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“Ogni decisione già presa sull’ospedale di Senigallia va rivisitata e modificata”

Energie per Senigallia, Unione Consumatori e Comitato difesa Ospedale: "basta divisioni, unire tutte le forze a tutela della sanità"

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Il "Comitato a difesa del nostro ospedale e a difesa della salute del territorio" promosso e costituito dall'associazione "Energie per Senigallia", dall'Unione Nazionale dei Consumatori (UNC) e da diversi cittadini

Come preannunciato in conferenza stampa, l’Associazione “Energie per Senigallia” (guidata dal Presidente Massimo Bello e dal Vice Presidente Francesca Fava), l’Unione Nazionale Consumatori – Marche (coordinata dall’avv. Corrado Canafoglia) e il Comitato a difesa dell’Ospedale e della salute del territorio di Senigallia (con Serenella Curzi, coordinatore pro-tempore) sono già al lavoro e pronti a mettere in campo le prime azioni finalizzate a riaccendere il confronto – serio, documentato e puntuale – sul futuro della sanità locale e, in particolare, per chiedere ‘a voce alta’ non solo la riqualificazione ed il potenziamento dell’Ospedale di Senigallia, ma anche dei servizi e delle strutture sanitarie del territorio dei Comuni della Valle del Misa e del Nevola nell’ambito delle politiche di programmazione sanitaria regionale della Marche e della tutela della salute dei cittadini.


Si allarga, quindi, il campo di azione del “Comitato a difesa dell’Ospedale”, di “Energie per Senigallia” e di “Unione Nazionale Consumatori”, prevedendo anche il coinvolgimento diretto del Presidente della Giunta regionale e di tutti i Gruppi consiliari dell’Assemblea legislativa delle Marche, nonché dei Comuni del nostro comprensorio: Arcevia, Castelleone di Suasa, Barbara, Ostra, Ostra Vetere, Trecastelli, Corinaldo, Serra de’ Conti. Oltre, naturalmente, a Senigallia.

L’avv. Corrado Canafoglia, Massimo Bello e Serenella Curzi hanno inviato al Presidente della Regione Ceriscioli, a tutti i Gruppi consiliari dell’Assemblea legislativa delle Marche, ai Sindaci di Senigallia e dei Comuni del comprensorio, nonché ai Gruppi consiliari dei rispettivi enti, una lettera e il testo di una mozione, invitando tutti a presentarla e a farla approvare dalle rispettive Assemblee. Avviata anche la Petizione per la raccolta delle firme a favore del potenziamento del nostro Ospedale e, soprattutto, della rivisitazione delle politiche sanitarie nei confronti del nostro territorio.

“A parole – dice l’avv. Corrado Canafoglia – tutti sono d’accordo a difendere il nostro Ospedale, tutti auspicano l’unione di tutte le forze politiche di maggioranza ed opposizione, per rivedere le strategie sanitarie regionali. Ora, però, occorrono i fatti e solo votando la mozione si capirà chi è favore e chi è contro il ridimensionamento del nostro Ospedale: basta divisioni, bisogna che i politici tutti insieme rivedano le decisioni già prese da decenni!”

“Rivolgiamo a Voi il nostro appello – scrivono Bello, Fava, Canafoglia e Curzi nella lettera inviata alle istituzioni regionali e ai Comuni del comprensorio – per creare un ‘coro’ unanime su un tema fondamentale per tutto il nostro territorio comprensoriale, quale il mantenimento dell’Ospedale e il diritto alla salute. Da tempo, assistiamo al continuo depotenziamento e ridimensionamento dell’Ospedale di Senigallia e di altri servizi socio-sanitari del territorio vallivo nell’ambito della programmazione, gestione ed organizzazione della sanità regionale e locale.
Riteniamo urgente, e non più rinviabile, quindi, unire tutte le energie, gli interessi, le forze e le passioni di questo territorio comprensoriale (Senigallia e i Comuni della Valle del Misa e del Nevola) affinché le decisioni dell’ASUR e della Regione Marche siano non solo riviste, ma anche assunte con l’attenta e la puntuale partecipazione della popolazione locale e dei governi degli enti locali. Ecco perché Vi chiediamo di presentare, nei rispettivi Consigli Comunali delle Vostre città e nell’Assemblea legislativa delle Marche, la proposta di Mozione o di Ordine del Giorno da noi predisposta affinché le decisioni assunte dall’ASUR e dagli organi regionali – per quel che riguarda l’Ospedale di Senigallia, i servizi e le strutture del comprensorio e del ‘diritto alla salute’ – siano rivisitate e modificate”.

“Le preoccupazioni createsi nella popolazione, negli Amministratori locali, nelle organizzazioni sindacali, negli operatori socio-sanitari, nelle forze politiche e anche nei ‘Comitati’, recentemente costituitisi a Senigallia in difesa dell’Ospedale e dei servizi sanitari territoriali, per effetto delle decisioni attuate dall’ASUR e dalla Regione, ma anche e soprattutto in relazione all’attuale situazione di ridimensionamento e di declassamento di servizi e di strutture sanitarie nel territorio di Senigallia e dei Comuni della Valle del Misa e del Nevola, ci debbono speingere ad una riflessione e, soprattutto, ad un cambio di rotta immediata”.

“Le politiche socio-sanitarie del territorio comprensoriale di Senigallia e della Valle del Misa e Nevola – scrivono ancora Bello, Fava, Canafoglia e Curzi – rappresentano un argomento importante di confronto tra forze politiche, istituzionali e sociali. Le decisioni e gli indirizzi organizzativi, attuati dai vertici dell’ASUR e della Regione Marche, hanno di fatto declassato e ridimensionato l’Ospedale di Senigallia, nonché i servizi e le strutture dell’intero territorio vallivo, e rischiano di mettere ulteriormente in discussione i principi di universalità, equità e solidarietà contenuti nel fondamentale ‘diritto alla salute’ delle comunità locali. Gli strumenti di programmazione, gestione ed organizzazione della Regione e dell’Asur non hanno tenuto nella doverosa considerazione non solo le peculiarità e le esigenze di Senigallia, ma anche quelle dei Comuni della Valle del Misa e del Nevola, che negli ultimi anni sono stati fortemente penalizzati. La programmazione regionale deve garantire, invece, un sistema di servizi sanitari universalistico ed equo, radicato principalmente nelle comunità locali e soprattutto rispettoso delle esigenze e della composizione del territorio comprensoriale”.

“La tutela della salute, la salvaguardia, il potenziamento e la riqualificazione dei servizi e delle strutture sanitarie del territorio senigalliese e vallivo rappresentano un obiettivo, a cui non si deve rinunciare. Senigallia e l’ex Zona Territoriale n. 4 dell’ASUR, nel corso degli ultimi anni, sono state oggetto di una riorganizzazione socio-sanitaria regionale, che ha provocato la chiusura di 4 Ospedali e la rimodulazione delle strutture territoriali, penalizzando fortemente le comunità locali di questo comprensorio vallivo. Ecco perché il territorio di Senigallia e dei Comuni della Valle del Misa e del Nevola non può essere ancora considerato dai vertici regionali della sanità un’area di serie B rispetto ad altre parti della provincia di Ancona e dell’intero territorio regionale, le cui comunità, nel corso del tempo, hanno beneficiato di maggior attenzione in materia di sanità”.

L’Ospedale di Senigallia rappresenta per questo territorio vallivo, e quindi non solo per Senigallia, una struttura sanitaria strategica e funzionale per l’intera comunità comprensoriale, e che per tale ragione non può essere ulteriormente depotenziato e declassato. Le strutture ed i servizi socio-sanitari, presenti inoltre nel territorio comunale ed in quello dei Comuni della Valle del Misa e del Nevola, sono fondamentali per garantire il diritto alla tutela della salute di un’ampia are valliva. L’Ospedale di Senigallia, anche per le peculiarità del territorio comprensoriale, rappresenta un valore aggiunto, della cui integrità e funzionalità le comunità di cittadini non possono farne a meno.

Con la mozione consegnata ai vertici istituzionali di Regione e Comuni del comprensorio, si chiede che: 1) gli interventi, le azioni e gli atti amministrativi di natura sanitaria della Regione Marche  tendano a mantenere o a potenziare e riqualificare l’Ospedale, i servizi e le strutture sanitarie di Senigallia e dei Comuni del territorio della Valle del Misa e del Nevola; 2) ogni decisione assunta, ad oggi, a livello di vertice da ASUR, Giunta e Consiglio regionale va rivisitata e modificata, coinvolgendo anche i governi del territorio comprensoriale e la popolazione tutta – costituitasi anche in Comitati – soprattutto perché tali decisioni riguardano le comunità locali; 3) nell’ambito di una seria riflessione sulla riorganizzazione delle postazioni di emergenza sanitaria (POTES), come prevista nell’attuale programmazione sanitaria regionale, venga considerata l’istituzione di una ulteriore POTES nel territorio della Valle del Misa e del Nevola, potenziando anche quelle esistenti.

Da

“Comitato a difesa dell’Ospedale e della salute del territorio” di Senigallia
Associazione “Energie per Senigallia”
Unione Nazionale Consumatori – Marche

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