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Senigallia, l’imprenditore agricolo rischia di morire per la puntura di un calabrone

L’uomo trasportato d’urgenza all’ospedale di Senigallia in shock anafilattico

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L'ospedale di Senigallia

Ha rischiato di morireper la puntura di un calabrone. Protagonista della disavventura a lieto fine l’imprenditore agricolo Doriano Conti. I fatti si sono consumati nel pomeriggio del 18 settembre nella nota azienda agricola di Scapezzano dove l’uomo stava vendemmiando.

L’imprenditore sarebbe rimasto vittima della puntura di un calabrone; essendo già stato unto più volte da imenotteri senza conseguenze Conti non avrebbe dato troppo rilievo all’accaduto.

Dopo pochi minuti però ha avvertito i chiari sintomi di uno shock anafilattico: nervi del collo indolenziti e conseguente gonfiore, difficoltà respiratorie e rossore diffuso. Intuendo la gravità della situazione ha subito chiesto al figlio che si trovava con lui di portarlo al Pronto soccorso. Scelta quanto mai corretta: arrivato è stato subito assegnato il codice rosso. Il paziente è stato subito sottoposto a tre punture di adrenalina ed è stato trasferito in Rianimazione. Scampato il pericolo, nella giornata del 19 settembre è stato trasferito nel reparto di Medicina dove si trova ancora ricoverato.

Il calabrone, detto anche cravunaro rosso o aponale, è il più grosso Vespide europeo. Potenzialmente pericolosi per l’uomo, possono essere particolarmente aggressivi nei pressi del loro nido.

“Sono oltre 5 milioni gli italiani che ogni anno vengono punti – ha spiegato Federico Reccardini, specialista allergologo presso la Soc Pneumologia e fisiopatologia respiratoria dell’ospedale di Udine al convegno ‘Punti nel vivo’ – ma si stima che l’allergia al veleno di imenotteri possa provocare reazioni locali estese (dal 2,4% al 26%) o reazioni sistemiche più o meno gravi (dall’1% al 8,9%) di tipo respiratorio e cardiocircolatorio che si possono complicare fino alla morte: circa 10-20 i decessi all’anno accertati in Italia”.

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