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Per il senigalliese Giorgio Magi una vita sulla cresta dell’onda

Il poliedrico sportivo è finito sulle pagine di un noto giornale online di Trieste

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Giorgio Magi

Giorgio Magi, senigalliese classe 1964 trapiantato a Trieste è finito sulle pagine di un noto giornale locale grazie alle sue poliedriche esperienze sportive, dal windsurf, al bodybuilding, arrivando al Sup(due titoli di vicecampione italiano, è delegato regionale nonché giudice di gara della FISURF; inoltre è stato Team manager della Nazionale al recente campionato europeo).

Magi, in una lunga intervista, sbobina la sua vita raccontando le sue tappe fondamentali, che spesso sono coincise con le sue esperienze sportive. Dopo essersi trasferito a Trieste nel 1971, inizia a praticare windsurf: “Ho cominciato a cavalcare le onde nelle Marche-racconta a //www.imagazine.it– Partecipai ai soliti corsi di vela per ragazzi, mi piacque e cominciai a gareggiare nelle classi 470 e Flyng Junior, ottenendo buoni risultati. Si era in pieni anni ‘70“.
Poi l’amore per il windsurf: “Posso dire di essere stato un pioniere di questa disciplina e anche un buon praticante: dopo appena due anni ero già campione europeo senior in una classe che oggi nemmeno esiste più e che veniva denominata ‘Scirocco’. Gareggiavo per la Società Velica Barcola e Grignano. Per me il windsurf era tutto: andavo a scuola, ma per modo di dire… Non terminai gli studi fermandomi a metà delle superiori. I miei impegni sportivi mi assorbivano completamente, supportati dai risultati, tanto che nel 1984 rischiai di andare alle Olimpiadi di Los Angeles. Sogno che purtroppo sfumò. Con esso svanì anche la mia fanciullezza, perché poi partii per il servizio militare in Marina”.
Da lì l’amore per il bodybuilding: “Dopo cinque anni di pratica ottenni un favoloso quarto posto ai Mondiali australiani della federazione internazionale denominata NABBA. Un brutto incidente motociclistico mi costrinse a diversi mesi di stop. Fu un periodo buio; avevo anche cambiato lavoro più volte, ma la mia voglia di fare bodybuilding era ancora intatta e tornai alle gare nel 1996, vincendo il titolo italiano e coronando il sogno di giocarmi la finale del famoso concorso di Mr. Universo, dove arrivai quinto”.
Fino alla scoperta del Sup nel 2009: “Come regalo di laurea mi sono comprato l’attrezzatura per il windsurf. Una specie di ritorno alle origini, anche se ormai è tutto diverso e lo stesso windsurf, almeno qui in Italia, ha perso molta della sua popolarità. Poi, un giorno, mi invitano a dare due pagaiate stando in piedi su una vecchia tavola da windsurf e mi dicono che questa specialità si chiama Stand Up Padding, acronimo SUP”, fu l’inizio di una nuova avventura, ricca di soddisfazioni e traguardi: “Ho fondato l’associazione ‘Magic Padle House’ per diffondere sempre più questo sport, ma anche la cultura e la passione per il mare in generale”.

Quale sarà la prossima sfida?

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