“Vaccini tra libertà e sicurezza”, Daniel Fiacchini ospite ad Arvultùra a Senigallia
Il medico sarà nello spazio comune autogestito nella serata di mercoledì 12 luglio
Lo Spazio Comune Autogestito Arvultùra organizza per mercoledì 12 luglio alle ore 21.15, un incontro pubblico sul tema: “I VACCINI TRA LIBERTA’ E SICUREZZA”. A parlarne con noi sarà il Dott. Daniel Fiacchini, medico e coordinatore del gruppo tecnico vaccini delle Marche.
La discussione pubblica che si è prodotta sui vaccini esprime una polarizzazione che sempre più sta diventando ideologica, cioè una falsa rappresentazione della realtà. Da una parte il vaccino è visto come il risultato di un complotto della case farmaceutiche e dei poteri forti contro la salute pubblica; dall’altra in coerenza con tutte le riforme strutturali del PD, si apre una campagna mediatica che annuncia il ritorno della peste nera per giustificare poi la decretazione d’emergenza e il trattamento sanitario obbligatorio di massa. Il risultato di questo scontro è una grande produzione di disorientamento e di paura nel corpo sociale, dove insieme all’informazione che ci consente di poter scegliere coscientemente, rischia di sprofondare anche il diritto alla salute.
Che la credibilità della classe politica sia ai minimi storici è noto a tutti. Questa sfiducia però non colpisce solo i rappresentati politici, ma ogni istituzione che sia ad essi direttamente o indirettamente collegata. Le istituzioni medico-sanitarie non fanno eccezione.
Se non si crede più al medico allora si possono cercare delle alternative. Il luogo in cui è più facile trovarle è ovviamente la rete, dove, si dice, si possano sentir suonare tutte le campane. Ma non è così. La rete non è uno strumento democratico di informazione, è l’esatto contrario perché settorializza, specializza, indicizza e ripropone esattamene ciò che ognuno di noi vuole sentirsi dire. La rete è piena di fake-news profumatamente pagate. Il dibattito in rete è il campo da gioco di trolls e haters, dove l’opinione di un blogger ha lo stesso peso – spesso di più – di chi pubblica su riviste scientifiche.
Tuttavia, anche gli specialisti, nel momento in cui cercano di provare una nuova teoria e di far progredire così la scienza, cercano in realtà delle alternative a una teoria già esistente. E non saremo certo noi a negare il lavoro di chi con serietà cerca di trovare una base scientifica alle proprie ipotesi. Sapendo che tra troll, ipotesi ed evidenze scientifiche non può essere una questione di punti di vista.
Per affrontare la questione dei vaccini, come quella dell’immigrazione o della sicurezza, bisogna iniziare a dotarsi di strumenti e di metodi che sappiano iniziare a distinguere la percezione della realtà dalla realtà stessa. Una questione, se vogliamo, epistemologica, perché si tratta di confrontarsi sulle basi del sapere.
La medicina non è una scienza esatta e nell’incessante attività di ricerca che la riguarda, non è raro che un nuovo studio smentisca una tesi precedentemente data per certa. Questa attività, definita anche progresso scientifico, deve però avvenire all’interno della comunità scientifica: deve cioè essere fatta da scienziati, utilizzando i metodi propri della scienza e i risultati devono essere accreditati da organi ufficiali, quali riviste scientifiche, università e altre istituzioni che ne garantiscano la correttezza. Questa correttezza non deve essere confusa con l’infallibilità, ma è semplicemente l’ammissione che in un dato momento questa è la frontiera raggiunta dalla scienza.
Quando si discute di politiche sanitarie, infatti, non è possibile prescindere da ciò che la scienza è giunta a definire come certo, anche se un giorno verrà smentito o integrato da altre scoperte. E’ da qui che bisogna partire per qualsiasi confronto, altrimenti il risultato della discussione sarebbe uno scontro tra opinioni che resterebbero irriducibili, insolvibili e inverificabili.
Per questo, da profani, abbiamo scelto di invitare chi non solo è un medico, ma chi si troverà a dover gestire la patata bollente sul nostro territorio. Quello che vogliamo è costruire un momento di informazione, di confronto e perché no di divulgazione scientifica. Partendo però da una nostra critica aperta alla legge, in quanto il dispositivo autoritario con cui il Governo si è mosso, rischia di ottenere la diffusione di un sentimento non solo antivaccinista, ma anche antiscientista. E con gli obblighi senza il consenso non si va molto lontano. E quello chi ci preoccupa non è la salute del Governo, ma la salute di tutti noi.
Invitiamo singoli e organizzazioni anti-vax, free-vax, pro-vax a partecipare ed a intervenire. Invitiamo tutti i cittadini curiosi, convinti, scettici o dubbiosi a cogliere questa opportunità per confrontarsi vis a vis, fuori dalla comunicazione rancorosa, superficiale e veloce del mondo virtuale.
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