La foto che vedete rappresenta, purtroppo, una triste storia di un bambino costretto a vivere alcuni giorni in una comunità con la madre, e altri giorni in un “appartamento” (parola francamente ridicola) di 12 mq, e quando il bambino vuole passare del tempo a disegnare… la foto ben spiega come e dove disegna. Su una sedia in ginocchio in terra, perché in 12 mq quando hai messo un letto e una cucina, lo spazio che rimane e appena sufficiente per due paia di pantofole.

Fratelli d’Italia aveva già scritto due volte su questa vicenda che racconta una storia non felice, ci risposero raccontandoci una serie di supercazzole fantastiche, le solite che racconta il Sindaco, da due giorni indagato per i fatti dell’alluvione del 3 maggio scorso, e che raccontano i suoi uffici, quello degli Affari Sociali diretto dall’Assessore Carlo Girolametti (Sic !). Ci risposero offesi e piccati perché a sentir loro erano 7 anni che “monitoravano” la situazione. Monitorare, egregi signori, non significa risolvere le problematiche, questo forse vi sfugge.

Ovviamente su nostra richiesta specifica di elencarci cosa avrebbero fatto per aiutarli nessuno rispose. Sicuramente anni fa aiutarono la madre inserendola in una comunità con il figlio per dei problemi che aveva avuto. Quando si hanno alcuni tipi di problematiche è normale che per un periodo si viene messi appunto in questi posti, ma fatto quello nulla più, madre e figlio sono cadute nel dimenticatoio.

La madre però i “problemi” li ha superati da più di un anno, quindi se le venisse dato un alloggio popolare potrebbe lasciare la comunità e andarci con figlio e marito. E’ palese che il giudice che si occupa della questione, essendoci di mezzo un minore, non le consente di andare a vivere in tre persone in appena 12 mq, da qui la richiesta di una casa popolare al nostro comune. Alloggio mai trovato e dato, forse perché questa famiglia non è extra comunitaria e non è di colore.

Per ben tre volte la madre scrisse al Sindaco per chiedere aiuto senza mai ricevere risposta, pubblicammo anche le tre lettere la volta scorsa, ma nulla è cambiato da allora. Il bambino dovrebbe iniziare la scuola, ma senza una casa questo non accadrà. Continuerà a fare “entra esci” dalla comunità e a vivere in alcuni periodi in 12 mq.

La madre del bambino è andata più volte negli uffici preposti, ma ha sempre ricevuto risposte sgarbate, spocchiose e arroganti, quasi al limite della querela e immancabilmente, visto che a Senigallia siamo in piena “dittatura”, le hanno anche rimproverato di essersi rivolta a noi dicendole che adesso si “sarebbe dovuta arrangiare”.

Quanta bella umanità che regna in questa Amministrazione… Conosciamo bene le risposte che le impiegate danno a chi si reca da loro per un bisogno vero, perché non è la prima volta che ce lo raccontano e che ce lo hanno anche fatto sentire visto che in diversi hanno registrato i colloqui.

Una situazione familiare che potrebbe tornare nella normalità se solo venisse trovato un alloggio degente per le tre persone, ma questo alloggio proprio non scappa fuori. Ed è proprio da questa vergognosa assenza di umanità che abbiamo deciso di pubblicare una foto sicuramente non bella e triste, ma che speriamo non faccia dormire tutte le persone che potrebbero fare qualche cosa, ma che invece nulla fanno, e anche per meglio far capire a tutti i Senigalliesi che tipo di Amministrazione hanno votato per far governare la città. Oggi a soffrire e una famiglia con un bambino di 7 anni, ma un domani potrebbe capitare a tutti di avere bisogno di aiuto, e quando capiterà nessuno di questa Amministrazione avrà un briciolo di umanità…

Anche questa è Senigallia, purtroppo, grazie all’Amministrazione Mangialardi. La prossima volta che si dovrà votare in città, ricordatevi di questo bambino.

da Marcello Liverani
Coordinatore Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale di Senigallia.