Senigallia Bene Comune: “per la sanità voto a favore per senso di responsabilità, ma…”
"Quanto deliberato in Consiglio ha efficacia limitata e i partiti di governo locale sono responsabili di quanto sta avvenendo"
Aver votato il documento unitario del sindaco su proposta di Unione civica-Forza Italia sul futuro della sanità senigalliese, è stato un atto di responsabilità.
Giustamente, perché per S.B.C. la difesa dei diritti dei cittadini di Senigallia viene prima di tutto. Sono stati approvati molti degli 11 importanti emendamenti proposti da S.B.C. e dal Movimento 5 Stelle (a cui si è agganciato il consigliere Paradisi con due sub-emendamenti), per inserirvi quanto irrinunciabile per tutti i cittadini: Presidio DEA di 1 Livello e stesura di un documento ufficiale di sospensione della determina ASUR 361/2017 e non una semplice lettera del direttore generale A.S.U.R..
Detto questo, occorre però fare ulteriori riflessioni.
Siamo consapevoli infatti che il percorso è, da un punto di vista politico, maggiormente condiviso ma questo non ci esime da fare alcune valutazioni nel merito.
Sappiamo bene che i prodromi di questo declassamento partono da molto lontano e chi era al governo regionale questo lo sa. L’aver per così dire ‘semplicemente’ trasformato le zone territoriali in aree vaste, la dice lunga sulla percezione dei politici (area PD) passati e presenti sul concetto di prossimità in ambito sanitario, dove la logica del locale è stata sacrificata a mere quadrature di bilancio e razionalizzazioni di tipo ingegneristico.
Questo ai cittadini di Senigallia deve essere chiaro ed è bene ribadire che al governo regionale e locale c’erano e ci sono tutt’ora forze di pseudo centro-sinistra e sinistra che hanno avallato inequivocabilmente una politica sanitaria ragionieristica che ora ci vede uniti contro lo smantellamento del nosocomio senigalliese. Incredibile ma vero.
I prossimi passi della lista civica Senigallia Bene Comune saranno orientati a vigilare sulla reale situazione della sanità senigalliese. In particolare il mantenimento del Presidio D.E.A. di primo livello che garantisca un modello organizzativo multidisciplinare connesso al Dipartimento di Emergenza Urgenza e Accettazione di Primo Livello (con riferimento alla Cardiologia e U.T.I.C.).
La famigerata determina 361 non ha visto né il coinvolgimento dei cittadini né delle istituzioni (conferenza dei sindaci A.V. 2); questo aspetto denota approssimazione e improvvisazione degli interventi “studiati a tavolino” per interessi partitici e di altre realtà (così come dichiarato nella stessa seduta di consiglio comunale dall’assessore Girolametti nel suo intervento).
Come prassi per S.B.C., lavoreremo per tenere costantemente aggiornati i cittadini e le associazioni che operano in ambito sanitario delle determine A.S.U.R. che riguarderanno il nostro Ospedale.
Senigallia Bene Comune ha presentato fin dal giorno 19 luglio un ordine del giorno, che andrà in discussione il prossimo consiglio comunale, per istituire unaCommissione temporanea A.S.U.R. perché il Piano Sanitario operativo ci risulta fermo al 2014 e dunque si corre il rischio oggettivo di procedere senza una minima idea di sanità…navigando a vista.
Segnaleremo inoltre, agli enti preposti ad intervenire, che le determine DG-ASUR 481/16 e 361/17 sono gravemente in contrasto quanto stabilito dal Regolamento n. 6 approvato dalla Regione Marche il 09 aprile 2015, (Allegato) che da attuazione all’art. 24 comma 3 della L.R. 13/2003.
Approvare un adeguamento dell’assetto organizzativo aziendale in questo modo, significa sorvolare e ignorare le reali esigenze sanitarie della popolazione tutta, e cosa ancor più grave è la modalità nella quale il tutto è stato posto in essere.
Già in anni passati il Consiglio comunale di Senigallia aveva approvato deliberazioni volte alla tutela dell’Ospedale di Senigallia e purtroppo sono rimaste sulla carta.
Quanto deliberato in Consiglio comunale ha oggettivamente una efficacia molto limitata ad effetto tampone e per questo è molto importante per noi l’aver chiesto una commissione temporanea affinché il nostro Ospedale non si trasformi in una ‘casa di cura’ di stampo ambulatoriale.
Il decisionismo politico sulla sanità non paga e i partiti di governo locale e regionale sono direttamente responsabili di ciò che stiamo vedendo e vivendo.
Parafrasando un pensiero di Marco Revelli (storico e politologo tanto caro alla sinistra) questo ceto politico – rappresentato dai partiti storici – non ha più nulla da insegnarci.
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