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Da un divieto di sosta, alle ore di assistenza scolastica: Senigallia a misura di disabile?

Protesta di un padre e botta e risposta con l'assessore Girolametti riaccendono il dibattito sulla vicinanza alle fasce più deboli

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Divieto di sosta su via Mastai, dietro al Palazzo Municipale di Senigallia

E’ un botta e risposta tra il padre di una ragazza con disabilità e l’assessore Carlo Girolametti, quello che pubblichiamo di seguito, e che, partendo da una multa presa a Senigallia in via Mastai per quella che il genitore definisce “una contraddizione palese”, riporta in primo piano il dibattito, mai del tutto sopito, sulla vicinanza sociale e il sostegno alle fasce più svantaggiate e più deboli, in cui rientrano appunto i disabili.

“L’ordinanza n.225 del 16/06/2017 del Comune di Senigallia ci scrive il genitore limita l’accesso in via Mastai 27, sul retro del Palazzo Municipale, ai veicoli delle autorità comunali, degli sposi in caso in celebrazione, del comune per carico e scarico merci ma lo nega ai veicoli autorizzati al trasporto disabili pur in presenza di una segnaletica verticale che indica “sì” il divieto di sosta “ma” eccetto autorizzati.

Le auto dei disabili, munite di permesso regolare di transito, sono autorizzate al parcheggio?

Perche mi pongo la domanda: perché a prima vista c’è una contraddizione palese tra l’Ordinanza n.225/2017 e la segnaletica verticale in quanto la prima limita il parcheggio solo ad alcuni veicoli, quelli sopra descritti, mentre la seconda allarga la possibilità di parcheggio a tutti coloro che sono autorizzati, e la mia auto lo è.

Conoscevo questa ordinanza e, forte del posizionamento della segnaletica suddetta, qualche mattina fa ho parcheggiato in quell’area e sono sceso con mia figlia disabile per una accesso al centro della Città, certo di essere in regola.

La realtà invece è stata invece un’altra: al mio ritorno ho avuto la gradita sorpresa di essere stato multato. Chiamo la Centrale di Polizia Municipale per avere spiegazioni e la risposta è stata e che erano dovuti intervenire avendo ricevuto una richiesta di rimozione e che era stato dato seguito all’ordinanza.

Altra domanda: perché non è stata considerata minimamente la segnaletica verticale esistente?.

Certo io e mia figlia questa mattina non andavamo ad un matrimonio o non scaricavamo merci per il Comune come stabilito dall’Ordinanza n. 225, ma come normali cittadini, e riteniamo di essere tali, ci prendevamo una mattinata di serenità. Troppo per noi?

Mi chiedo, sentendo della riduzione delle ore di assistenza personale ai disabili nelle scuole e guardando anche le locandine del giorno dove si vede l’impossibilità per loro di accedere anche alle piscine: questa città una volta non era il vanto per la solidarietà ai più deboli? E’ possibile ora che non siamo nemmeno uguali, fermo restando il rispetto per tutti, a coloro che scaricano e caricano merci? E che ci è impedito il parcheggio in un’area che è l’ideale per far scendere il più vicino possibile alla città coloro che hanno bisogno di aiuto per ovvie difficoltà a camminare? E perché interpretare solo l’ordinanza che impedisce la sosta se è in “palese contrasto” con la segnaletica verticale posizionata in via Mastai, 27, sede del Comune, che, al contrario, autorizza il parcheggio?

Io cercherò di portare questa “piccola” battaglia, ma di principio, all’attenzione della cittadinanza facendo ricorso al Prefetto non tanto per non pagare la multa quanto per ridare un diritto sacrosanto di accesso alla città ai più deboli e quindi di inserimento sociale ad una categoria sulla quale molti si fanno vanto ma pochi sono veramente loro vicini.

Chiedo infine all’Amministrazione che cambi l’Ordinanza n.225 del 16/06/2017 perché penalizzante per una particolare categoria di cittadini che meritano invece attenzione.
Farò conoscere gli sviluppi della vicenda.”

Gli sviluppi sono stati innanzitutto politici, con la risposta che è giunta dopo alcune ore dall’assessore al welfare del Comune di Senigallia, Carlo Girolametti, che ha in una nota stampa non dà risposta alle domande riguardanti le questioni di applicazione di norme del Codice della Strada e Ordinanze comunali, ma si concentra su quelle che vertono sugli aspetti dell’assistenza e della solidarietà per i disabili.

“Apprendo della preoccupazione di un padre di una ragazza disabile replica al genitore Carlo Girolametti per una eventuale minore attenzione della Amministrazione Comunale verso i disabili. Credo di poter affermare che Senigallia era e resta una città che si caratterizza per la solidarietà verso i più deboli e in particolare per le persone disabili, tanto che alcuni nuclei familiari hanno preso qui la propria residenza per questa ragione.”

Non entro nel merito se i disabili possano o meno parcheggiare nella piazzetta davanti Palazzo Mastai, non è di mia competenza ma sono certo che la questione verrà presa in considerazione non solo nell’interesse del singolo. – prosegue Girolametti – Per quanto riguarda le ore di assistenza educativa scolastica erogate dal Comune ai ragazzi disabili, è necessario fare alcune considerazioni. Senigallia è ancora oggi la città della provincia e forse anche delle Marche che, in proporzione, offre più ore di assistenza educativa scolastica. Vale la pena di ribadire che questo non è un servizio a domanda individuale ma svolge una funzione di supporto alla Scuola a cui spetta il compito di individuare una adeguata attività di sostegno alla disabilità.

Da una ricognizione fatta dalla struttura dell’assessorato al Welfare è emerso che non solo Senigallia vanta il primato delle ore assegnate, ma in alcuni casi il nostro supporto era superiore alle ore del sostegno scolastico, condizione non prevista dalla normativa. A fine agosto abbiamo provveduto ad una riduzione limitata di ore che ha consentito di fatto all’Ufficio Scolastico di attivarsi per l’incremento del sostegno, visto che la richiesta è consentita entro novembre.

Fatte salve alcune situazioni particolari di erronee ed eccessive riduzioni, in cui siamo intervenuti con un pronto adeguamento di orario, ci risulta che la situazione sia sotto controllo e le scuole stesse si dichiarino soddisfatte per l’adeguatezza del nostro intervento, tanto che ci sono state restituite alcune ore delle circa 1100 messe a disposizione per 114 ragazzi.

Credo che questa scelta dell’Assessorato possa rientrare nella normale attività di ricognizione delle risorse disponibili e quelle impiegate, con l’obiettivo di mantenere l’adeguatezza dei servizi e ottimale utilizzo delle risorse.

Inoltre entro la fine dell’anno è intenzione di questo Assessorato attivare un “Osservatorio sulla disabilità” che favorisca il monitoraggio, stimoli riflessioni e proposte e dove gli utenti e le loro famiglie (possibilmente in forma associata) avranno sicuramente un ruolo di rilievo.”

Non si è fatta attendere neppure la controreplica del genitore della bambina disabile, che ci fa pervenire quanto segue.

“Ormai è un modo di dire comune: ognuno si autoassolve e si elogia, citando numeri e situazioni che non dico non siano vere ma dimenticandosi di alcune altre.

Ad esempio non citando che per ogni disabile ci sono solo circa 10 ore di assistenza settimanali ognuno. Anche il Provveditorato agli Studi da all’incirca quel numero di ore e allora mi chiedo: per completare l’orario scolastico giornaliero di 6 o 8 ore, a secondo che la scuola sia a tempo pieno o parziale, il disabile dove sta?

Assieme ad altri alunni con altre patologie fuori dalla classe di appartenenza per non disturbare, alla faccia dell’integrazione e socializzazione tanto declamata.

Certo non dipende dall’Assessorato ma in questo contesto, purtroppo non ideale, secondo me non ci sarebbe tanto da vantarsi come dice l’Assessore che il numero delle ore è, in proporzione ( a cosa?), superiore a quello delle altre città della Provincia e forse delle Marche se comunque le ore sono insufficienti alle necessità.

Si potrebbe fare invece un’opera di sollecitazione al Provveditorato affinchè si prenda gli impegni che la Costituzione gli dà, ovvero di dare un’assistenza scolastica adeguata a tutti gli alunni e quindi anche ai disabili.

Ci sarebbe anche tanto altro da dire sull’assistenza ai minori disabili nella scuola che sono stati selezionati, dall’Assessorato, in gravissimi, gravi, semplicemente con 104/92 e svantaggiati.

Semplicemente con 104/92 cosa significa? Che chi non è capace di intendere e di volere (perchè questo significa essere riconosciuto titolare della 104) è meno di grave di un grave o gravissimo? Cosa c’è di più grave di una persona con una invalidità, alle volte anche psico-fisica, del 100%?

Per la nostra amministrazione c’è questa distinzione e allora ecco che qui, tra le persone in difficoltà, si assegnano, in questo modo non certo attento a bisogni ma solo in un’ottica di risparmio, le ore di assistenza. Questa è la solidarietà dimostrata nei fatti.

Poi due parole sull’Osservatorio della disabilità. Anche io ho fatto parte di coloro che l’hanno proposto all’inizio della legislatura, e ci credevo, perchè le promesse e le prospettive di incidere sui servizi erano tante e, secondo me, non v’è miglior gestore di risorse finalizzate alla disabilità di un genitore inserito nel contesto dell’Assessorato. Ora però dopo circa 3 (tre) anni, che ancora nulla è stato fatto di concreto, dico che questa riproposizione, sulla cui bontà non credo più, sembra essere solo un’altra mossa politica finalizzata al consenso, e questo non va bene.

La sanzione poi elevatami in Via Mastai non è importante per me ma è importante per un concetto di integrazione dei disabili nella società. Se queste persone arrivano alla sede Comunale di Via Mastai con le loro auto possono accedere al centro, pur nelle loro difficoltà deambulatorie, e partecipare così alla vita attiva della città, tra i cittadini e con tutti i loro stessi diritti.

Anche questo è un ‘vulnus’ che l’Amministrazione deve sanare per la sua credibilità solidaristica ed è anche compito dell’Assessore ai Servizi Sociali interessarsi delle barriere di accesso e segnalarle a chi di dovere, non dire che non è di sua competenza.

Ecco cosa intendo quando dico che con i disabili tutti si riempiono la bocca ma pochi sanno veramente cosa significa e come comprendere le loro esigenze.”

Commenti
Ci sono 3 commenti
Paperinik
Paperinik 2017-10-17 14:13:42
E' incredibile come un politico (politico?) o un amministratore rivolti le frittate senza minimamente rispondere alle domande, lecite, che i cittadini pongono. Imbattibili nell'arte di prendere in giro tutti, anche se stessi, perchè quando si arrampicano sugli specchi quello fanno. Senigallia ha il più alto numero di barriere architettoniche che possano esistere. Ai disabili vengono continuamente fatti dei torti o tagliati gli aiuti, per gli amministratori va sempre tutto bene e si divertono a snocciolare numeri come se uscissero da una tombola.
Franco Giannini
Franco Giannini 2017-10-17 14:50:19
I miei insegnanti di una volta, seppur io non faccia testo, dopo letto un simile svolgimento (quello relativo alla risposta!), lo avrebbero valutato con un ... "senza voto, completamente fuori tema".
octagon 2017-10-18 06:52:44
Viene il voltastomaco leggere l'articolo, per me gli amministratori o (ammaestratori in questo caso), fanno dei corsi particolari una volta eletti!
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