“Musiche altissime e non solo, a Senigallia tutto è lecito come a Carnevale”
Il presidente di Italia Nostra Virginio Villani: "una volta la città era più rispettosa dei valori della convivenza"
Purtroppo è ormai consuetudine che alcuni luoghi di ritrovo nelle ore notturne, con lo scopo di incrementare l’afflusso dei giovani, tengano il volume di musiche ritmate a livelli talmente elevati da diffonderlo fino quartieri residenziali più periferici (es. Saline e via Marche), tanto da dare l’impressione, secondo l’orientamento del vento, di trovarsi accanto ad una discoteca a cielo aperto.
E’ quanto accade ciclicamente anche a Senigallia in occasione dei più affollati eventi estivi, ed è quanto accaduto la vigilia di Ferragosto fino alle quattro del mattino.
Livelli sonori così alti si spiegano solo con l’obbiettivo di creare un’atmosfera di eccitazione tale da attrarre una certa categoria di giovani (anche minorenni) e magari indurli anche a bere con effetti universalmente deplorati, ma non abbastanza combattuti. Così gruppi di giovani e giovanissimi vagano lungomare senza meta, raggruppandosi davanti ai bar e ai bagni, magari quelli che forniscono musica a volume più elevato, vittime spesso di modelli di comportamento che offrono nel rumore, nelle sensazioni forti fino allo sballo una compensazione alla incapacità di forme di divertimento più accettabili.
Quando la città era più rispettosa dei valori della convivenza lo spazio della residenza e lo spazio del divertimento erano nettamente separati. I luoghi della musica erano o al chiuso (se lungomare) o sulle colline della città se all’aperto (Covo Nord Est, Bel Sit, Corral, Milleluci ecc.), avevano le loro regole e non entravano in conflitto con il desiderio di tranquillità dei cittadini, stabilendo oltretutto, soprattutto per i giovani, una sana e netta distinzione netta fra tempi e luoghi del divertimento (in cui non erano ammessi comportamenti sopra le righe) e tempi e luoghi della quotidianità e delle relative regole da rispettare.
Ora tutto è cambiato, tutto è lecito come a carnevale, specie da quando gli operatori dei bagni lentamente e con tenacia con una lunga e strisciante guerra di lobbing hanno ottenuto di spostare tutto sulla spiaggia, bar, ristoranti, attività sportive, ristorazione e infine discoteche, entrando inevitabilmente in collisione con le esigenze di chi vive, opera e infine dorme a distanza più o meno ravvicinata, residenti, ospiti e anche gli stessi villeggianti.
Con un po’ di moderazione sarebbe possibile conciliare le opposte esigenze, ponendo limiti più ragionevoli sia ai decibel che a certe attività e soprattutto dimostrando da parte degli operatori un maggiore (molto maggiore) senso di civiltà, ponendosi da soli un limite (non fallirebbero certamente per questo), permettendo un po’ più di tranquillità a tutti e soprattutto offrendo modelli di divertimento basati sulla semplice socialità e non sulla ricerca di sensazioni forti.
Il comune può controllare gli orari, e già questo sarebbe un grosso potere di inibizione; ma per quanto riguarda il livello di emissione, anche qui la burocrazia ci mette il suo zampino, affidandone il controllo all’ARPAM, con cui il cittadino non può avere un rapporto diretto e che quindi non può intervenire tempestivamente (se e quando interviene). Ma c’è anche il sospetto che certi modelli di comportamento siano tollerati, perché tutto sommato servono all’economia balneare.
Foto di repertorio
Se li portasse (ad es. con opere di manutenzione stradale, riduzione IMU, ecc.), allora qualche disagio nei mesi estivi sarebbe forse più digeribile. Ma non si vede nulla di tutto questo, anzi.
Tra le altre cose, qual è il ritorno per la collettività dei soldi con cui il Comune sovvenziona il SJ? Quant'è l'aumento del gettito iva durante il SJ?
Senigallia vive di turismo quindi non si può avere la pretesa di vivere in centro storico o lungomare e non poter convivere con gli eventi.
Quartiere ciarnin, cesanella o borgo mulino sono quartieri sicuramente più silenziosi che consiglio quindi a chi è poco tollerante alla movida.....
Aggiungo inoltre che per favorire gli stabilimenti il Comune sta deturpando la spiaggia libera, come ogni anno con la scusa della pulizia vengono prelevate montagne di sabbia che vengono poi ricollocate basta guardare le foto satellitari con Google maps per vedere grandi tratti di spiaggia più scura segnati dai pneumatici dove la morbida sabbia è ormai sparita.
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