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Martinangeli e Palma (M5S Senigallia): “Invece del Catasto degli alberi, qui si fanno cataste”

"Ennesimo sgarbo ai cittadini da parte della Giunta Mangialardi, con l'abbattimento della pineta della stazione"

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Abbattimento pineta alla stazione di Senigallia

Martedì 3 ottobre si è consumato l’ennesimo sgarbo ai cittadini senigalliesi. La Giunta Mangialardi (da qualcuno, con triste ironia, ribattezzata sui social “Mangialalberi”) ha colpito ancora: dopo aver abbattuto circa 70 lecci in Piazza Garibaldi, dopo il taglio delle 60 tamerici sul lungomare di Cesano e di un viale di alberi anche alle Saline, lungo il “chilometro in salute”, è passata proditoriamente all’attacco della Pinetina di Viale Bonopera, di fianco alla stazione ferroviaria di Senigallia, in una zona, tra l’altro, a grave rischio ambientale per l’intensità del traffico veicolare, maggiore imputato dell’inquinamento atmosferico delle nostre città.

Un boschetto di 68 alberi secolari, in prevalenza pini domestici (Pinus pinea), ma anche lecci (Quercus ilex) e ailanti (Ailanthus altissima), un apporto di ossigeno per l’ambiente, poichè le piante “respirano” anidride carbonica e rilasciano ossigeno.

“Esiste una relazione agronomica redatta dal dipartimento di Scienze agricole dell’Università di Bologna – ha spiegato il sindaco Maurizio Mangialardiche evidenzia i rischi per l’incolumità pubblica”. In realtà la relazione agronomica, redatta a seguito di un sopralluogo effettuato nel 2015, ha rilevato che, tra gli esemplari esaminati, 5 di 48 soggetti presentano criticità particolarmente elevate, pertanto tre andrebbero rimosse, mentre la maggior parte delle piante andrebbe sottoposta ad interventi di potatura”.

La lettura da parte della nostra amministrazione è stata, però, diversa e la Giunta con sua delibera n. 204 del 5 settembre 2017, ha dichiarato che non esistono soluzioni tecniche alternative all’abbattimento delle essenze arboree presenti nell’area interessata dai lavori”.

Nella primissima mattinata di martedì 3 ottobre, in anticipo rispetto a quanto ci si aspettasse, l’area è stata recintata e sono giunti sul posto operai e mezzi meccanici per consentire l’avvio dei lavori di taglio: si è iniziato dai rami più alti, attraverso cestelli su bracci meccanici e si è proseguito con i fusti dei primi pini che sono man mano cominciati a sparire.

Abbiamo rilevato che, nell’area interessata, non è stato esposto il cartello di cantiere, obbligatorio ai sensi del D.P.R. 380/2001, nè il cartello di identificazione dei lavori, obbligatorio ai sensi della Circolare del Ministero dei lavori pubblici n. 1729/UL del 1° giugno 1990 e ne abbiamo chiesto conto all’assessore alla manutenzione e sicurezza del territorio, mobilità e trasporti, Enzo Monachesi ed al Sindaco Maurizio Mangialardi, con una nostra interrogazione, per la quale siamo in attesa di risposta scritta, del 16 ottobre scorso, con la quale abbiamo anche chiesto anche se intendano sanzionare i responsabili per la mancata ottemperanza alle prescrizioni di legge in base a quanto richiamato dall’art. 27 comma 4 del D.P.R. 380/2001 e dall’art. 44, lett. a) Testo Unico per l’Edilizia.

Quasi in contemporanea all’inizio lavori, anche le fotografie sono iniziate a circolare sui social network (primo tra tutti il gruppo Facebook Sei di Senigallia Se…, da cui gli scatti di questo articolo sono tratti), condite da commenti pieni di indignazione… E’ stata perfino indetta una petizione da una cittadina per cercare di fermare il taglio delle piante. L’iniziativa era stata lanciata al presente indirizzo e recitava: “Non bastavano i lecci di piazza Garibaldi, le tamerici del lungomare di Cesano, ora anche la pinetina vicino alla stazione è destinata all’abbattimento per fare spazio ad un parcheggio!!! Abbiamo soltanto 8 giorni per far sentire la voce di chi comprende l’importanza del verde in città, come sostenuto da tutte le evidenze scientifiche, e per cercare di salvare questi nobili alberi! Certamente i parcheggi servono, ma gli alberi anche, e a Senigallia non mancano altri spazi utili per parcheggi senza uccidere altri alberi!” Le firme raccolte sono state oltre 1200, ma il loro effetto è stato nullo. E nemmeno gli otto giorni auspicati dalla cittadina sono stati concessi!

Ancora una volta questa Giunta ha dimostrato una estrema efficienza anche nell’ignorare l’indignazione e gli appelli dei cittadini, delle opposizioni politiche e delle associazioni ambientaliste di Senigallia.

Siamo perfino finiti su “LifeGate” del 5 ottobre 2017, il noto network internazionale di informazione, dal 2000 punto di riferimento per lo sviluppo sostenibile, con un articolo dal titolo: “Senigallia, addio alla pineta, diventerà un parcheggio”.

Niente! In un paio di giorni, anche questo ulteriore polmone verde della nostra città è stato, quindi, raso al suolo per fare spazio ad un parcheggio, in estrema controtendenza rispetto agli obiettivi di mobilità verso “emissioni zero” perseguiti a livello europeo.

Ai nostri amministratori pubblici, che in consiglio si vantano di pensare alla sicurezza dei cittadini, non è ancora chiaro che ogni azione negativa contro alberi e arbusti in aree urbane non fa altro che peggiorare le condizioni di salute dei cittadini stessi.

D’altronde a Senigallia il problema delle polveri sottili non c’è, o meglio, se c’è non si vede, perchè da anni non si fanno più rilevazioni: l’unica centralina esistente è fuori uso, forse rotta, comunque inattiva .

Nessuna informativa a cittadini e consiglieri in merito ad un intervento così impattante sulla città, sulla salubrità dell’aria e sul paesaggio urbano. Il Sindaco ha affermato: “……. abbiamo deciso di dare corso alla pianificazione approvata dal consiglio comunale, che prevede proprio in quell’area la creazione di un parcheggio con le risorse accantonate tramite la monetizzazione dei posti auto non realizzati nel centro storico”. Come consigliere comunali della Lista del M5S Senigallia possiamo affermare che, dall’insediamento dell’attuale consiliatura, nel maggio 2015, nulla è stato approvato dal consiglio comunale in merito, anzi, alle voci sul paventato abbattimento della pinetina per fare spazio ad un parcheggio, circolate nel marzo 2016, subito seguite dalle critiche di Italia Nostra e dell’Associazione Utenti Trasporto Pubblico, sono subito seguite le smentite del sindaco Mangialardi e dell’assessore Monachesi, quest’ultimo definendo, perfino, la notizia “una delle solite bufale”. Le bufale invece sembra appartengano a loro! Ricordate le affermazioni del Sindaco appena rieletto, quando nel giugno 2015, affermava : “Il primo step, ovvero i lavori di riqualificazione di piazza Garibaldi, prevede subito l’abbattimento e la sostituzione degli alberi esistenti con alberi di Orniello. Essenze arboree che a differenza delle piante sempreverdi, nella loro collocazione troveranno dignità e piena sinergia con la piazza”. Per rabbonire i cittadini le trovano tutte!

In merito alla fonte di approvazione attribuita al consiglio comunale, ci chiediamo invece se il Sindaco si riferisse, forse, alla Deliberazione del Consiglio Comunale N° 120, Seduta del 10/11/2010 avente ad oggetto: “Atto di ricognizione per la realizzazione di parcheggi pubblici in struttura in area urbana. Approvazione”. Ma anche questa atavica delibera consiliare, sconosciuta alla quasi totalità dei consiglieri oggi presenti in consiglio comunale, nessun riferimento prevedeva in merito all’abbattimento della pinetina.
“Ma s’io avessi previsto tutto questo, dati causa e pretesto, le attuali conclusioni”!

Ci chiediamo.
Che fine ha fatto la prima mozione presentata dal M5S Senigallia, approvata dal Consiglio comunale durante la seduta del 29 luglio 2015, con la quale si invitava l’Amministrazione Comunale, gli uffici ed il Sindaco in qualità di massima autorità cittadina ad attivarsi tempestivamente per adempiere alle disposizioni rese obbligatorie per i Comuni entro il termine del 31 luglio 2015, riguardanti l’onere di censire i propri alberi monumentali?

E’ mai stata applicata la Legge 10 del 16 febbraio 2013 recante “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani” che raccomandava che il futuro sviluppo dei contesti urbani avvenisse in accordo con i principi del protocollo di Kyoto, in modo sostenibile, rispettoso dell’ambiente e dei cittadini e nella piena consapevolezza e conoscenza del proprio patrimonio verde, e prevedeva che ciascun comune eseguisse un censimento degli alberi sulle aree di propria competenza in contesto urbano mediante la redazione di un Catasto alberi?
Perché la nostra amministrazione, chissà, forse per non incorrere in discriminazioni di genere, si è, invece, prodigata per fare una Catasta alberi?

Da Stefania Martinangeli ed Elisabetta Palma
Consigliere M5S Senigallia

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