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Don Giuseppe Cionchi: “Ateo? Impossibile. Solo Dio è ateo!”

"Grande chiasso e rumore a Senigallia per il Convegno ateo nel primo fine settimana di ottobre"

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Giuseppe Cionchi

Il “chiasso non  fa bene, e il bene non fa chiasso” affermava spesso il mio carissimo e indimenticabile mons. Amedeo Mercuri, parroco del Duomo, candidato vescovo delle Marche ma con il veto di Mussolini perché antifascista!

Ma in questo convegno il chiasso è tanto per le maledizioni contro i cristiani, perché predicano la pace, la fratellanza universale, il perdono, l’amore, la carità…come indicato più avanti. La notizia shock è lo sbattezzo. E’ una bufala: come se per cancellare il padre, si vuol cancellare il nome del figlio. Infatti con il Battesimo ogni essere umano è dichiarato figlio di Dio: ieri, oggi, domani, sempre. Allora per cancellare Dio, si cancella il Battesimo! E una bufala… beviamoci sopra il fragolino! L’altra “bufalina” riguarda l’insegnamento della religione nella scuola. La religione è una cultura presente presso tutti i popoli, in ogni tempo, in ogni luogo, in ogni modo con la letteratura, l’arte, la musica, le feste, le tradizioni, i templi di qualsiasi genere.

Non parlarne, vuol dire fare analfabetismo. Se vogliamo una scuola analfabeta che invece di aprire gli occhi e le menti, acceca gli occhi per non vedere… tanto vale abolire la scuola, proprio  adesso che la ministra dell’Istruzione introduce il digitale per eliminare la noia della lezione ex cathedra e favorire l’apprendimento in modo gratificante, bello, entusiasmante sempre sotto la “regia” dell’insegnante, figura indispensabile per proporre le piste di ricerca con il laboratorio, come propongo nella mia prossima Antologia per la scuola di II grado. E veniamo ad alcune precisazioni.

La parola ateo (dal greco: a-theos) vuol dire un essere totalmente libero, indipendente, autonomo, non soggetto a nessuno. Qualità che sono solo di Dio. Solo Dio è ateo perché libero, autonomo, onnipotente… Ma chi è quell’ateo che non ha bisogno di un padre e di una madre, del sole, della luna, delle stelle,  del cibo, delle medicine, del medico, della scuola… e di tante altre realtà che è impossibile elencare? Se dipende da queste realtà… non è ateo. E anche se afferma che dipende dalla Natura o dalla Materia (proprio perché non vuol nominare Dio, ma già lo nomina scrivendo ateo!) è sempre dipendente: quindi non è ateo.  Facciamo un esempio sia pur banalissimo. C’è una realtà apoditticamente evidente (secondo Husserl) che nessuno può negare. Il convegno ateo di Senigallia ha bisogno di una data: 2017. Quella data dipende da un personaggio unico, inconfondibile, ineguagliabile, incommensurabile: Gesù,  che divide la storia in due:  tutte le date storiche dipendono da Lui, per cui Hegel scrive: “Fin qui giunge la storia e di qui ricomincia”; e di cui Einstein, il più grande scienziato della storia (fino ad oggi), è affascinato:  “Da bambino mi hanno insegnato sia la Bibbia che il Talmud. Sono ebreo, ma resto affascinato dalla figura luminosa del Nazareno”; tale fascino lo spiega  F.Dostoevskij, perché: “Cristo è l’ideale eterno dell’umanità”.

Ecco perché non esiste autore della cultura italiana, europea e mondiale che in qualche modo non si riferisce a Dio, in ogni tempo, in ogni luogo, sempre.

Ma chi è il filosofo ateo che può stare accanto a Cartesio che ha messo sull’altare l’idolo della “dea ragione” (“cogito ergo sum”), come è avvenuto con la donna nuda (=dea ragione) a Notre Dame, durante la rivoluzione francese; ma, nello stesso tempo non ha rinnegato la metafisica proprio con il ragionamento che è di tutti i popoli, in ogni luogo, di tutti i tempi: “eo quod exsistam, ergo Deus est” (banalizzato: “se io vivo è perché Dio mi ha dato la vita”). La sua affermazione ricorda quanto abbiamo studiato del Metastasio: “Ovunque il guardo giro/immenso Dio ti vedo/ ne l’opre tue t’ammiro/ ti riconosco in me”… Tali affermazioni si possono applicare ad ogni essere umano che, proprio di fronte alle meraviglie dell’universo, esplode nelle culture dei popoli:  arte (architettura, pittura…), storia, musica, letteratura, feste, tradizioni popolari… Possiamo annullare i templi greco-romani, assiro-babilonesi, egiziani…il Partenone, Il complesso di chiese, cattedrali, basiliche, croci, San Pietro, il duomo di Milano, Notre-Dame di Parigi, la Sagrada Familia che i terroristi volevano far saltare in aria, i templi del mondo orientale: buddisti, induisti, confucianisti, shintoisti, Amristar (=il tempio d’oro!), il Tempio di Gerusalemme, le sinagoghe, gli antichi templi del mondo americano primitivo?

Vogliamo bruciare la Divina Commedia che inneggia a Dio “che muove il sole e le altre stelle”; vogliamo cancellare la Bibbia monumento dell’umanità che ispira artisti di ogni data storica, tanto che i fatti biblici sono presenti in tutti i Musei del mondo, fino al Museo della Bibbia di Chagall in Francia? Possiamo non ascoltare il Cantico delle Creature di san Francesco d’Assisi che suscita nel mondo il “Laudato si’” da cui il Papa prende lo spunto per la difesa del creato a beneficio dell’umanità? Possiamo dimenticare gli Inni sacri del Manzoni che ripercorrono la vita di Gesù, in forma altamente poetica, da essere studiati in tutte le scuole, credenti o non credenti che siano?

E chi vuol “tappare la bocca” a Sgarbi, che dopo il disastro del terremoto, a Carpi, parla della bellezza di Dio presente nelle cattedrali… pur terremotate? Perché non leggere questa espressione del giornalista. “L’istinto ti avvicina a Dio più della ragione””Morire col sorriso sulle labbra è un modo di pregustare l’aldilà” (Roberto Gervaso, “A tu per tu”, il Messaggero 12 giugno 2017). Perché non fare attenzione a questo titolo (almeno al solo titolo!): di  Lorenzo Fazzini, “Dio non è morto a farlo risorgere ci pensa la letteratura”, in “la Repubblica” 26 luglio 2017? Come seppellire le frasi entusiasmanti su Gesù di Ungaretti: “Cristo pensoso palpito…astro incarnato nelle umane tenebre…per riedificare umanamente l ‘uomo” e che ricorda la madre morta “in ginocchio davanti all’Eterno”? Perché annebbiare il riconoscimento di Gesù di Quasimodo che tuona contro l’uomo barbaro della guerra “senza Cristo e senza amore”?

Chi è quell’ateo che è come il “grande architetto dell’universo” capace di disegnare sette miliardi e mezzo di impronte digitali del pollice differenti l’una dall’altra (senza contare le altre dita… e quelle dei piedi)?

Ma chi è il personaggio ateo a livello mondiale che potrebbe essere candidato al Premio Nobel per la pace come Papa Francesco; e non sappiamo perché le grandi organizzazioni cattoliche internazionali –  come l’Azione Cattolica, la Caritas, le Acli, le tante associazioni di volontariato cattolico che sono nel mondo, come gli Ordini e le Congregazioni religiose numerosissime, compresi i Gesuiti e i Francescani – non si facciano portatori della candidatura al Nobel di Papa Francesco per la  simpatia mondiale verso di lui che  si muove in Italia e nel mondo per la pace: dalla Palestina, a Cuba, dalla Colombia ai vari Stati dell’Africa, dalla ex Birmania  al Bangladesh…?

Possiamo stendere un velo di… plastica su tutte le opere buone diffuse nel mondo dalla Caritas e da tantissime altre organizzazioni di volontariato che fanno esclamare a Papa Francesco rivolto ai portoghesi il ringraziamento per i loro sacrifici e le loro preghiere perché “possa vedere ogni persona con gli occhi di Dio e amare ogni persona come l’ama Dio”?

Concludiamo con queste affermazioni apoditticamente evidenti. Io ci sono. Esisto. E’ la verità assoluta. Incrollabile. Inconfutabile. Non mi sono creato da solo e l’universo non dipende da me. Allora io non sono Dio. Io dipendo da un altro. Allora non sono ateo. La mia vita è sempre legata alla Vita, al Vivente. Senza Dio non esisto, non parlo, non penso, non amo, non gioco, non respiro… Posso anche dire come si ascolta nelle osterie: “La vita me l’han data i genitori”. Ma i genitori sono Dio? Il sole, la vita, la luna, le stelle, l’universo, qualsiasi realtà… sono creati dai genitori? Allora se io non sono autonomo, indipendente… esiste un Essere che dona la vita, ma non è creato da nessuno. Se dipendesse da un altro non sarebbe più Dio. Allora ecco la verità assoluta: solo Dio è ateo perché non dipende da nessuno. L’unica sua dipendenza è l’Amore rivelato nel suo Figlio Gesù. Ma qui il discorso deve finire, perché Gesù è al centro della storia del mondo: ieri, oggi, domani, sempre; ecco perché fra le tante pubblicazioni su Gesù ci sarà anche il mio libro: “La Bellezza di Gesù il Dio della gioia”, con la Presentazione del Vescovo Franco, pronto per Natale!.

Alleluia.

da Don Giuseppe Cionchi
gicionchi@libero.it

Commenti
Ci sono 3 commenti
Gnagnolo
Gnagnolo 2017-10-08 16:24:33
Cittadino Cionchi, bevi un bicchiere.
ozymandias
ozymandias 2017-10-08 19:16:25
Ci sarebbe molto da dire, ma in questi casi, è sempre meglio non dire, in particolare per non offendere la sensibilità delle persone credenti, e aprire così una diatriba che non porterebbe da nessuna parte.
Sarebbe bene che tale atteggiamento fosse mantenuto anche da chi crede, nei confronti di chi non la pensa come loro, cercando di convincerli del contrario.
ilbianconiglio 2017-10-09 12:26:49
e prima gli atei, adesso questi. Basta!
ATTENZIONE!
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