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Senigallia Bene Comune: “Amministrazione tutt’altro che trasparente”

Sartini e Pizzi vogliono vederci chiaro e chiedono un incontro al prefetto di Ancona D'Acunto

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Riccardo Pizzi e Giorgio Sartini

“In qualità di Consigliere comunale nel Comune di Senigallia ho mio malgrado dovuto segnalare alla Sua attenzione una serie di anomalie rilevate nell’ambito dell’Amministrazione comunale di Senigallia. Le segnalazioni sono state numerose ma ad oggi purtroppo sono rimaste prive di riscontro”.

Così esordisce Giorgio Sartini (gruppo consiliare Senigallia Bene Comune) che scrive al Prefetto di Ancona Antonio D’Acunto per ottenere un incontro in modo da spiegare quali sono a Senigallia le situazioni (nonostante siano già state comunicate, alcune anche due volte) che secondo SBC devono essere quantomeno chiarite. E tutto questo deve avvenire anche alla luce delle recenti notizie giudiziarie in merito all’alluvione che sconvolse la città il 3 maggio 2014.

“Le situazioni sono presto dette – spiegano Sartini e Pizzi – si va dalla mancata prova di carico sui ponti II Giugno e Garibaldi con tanto di petizione disattesa, fino ai mancati provvedimenti dell’ente dopo le contestazioni del MEF; parliamo delle mancate risposte seppur dovute per legge in merito ai lavori al porto e alla chiusura della terza darsena; parliamo della sicurezza delle scuole Ipsia e Marchetti e della mancata possibilità per i consiglieri di accesso alle banche dati per la trasparenza amministrativa”.

Situazioni che denotano – secondo il consigliere e il rappresentante della lista Senigallia Bene Comune – un atteggiamento amministrativo tutto da chiarire: “Altro che trasparenza – conclude Sartini – qua siamo in presenza di un sindaco e un’amministrazione che non rispondono alle richieste legittime di un consigliere, e se lo fanno è solo dopo la minaccia di rivolgermi alle autorità”.

Commenti
Ci sono 2 commenti
henry
Dirty Rotten Imbeciles 2017-09-27 12:34:59
....menomale Sartini e Da Ros che rompono le balle alla direzione
arcimboldo 2017-09-27 17:35:52
E dove sta la novità? E' da una vita che tutte le Amministrazioni, di qualsiasi colore esse siano, non vogliono mettere a disposizione dei cittadini, pur pagando, la documentazione che gli stessi richiedono così come previsto dalla legge sulla trasparenza e dell'accesso agli atti. La motivazione è chiara, molte volte la delibera non corrisponde a quello che i politici dichiarano pubblicamente. Ma questa è una prassi ormai diventata consuetudine e quindi norma per cui qualsiasi atto si dovesse richiedere si diventa un "rompi cog..ni"" e si entra a far parte del club dei nemici dell'Amministrazione e del Sindaco soprattutto. Lo ripeterò fino alla noia: chi comanda non vuole che gli si rompano gli "zebedei" di qualsiasi colore politico sia chi gestiste il potere. Non parliamo poi del potere che ha oggi il Sindaco infatti è di tutta evidenza che Il Consiglio Comunale non conta più nulla e la Giunta di "nominati" scelti dal Sindaco o dal partito di riferimento se eletti Consiglieri Comunali si devono dimettere. Sono stati di fatto esautorati poiché non contrasterebbero mai chi li ha scelti altrimenti, verrebbero rimossi e sostituiti. Non vi sembra che il Sindaco sia un nuovo "dux" come lo era il Podestà al tempo del ventennio? Come mai però chi entra in Giunta alla Regione Marche non si deve dimettere da Consigliere Regionale. Come mai?
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