Parcheggi sulla statale Adriatica a Senigallia, via alla raccolta firme
Lanciata da alcuni privati cittadini la petizione per trovare soluzioni a un provvedimento che ancora fa discutere
Sarà avviata a partire dalla giornata di venerdì 7 luglio la raccolta firme per il ripristino dei parcheggi sulla statale Adriatica, uno degli argomenti che più sta surriscaldando il dibattito cittadino in queste prime settimane di calura estiva.
“Innanzitutto – esordisce Riccardo Pizzi, uno dei sei cittadini promotori della petizione – contestiamo il metodo che hanno scelto per evidenziare una situazione che già presentava delle criticità. Un metodo che non ha tenuto conto delle esigenze di residenti e imprenditori che abitano o lavorano sulla statale Adriatica. E’ mancata la concertazione, il raccordo con i cittadini – prosegue nonostante una prima risposta dell’amministrazione che ha individuato 64 posti auto di nuovo disponibili – che doveva essere svolto dai tanto sbandierati centri civici. Ecco perché abbiamo lanciato questa petizione: vogliamo che il piano dei parcheggi venga rivisto alla luce di alcune criticità ora ben evidenti“.
La petizione potrà essere sottoscritta a partire dal 7 luglio contattando i cittadini promotori che si sono mossi in modo assolutamente apartitico, come tengono a sottolineare: Manlio Didimi (primo firmatario), Andrea Luzi, Rosella Federiconi, Raffaele Mandolini, Riccardo Pizzi, Mirko Romiti. La mail per i contatti è la seguente: petizione@didimi.it.
“Io non abito sulla statale – spiega Manlio Didimi, che entra nel merito del provvedimento – ma voglio sottolineare che ci sono punti in cui si può far parcheggiare le automobili senza che la sicurezza dei pedoni venga meno. Inoltre ci sono altre strade cittadine in cui la situazione è addirittura peggiore: come in via Verdi, dove in un lungo tratto manca il marciapiede e le auto sono parcheggiate da entrambi i lati. Diciamo che c’è una certa contradditorietà nel provvedimento intrapreso: bisognerebbe riconsiderare i parcheggi di tutta la città, contarli con precisione e vedere dove si può permettere la sosta senza danneggiare alcuno“.
Un altro dei problemi sottolineati è la disuguaglianza che si è venuta a creare in alcune zone: “si rischia che un residente non possa trovare parcheggio mentre un altro si perché la banchina in quel punto lo consente; oppure – continua Mirco Romiti – che davanti a un’attività commerciale ci sia la sosta per 30 minuti mentre davanti a un’altra attività i clienti non riescano a parcheggiare, con la reale possibilità che gli affari calino“.
Infine anche il trasporto pubblico è finito nel mirino di diversi residenti e commercianti che hanno già promesso il proprio sostegno alla battaglia che ha lo scopo di rivedere il piano dei parcheggi e venire incontro alle esigenze di residenti e commercianti che non hanno alternative.
Iniziamo a mettere allora i puntini sulle i.
Chi ha spazio dentro la propria area privata lo deve utilizzare senza piagnucolare più di tanto,agevolando così chi lo spazio non c'è l'ha.
Resta il fatto che per il CDS non si può sostare lungo la banchina. In caso di incidente le responsabilità sono multiple,attenzione!
Bisognerebbe però,che il comune,realizzi più spazi possibili,come ad esempio, l'area verde piena di cannucciaia a ridosso della piscina delle saline,aggiungendosi a quella già presente nel verde vicino la pista di pattinaggio.
Oppure l'area confinante con l'agip di via Podesti,e più a sud dal Ciarnin a Marzocca,trovare un accordo con i proprietari dei terreni incolti lungo la statale x far posto a chi va al mare.
A nord invece,riuscire a rendere,se possibile, fruibile l'area ex fonderia veco.
Le potenzialità ci sarebbero,ma la burocrazia purtroppo molta ed altri problemi noti.
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