un permesso per farla o si tratta di un altro abuso e se è stato dato, con quali motivazioni? Stessa cosa per un enorme gazebo limitrofo, e dire che le norme sui gazebo sono molto stringenti.
Su questi aspetti chiederemo pure un sopralluogo della Polizia Municipale”.
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