Oltre 350 persone all’incontro dei comitati degli alluvionati a Senigallia
Dopo le strade allagate, si è tenuta l'iniziativa pubblica: "Vogliamo verità, risarcimento danni e messa in sicurezza del fiume"
Decisamente affollato l’incontro pubblico tenutosi nella serata di lunedì 11 settembre al teatro Portone di Senigallia dove il coordinamento dei comitati degli alluvionati ha spiegato la situazione in merito all’alluvione del 2014. La coincidenza ha voluto che proprio durante la giornata dell’incontro, la città abbia subito vari allagamenti, segno che le criticità idrogeologiche sono tuttora presenti e che l’attenzione sul tema va tenuta alta.
“Abbiamo spiegato – ha detto l’avvocato Corrado Canafoglia, referente per il coordinamento dei comitati e rappresentante per le Marche dell’Unione Nazionale Consumatori – innanzitutto quale è lo stato attuale della procedura, abbiamo illustrato come funzionerà il processo penale e quali saranno, anzi quali sono sempre state le nostre strategie. Noi non vogliamo puntare il dito contro gli indagati perché non significa essere colpevoli: vogliamo però arrivare alla verità e all’accertamento delle responsabilità, primo passo per poter ottenere i risarcimenti dei danni subiti dall’intera città di Senigallia e la messa insicurezza del fiume“.
Durante la serata, a cui hanno presenziato oltre 350 persone alluvionate, sono stati letti alcuni documenti – tra cui l’ormai famosa ordinanza del Comune di Senigallia n.50/2017 in cui si intimava la Regione e l’Autorità di Bacino a effettuare i lavori nel tratto terminale del fiume Misa – che comproverebbero, stando al legale Canafoglia, la consapevolezza da parte delle autorità e delle istituzioni dell’alto rischio idrogeologico che la mancata manutenzione del fiume Misa e degli argini rappresenta per la città. Con un’attenzione anche agli aspetti dell’allerta e della prevenzione.
“Attualmente seguiremo due strade – spiega ancora il legale senigalliese –: una sarà quella della mediazione con le compagnie assicuratrici attraverso la Camera di Commercio, l’altra sarà la costituzione di parte civile al processo“. Solo durante la serata sono ‘piovute’ 150 adesioni da parte di cittadini interessati a costituirsi parte civile, che si vanno ad aggiungere a quanti avevano già dato mandato in precedenza. “Siamo già in tanti – conclude Canafoglia – e nessuno ha avuto la solidarietà da quanti hanno espresso invece vicinanza al sindaco“.
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