Ospedale di Senigallia, “il re è nudo: sindaco e maggioranza hanno alzato bandiera bianca”
Movimento 5 Stelle: "una resa senza condizioni"
Una breve premessa. Nel mese di luglio si è assistito all’impegno di alcune forze politiche (non pervenuti maggioranza e Perini) a difesa dell’ospedale di Senigallia, assieme alla costituzione di TRE comitati a difesa dell’Ospedale.
Due di questi comitati si sono associati per presentare una petizione a tutela del nosocomio dalle decisioni dell’ASUR che prevedono, tra l’altro, la chiusura dell’UTIC.
Durante la riunione dei capigruppo consiliari del 4 agosto scorso- convocata in modo perlomeno singolare – dopo uno scambio di richieste protocollate in una manciata di ore, abbiamo avuto contezza della mozione presentata da Lega Nord e dell’ordine del giorno presentato da Unione Civica e Forza Italia.
La capigruppo, stando alla documentazione esibita, aveva lo scopo di “uniformare le iniziative della minoranza”(!).
Ma perché mai il Presidente del Consiglio Comunale Romano avrebbe dovuto “mettere ordine” tra i vari atti presentati dalla minoranza? Non è questo il suo ruolo, come descritto peraltro dall’art. 39 del Testo Unico Enti Locali – TUEL (D.Lgs. 18/08/2000 n.267), dall’art. 20 dello Statuto comunale e dall’art. 15 del Regolamento Comunale.
In sede di discussione, il Sindaco ha dichiarato che avrebbe avocato a sé l’ordine del giorno presentato da Unione Civica e Forza Italia (non protocollato né esaminato da alcuno) e che lo avrebbe modificato e riproposto in un Consiglio Comunale da indire per la fine di agosto. E perché mai la minoranza dovrebbe condividere un documento con il sindaco? E, cosa ancora più grave, perché il sindaco dovrebbe predisporre un O.d.G. della minoranza?
Nonostante i nostri dubbi, abbiamo atteso di prendere visione del documento unitario proposto dal Sindaco, che ci è stato inviato solo tre giorni prima della conferenza dei capigruppo, convocata per il 25 agosto. Il documento, come temevamo, è risultato assolutamente vuoto di ogni contenuto e inidoneo a sortire qualsivoglia modifica dell’attività di smantellamento sistematico del nostro ospedale, già in atto da anni.
Dopo una serie di discutibili premesse in merito all’appropriatezza delle prestazioni ed alla qualità ed eccellenza del servizio reso dal nostro ospedale, che non possono essere oggetto di valutazione da parte di un Consiglio comunale, nel documento si invita, addirittura, l’Asur a procedere “in modo da consentire l’attuazione delle previsioni previste nella riforma sanitaria”, ossia, diremmo noi, nel suo progetto di smantellamento della sanità senigalliese. Una resa, a nostro avviso, senza condizioni!
In conclusione, nel documento si chiede al Direttore Generale Asur, Dott. Marini, “di sospendere immediatamente gli effetti della Determina DG-Asur 361/2017, sulla rete cardiologica dell’Area Vasta 2”, che prevede la chiusura dell’UTIC di Senigallia.
In realtà la sospensione è già in essere, in attesa dei tavoli tecnici che si terranno ai primi di settembre, come dichiarato verbalmente dallo stesso Marini durante la commissione IV° del 24 luglio 2017, e da lui riconfermato l’11 agosto scorso, in una lettera di risposta al nostro Primario di Cardiologia Dr. Mariani.
Nessuna condivisione, quindi, dell’ordine del giorno del Sindaco!
Il Sindaco non ha alcun bisogno di portare in Consiglio un O.d.G. in tema di riordino della sanità, in quanto è egli stesso la massima autorità cittadina in materia di sanità e può emettere ogni genere di ordinanze, comunicati ed altro in difesa della sanità cittadina.
Si prenda il Sindaco le sue responsabilità in merito allo stato attuale in cui versa il nostro ospedale, si prenda la sua ennesima “culpa in vigilando”. Sempre troppo preso dalle autocelebrazioni politiche, dalla diffusione di meriti in capo al proprio partito e di demeriti in capo a chiunque altro provi a metterli in dubbio, anche questa volta se non fosse stato per l’intervento massiccio dei cittadini che hanno invaso la IV commissione consiliare il 24 luglio, per i comitati cittadini formatisi intorno alla grave problematica, e per le decise prese di posizione delle opposizioni consiliari, ci troveremmo oggi ad avere subito anche l’ennesimo furto di sanità pubblica, in danno alla salute dei cittadini ed in ulteriore spregio alla nostra costituzione, che all’art. 32 tutela proprio la salute come diritto dei cittadini e interesse della collettività.
Il MoVimento 5 Stelle non firmerà, pertanto, questo documento presentato dal Sindaco, in quanto espressione di quella stessa parte politica, fautrice dello smantellamento della nostra sanità pubblica ad ogni livello istituzionale.
Il M5S Senigallia, fin dal suo insediamento in consiglio comunale nel giugno 2015, ha denunciato la disapplicazione da parte della giunta regionale e dei vertici ASUR di ciò che le norme prevedevano in tema di liste d’attesa (mozione del settembre 2015 – link), e nel febbraio 2016 ha denunciato lo strapotere della Giunta Regionale in tema di riordino e di riallineamento delle strutture sanitarie, proponendo addirittura al Sindaco di appoggiare i 4 quesiti referendari (link 1, link 2, link 3, link 4) da proporre in sede regionale al fine di correggere questa deriva antidemocratica. Tutto ciò è stato sempre respinto nella continua riaffermazione, che sentiamo così spesso ripetere al Sindaco, che “noi siamo bravi, non come gli altri che…”.
Perché TUTTE le nostre istanze a difesa della sanità sono state respinte? Il Sindaco e la sua maggioranza (compreso Perini) hanno la responsabilità politica di aver alzato bandiera bianca di fronte alle azioni della Giunta Regionale, che attraverso l’art. 3 della legge n. 13 del 2003 di riordino del Servizio Sanitario Regionale ha – di fatto – esautorato il Consiglio Regionale e avocato a sé i poteri decisionali in tema di sanità.
Cosa ci viene a chiedere oggi il sindaco? Di condividere cosa? Le sue responsabilità? Il M5S Senigallia risponde “no grazie” e pensi, invece, il Sindaco ad agire per la difesa della sanità cittadina, accanto ed a sostegno di tutti coloro che non hanno mai avuto dubbi su questo!
In IV Commissione il 24 luglio, la posizione del M5S è stata chiara e la riproponiamo nei seguenti punti:
• I criteri del Decreto Balduzzi non giustificano la chiusura dell’UTIC di Senigallia. Infatti, la normativa prevede ospedali con DEA (Dipartimento Emergenza Accettazione) di primo livello ogni 150/300.000 abitanti.
• Le Marche hanno una popolazione di un milione e mezzo di abitanti, per cui le attuali 10 cardiologie con UTIC rispondono perfettamente alle previsioni di legge e, dunque, non ci sono “reparti di troppo”.
• La Cardiologia-UTIC di Senigallia è la più grande e con più casistica dell’Area Vasta 2. Perché eliminare proprio il reparto di Senigallia? Togliere l’UTIC inoltre significa perdere la guardia cardiologica e perdere un altro tassello del Dipartimento di Emergenza Urgenza e Accettazione (DEA) di primo livello, che era stato istituito con una mozione consiliare approvata a luglio 2011 (link).
• Il D.M. n. 70/2015 prevede, per i DEA di I° Livello, la presenza dei seguenti reparti con posti letto: -Cardiologia; – Utic; – Ostetricia e Ginecologia; – Pediatria; – Rianimazione; Medicina di urgenza-OBI (Osservazione Breve Intensiva); Neurologia; Otorino; Oculistica; Urologia; Psichiatria.
Di cosa stiamo parlando? Di cosa stanno parlando? Il nostro ospedale che contava quasi trecento posti letto, ha perso 10 posti letto di lunga degenza e 27 posti letto per acuti. Ha perso, inoltre, le degenze di Otorino ed Oculistica, reparti indispensabili per un ospedale di I° Livello, ridotti ad erogare prestazioni in regime ambulatoriale. Smantellando l’UTIC, inoltre, sarebbe prevedibile la conseguente chiusura del reparto di Rianimazione, con l’inevitabile declassamento di Senigallia a ospedale di base.
Abbiamo il dovere di gridare che “il re è nudo”, in quanto – fino a d oggi – NESSUNA REALE PRESA DI POSIZIONE è stata messa in atto dal Sindaco per contrastare seriamente l’opera di riordino della sanità regionale – incomprensibile e lontana dalla normativa – per mano della Giunta Regionale (la mente) e dell’ASUR (il braccio) .
Il M5S non entra nelle dinamiche partitiche o ideologiche ma si impone di restare aderente al merito delle questioni, al fine di proporre alternative efficaci e non di facciata come il documento del Sindaco, che non contrasta in nessun modo il declassamento dell’ospedale.
Visto il grave pregiudizio arrecato dagli atti della Giunta Regionale alla sanità del territorio senigalliese-ex Zona Territoriale 4, abbiamo protocollato un nostro Ordine del Giorno avente ad oggetto: “GARANZIA DEL MANTENIMENTO DEL DIPARTIMENTO DI EMERGENZA URGENZA E ACCETTAZIONE (DEA) DI PRIMO LIVELLO PER IL NOSOCOMIO DI SENIGALLIA.”, per chiedere, con decisione, al Presidente della Regione Marche di rimettere la Delega alla Sanità, alla Giunta Regionale di rivedere l’intero piano di riorganizzazione della sanità regionale ed al Direttore Generale ASUR di rimodulare la Determina ASUR 361/2017, non solo limitatamente alla rete cardiologica, con conseguente restituzione a pieno titolo all’ospedale di Senigallia del DEA di I° Livello.
Che alle parole seguano i fatti!
Elisabetta Palma e Stefania Martinangeli – consigliere comunali M5S Senigallia
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