Alluvione, “il sistema politico senigalliese vuole solo depistare”
L'accusa di Fratelli d'Italia con Ciccioli, Liverani e Rabini. Nel mirino anche PAI, PercorriMisa e piano d'emergenza
Solidarietà al sindaco ma non alle vittime dell’alluvione, comunicati stampa definiti “vergognosi”, atti politici inutili e atteggiamenti fuorvianti, quasi a depistare la cittadinanza sui fatti del 3 maggio 2014.
Sono le contestazioni che Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale muove a tutti quegli esponenti e a quei partiti/movimenti, soprattutto di sinistra, che hanno proliferato sulla stampa locale dopo la pubblicazione dei nomi degli indagati per l’alluvione che devastò Senigallia causando tre morti e oltre 170 milioni di euro di danni.
Sul tema sono intervenuti Carlo Ciccioli, ex deputato e ora portavoce regionale delle Marche per FdI-AN; Lorenzo Rabini, consigliere e portavoce provinciale; Marcello Liverani, coordinatore locale. E lo hanno fatto – inconsapevolmente – proprio nel giorno in cui i Carabinieri forestali del Gruppo di Ancona e della Stazione di Senigallia, su delega della Procura della Repubblica di Ancona, hanno notificato gli avvisi di conclusione delle indagini ad 11 persone – tra cui sindaco ed ex sindaco di Senigallia – ritenute responsabili di gravi condotte collegate ai disastri che hanno colpito la Città di Senigallia.
“Ci sono state delle uscite sulla stampa che definisco oscene – commenta il coordinatore cittadino FdI Marcello Liverani – in cui si esprimeva solidarietà al sindaco ma non alle vittime dell’alluvione. C’è anche chi ha nascosto delle prove, mentre chi vuole farle uscire si è dato da fare, come il coordinamento dei comitati degli alluvionati, che ha lavorato per far luce fornendo diversi materiali alla Procura”.
“Le indagini potevano essere chiuse già da un anno – ha dichiarato Carlo Ciccioli – e l’interrogazione di Lodolini al ministro dovrebbe riguardare il perché dei tempi così lunghi, non la fuga di notizie. Ora infatti c’è il rischio che si avvicinino e di molto i tempi utili per la prescrizione di alcuni dei reati contestati”.
In particolare, gli esponenti di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale si sono concentrati su alcuni aspetti: l’allerta; il piano di emergenza ritenuto non idoneo; l’utilizzo improprio di alcuni fondi europei destinati alla mitigazione del rischio idrogeologico e finiti invece per “quella passerella politica che in realtà è il PercorriMisa“; il declassamento nel PAI di alcune aree che sarebbe dovuto avvenire semmai solo a vasche di compensazione ultimate.
“Ci siamo concentrati molto sulla questione alluvione – sostiene Lorenzo Rabini, portavoce provinciale FdI e consigliere provinciale – e questo mentre il sistema politico senigalliese sta cercando di depistare tutti quanti. Noi vogliamo invece far luce sulle responsabilità”.
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