Sanità a Senigallia, “la conferenza dei capigruppo una farsa pilotata”
Il consigliere della Lega Nord Da Ros: "sostanzialmente, non è servita a nulla"
Gentile Presidente,
nell’ultima riunione della Conferenza dei Capigruppo, svoltasi il 4 agosto scorso, ho preso atto che Ella e il Sindaco non avete preso in considerazione la Mozione in oggetto da me presentata, tanto meno quella di altri Gruppi consiliari, per addivenire ad un documento unico e condiviso da tutti. La riunione mi è apparsa più come una “sortita furbesca” di qualcuno per “omettere” di discutere, di esaminare e di trovare una sintesi su documenti già presentati e protocollati, che avrebbero dovuto essere la “base” di partenza per confezionarne uno da sottoporre successivamente
all’attenzione dell’intera assemblea consiliare.
Così non è stato. La nostra Mozione, come quella di altri colleghi Capigruppo, non è stata affatto approfondita. Si è voluto procedere senza tenere conto di quanto fosse già sul tavolo del confronto. A mio avviso, ho intravisto nella Conferenza dei Capigruppo una sorta di “farsa” pilotata appositamente proprio perché si eludesse una discussione su documenti, che già avevano e hanno tutti i presupposti ed i requisiti per poter essere trasformati in una mozione o Ordine del Giorno, sintesi condivisa e propositiva per quel che attiene il delicato argomento in discussione.
La “montagna ha partorito un topolino”. In poche parole, la riunione dei Capigruppo non è servita a nulla se non permettere a qualcuno di fare un “blitz” con un documento (tra l’altro non protocollato), che nessuno fino a quel momento aveva mai visto. Un documento non necessario perché le Mozioni e l’Ordine del Giorno già a disposizione dei Capigruppo avevano tutti gli elementi per arrivare ad un “documento di sintesi”.
Detto ciò, tutta la fretta, con cui è stata richiesta e convocata la riunione, non ha sortito neanche l’effetto di una decisione rapida e immediata visto che si è rimandato tutto a data da destinarsi. Il nostro Gruppo consiliare era e rimane preoccupato per le modalità di gestione e di coordinamento, con cui Ella Presidente ed il Sindaco state affrontando la delicata questione concernente la sanità del territorio e, in particolare, il ridimensionamento del nostro Ospedale. Ho preso atto che ad Ella e al Sindaco interessano più le questioni riguardanti i tanti “equilibri
politici” presenti all’interno di questo Consiglio comunale e, contestualmente, di non rompere le “uova nel paniere” alla Regione Marche e all’ASUR.
A questo punto e premesso quanto sopra rilevato, stando lontano dalle polemiche inutili e sterili, che forse a qualcuno servono per alzare i propri “indici di gradimento” oramai ridotti all’osso, intendo di nuovo porre l’accento su un punto che ritengo il vero problema della sanità senigalliese e delle sue valli di riferimento.
La pianificazione sanitaria compete agli organi regionali, i Comuni possono solo opporsi politicamente con ogni mezzo legittimo. Per avere, però, una vera e proficua “pressione” verso la Regione occorre una vera unità di intenti tra tutti i soggetti politici di maggioranza e di opposizione di tutti i Comuni del territorio e non solo di Senigallia, dei sanitari che in quell’Ospedale lavorano con dedizione nonostante la politica, di tutti i cittadini e di le associazioni che si interessano del problema sanità.
Nessuno va escluso, nessuna “prima donna” deve ergersi a paladino dell’Ospedale; solo se tutta la comunità si muoverà all’unisono, ci sarà una possibilità di rivedere l’intera pianificazione sanitaria per la nostra zona, voluta tra l’altro da una precisa maggioranza di governo e da un’opposizione non particolarmente tenace nel difenderlo.
Pertanto, ben venga – lo ribadisco ancora una volta – un “documento unitario” votato dall’intero Consiglio comunale di Senigallia, ma condiviso anche dai Comuni della vallata del Misa e del Nevola.
Il Gruppo consiliare della Lega Nord ha presentato una Mozione (come hanno fatto anche altri colleghi Consiglieri), suggerita da “Unione Nazionale Consumatori”, “Energie per Senigallia” e “Comitato a difesa dell’Ospedale di Senigallia e della sanità” a tutti i gruppi consiliari del Comune di Senigallia e di quelli della vallata del Misa e del Nevola.
Tale documento, semplice e molto chiaro, va nella direzione dell’unità e dell’obiettivo comune di salvare l’ospedale, ma soprattutto arriva dalla società civile e dal popolo nel cui interesse siamo chiamati ad amministrare la cosa pubblica, documento che va diritto al problema di salvare l’ospedale senza entrare nelle logiche di divisioni partitiche.
Ero convinto che saremmo partiti da quel documento e dagli altri ufficialmente presentati alla Sua attenzione, Presidente, trovando una sintesi con alcune eventuali e possibili integrazioni o modifiche, fuori dai tatticismi politici o dal desiderio di esclusione per ergersi a paladini unici del nostro Ospedale: siamo ancora convinti che sia necessario dare una risposta seria ed univoca ai cittadini che la chiedono da tempo.
Il Gruppo consiliare della Lega Nord, pertanto, chiede che la sua Mozione, insieme agli altri documenti ufficialmente protocollati fino alla data di svolgimento della Conferenza dei Capigruppo, vengano esaminati tradotti in un documento unitario da sottoporre alla discussione e votazione del Consiglio comunale. Chiediamo, altresì, che Ella indichi un Consiglio Grande o allargato, così come previsto dal Regolamento e dallo Statuto vigenti, in cui votare ufficialmente un “documento unico di sintesi e condiviso” nei termini sopra detti, ed al quale partecipino le rappresentanze di tutti i Comuni della vallata del Misa e del Nevola, dei Primari del nostro ospedale, del Tribunale del malato, dei Comitati dei Cittadini e delle Associazioni dei Consumatori e di quelle di Settore che si interessano di specifici problematiche sanitarie nel territorio, e dei sindacati.
Chiediamo altresì di indire un “tavolo tecnico permanente”, a cui partecipino tutti i soggetti sopra elencati, diretto dal Sindaco del Comune di Senigallia per studiare ed affrontare ogni azione proficua e diretta a salvare il nostro Ospedale e i servizi sanitari del Territorio comprensoriale.
Questo, a nostro avviso, è l’unico percorso serio e “partecipato” che si debba intraprendere nel confronto con gli organismi decisori regionali, unici “soggetti” istituzionali deputati a modificare la programmazione sanitaria regionale, compresa quella relativa a Senigallia e al suo territorio vallivo.
Si richiede urgentemente un riscontro scritto.
Davide Da Ros
Capogruppo consiliare della Lega Nord
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