“Il Comune non ha saputo essere lungimirante”
Rebecchini: "Ben quattro classi non hanno aule e devono ruotare dove gli altri alunni sono momentaneamente nei laboratori"
Il Liceo Scientifico “Enrico Medi” di Senigallia adesso è al collasso, mancano le aule! Ben quattro classi non hanno aule e devono ruotare dove gli altri alunni sono momentaneamente nei laboratori.
Ma non solo, anche l’aula insegnanti ha cambiato uso per far spazio ad una classe, venendo così a mancare lo spazio per il necessario confronto tra insegnanti sul lavoro che quotidianamente si compie. Anche l’aula di disegno è stata soppressa per far posto ad altra classe.
Ma tempi peggiori si prospettano, è previsto per il prossimo anno un ulteriore aumento di alunni e non si potrà fare a meno di spostare alcune classi in altro plesso scolastico della città, con grave disagio e danno sul piano della didattica.
Forse ancora qualcuno non conosce le puntate precedenti della vendita da parte del Comune della cosiddetta “casa del custode”. Tale sciagurata e folle decisione fu presa nella precedente consigliatura.
Avevo, quella volta e in più occasioni, richiamato i consiglieri di maggioranza, gli assessori e il sindaco a valutare il fatto che già il Liceo Scientifico cominciava a “stare stretto” nel suo edificio. Era un dato di fatto che il nostro Liceo Scientifico, seguendo il trend nazionale, era già in forte crescita ed era chiaro che presto la mancanza di spazio avrebbe prodotto situazioni problematiche. Personalmente avevo riferito in commissione e in consiglio comunale che il fabbricato del custode era ricadente all’interno del giardino del Liceo Scientifico e sicuramente sarebbe stato utile alla scuola.
Ma l’appello alla ragionevolezza e ad una più consapevole valutazione è stato completamente inascoltato e per niente preso in considerazione, si è preferito da parte del Comune fare cassa, venendo a mancare quella buona pratica che in politica si deve possedere e mettere sempre in atto: non solo guardare al presente, ma avere gli occhi rivolti al futuro.
Fu deciso di vendere la “casa del custode” all’ERAP (e menomale che non è stata venduta ai privati) per la costruzione di alloggi popolari. La casa popolare può essere costruita in qualsiasi parte della città, le aule del liceo non possono essere dislocate in giro per la città!
La cosiddetta casa del custode doveva e deve essere a servizio della scuola, è una struttura che con una lieve ristrutturazione potrebbe ospitare uffici e/o laboratori della scuola, liberando quindi spazi nell’edificio principale per le aule.
Anche se il danno, con l’alienazione del bene, è ormai stato compiuto, credo si possa e si debba intervenire.
L’amministrazione comunale si faccia, immediatamente, parte attiva presso la Provincia (ente responsabile per le scuole superiori) e l’Erap al fine di trovar un accordo per poter permettere l’utilizzo della ex casa del custode al Liceo Scientifico. La nostra scuola deve mantenere il suo alto livello di qualità.
da Luigi Rebecchini
(capogruppo Unione Civica)
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