I dubbi di Giorgio Sartini (Senigallia Bene Comune) sulla Giornata della Trasparenza
Le perplessità del consigliere senigalliese dopo un incontro in Regione
Come divulgatore della trasparenza e socio di ACU Marche ho partecipato mercoledì 26 luglio 2017, alla giornata della Trasparenza della Regione Marche nella Sala Li Madou, sita in Via Gentile da Fabriano 2/4, Ancona.
Sono arrivato quando stavano terminando i Saluti dell’Assessore Fabrizio Cesetti.
Dopo l’intervento di Cesetti è iniziata la maratona degli interventi:
1. Deborah Giraldi – Segretario generale e RPCT della Giunta della Regione Marche
2. Stefania Baldassari – Dirigente della P.F. Performance e Statistica della Regione Marche
3. Elisa Moroni – Segretario generale e RPCT del Consiglio – Assemblea legislativa regionale
4. Francesco Di Stanislao – Direttore dell’Agenzia Regionale Sanitaria
5. Cristina Martellini – Direttore dell’Agenzia Servizi al Settore Agroalimentare delle Marche
6. Pierluigi Ascoli – RPCT dell’ Ente Regionale per l’Abitazione Pubblica delle Marche
7. Fabio Amici su delega di Carlo Cardarelli – Presidente Regionale Associazione Consumatori Utenti Marche
Ha poi preso la parola, chiedendo di poter fare un intervento il Consigliere Regionale della Lega Nord, Sandro Zaffiri che mi ha sorpreso molto positivamente affermando che da quanto ha potuto ascoltare la Trasparenza nella Regione Marche è: “la Burocrazia della Burocrazia.”
Ha continuato affermando: che trasparenza ci può essere se noi consiglieri di opposizione non siamo in grado di avere da Lei, Assessore Fabrizio Cesetti, i dati dei contenziosi legali a cui è esposta la nostra regione?
Beh devo dire che ascoltando, con grossa difficoltà per la pesantezza nello sciorinare i dati e le informazioni da parte dei relatori, che ogni struttura ha attuato la trasparenza o ha avviato i processi per attuarla e in, tal caso a breve la concluderà, mi è sembrato essere un auto osannare la loro trasparenza. Hanno anche affermato che la regione Marche ha raggiunto il più alto grado di allineamento alle normative esistenti rispetto alle altre regioni d’Italia (Quasi la totalità di pallini verdi sul sito ministeriale della trasparenza delle amministrazioni regionali).
Quindi o le altre regioni sono totalmente addietro nella trasparenza oppure i nostri politici e i loro dirigenti hanno imparato come far venire i pallini non rossi ma verdi.
L’unico che ha chiarito che la trasparenza è tutt’altra cosa è stato Fabio Amici di A.C.U. Marche mettendo in rilievo una marea d’inadempienze nei nostri Enti Regionali a partire dalle carte dei Servizi completamente o quasi disattese da tutti i servizi non solo regionali ma dell’ASUR e dei Comuni.
Il moderatore Paolo Costanzi e l’Assessore Cesetti hanno più volte cercato di stopparlo, affermando che doveva limitarsi ad illustrare il progetto di ACU Marche per la Trasparenza in Regione, ma Amici è stato abilissimo a riagganciarsi ogni volta alle carenze esistenti su quanto finora detto.
Altra cosa affermata da Fabio Amici è che l’associazione ACU Marche è molto preoccupata per le notizie apparse sulla stampa nazionale e locale in merito all’eccessivo costo delle casette provvisorie per il terremoto: il triplo rispetto al valore di mercato!
Da parte mia ho potuto rilevare che la maggiore preoccupazione di ogni relatore era riuscire ad evidenziare come i progetti assegnati ai dirigenti erano stati attuati quasi al cento per cento segno della grande capacità manageriale che hanno i nostri dirigenti (leggi loro).
Per il triennio i progetti assegnati ai dirigenti riguardano, in particolare per il 2017, le problematiche scaturite con il terremoto e la loro gestione.
Quest’ultimo aspetto, visto che i dirigenti sono assunti per dirigere il personale e per risolvere e programmare gli interventi nell’arco degli anni, mi ha solleticato alcuni interrogativi:
• Ma per quale motivo, visto che i dirigenti hanno già uno stipendio maggiorato per le loro funzioni, debbono percepire altre somme di denaro per fare quei compiti per cui sono stati assunti?
• Non è che con tutti i dirigenti, funzionari e operatori a vario titolo, per gestire le azioni successive al terremoto, spenderemo più per il raggiungimento degli obbiettivi dei progetti di quanto spenderemo per aiutare le persone e le aziende terremotate?
• Non è che la maggiore preoccupazione dei dirigenti è “poter continuare a lucrare” su progetti creati ad hoc e per tale motivo devono spacciarli come attività non dovuta?
• Ma quanti miliardi di € ci costano i progetti per i dirigenti e funzionari in Italia che sulla base dei fatti svolgono solamente e a fatica i compiti per cui sono assunti?
Altra impressione importante avuta è stata che la giornata è stata organizzata per obbligo normativo e quindi è stata fatta il mattino, senza darne comunicazione adeguata a tutti i dipendenti degli Enti Pubblici, alle varie organizzazioni e cosa più preoccupante senza informarne i cittadini: gli stessi cittadini che in una slide erano riportati come una delle parti che aveva concordato i progetti assegnati ai dipendenti per il triennio 2017 – 2019.
Chiudo con un’ultima domanda: Non è che noi cittadini marchigiani siamo molto superficiali e non vogliamo rispondere agli inviti e comunicazioni con cui ci ha tempestato la Regione Marche per concordare come attuare il piano Triennale della Trasparenza e Anticorruzione, prima di scriverlo e deliberarlo?
Giorgio Sartini
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