Giorgio Pegoli risponde a Simona Guerra e Simone Giacomelli
"Insultatemi pure ma avete il dovere morale di riunificare gli archivi privati di Giacomelli"
Cara Simona Guerra e caro Simone Giacomelli. Amici giornalisti mi spiegano che non dovrei farvi il regalo di rispondere, essendo voi due persone abbastanza giovani assai poco conosciute ed io un fotoreporter di consolidata fama.
Capisco quanto sia vera la considerazione che le risposte alle polemiche vi regalano degli spazi di attenzione lucrando furbamente, nel caso, proprio sulla mia notorietà. Ma ho il dubbio di non essermi finora spiegato bene, perchè i fatti sono chiarissimi e, alla fine, se ci ragionate, capirete che certo non vi fate una bella immagine insultando un amico di Mario Giacomelli.
Allora mi spiego meglio a cuore aperto, pensando che oltre all’ego abnorme e al portafoglio un cuore lo avrete anche voi. Dunque la mia noticina voleva essere per voi solo un affettuoso richiamo alla realtà e sottolineava che, secondo me, è meglio lavorare seriamente, magari tutti insieme come faccio io, che cercare di farsi un po’ di pubblicità individuale criticando, proprio fuori luogo, il sudato, continuo, coerente lavoro di tutti gli altri.
Nel caso mi riferivo specificamente, a comunicazioni, che potevano ingenerare l’impressione falsissima che nella costruttiva giornata di studio sulla fotografia marchigiana alla Rotonda sarebbe stato escluso il ricordo doveroso di Mario Giacomelli. Quando, invece, è stato ben rappresentato da un brillante e applaudito intervento di Katiuscia Biondi Giacomelli. Rivendico la libertà di pensiero e confermo qui che Katiuscia, tra gli eredi Giacomelli è quella che a me (ho il diritto di pensare con la mia testa?) pare la migliore e la più impegnata e conosciuta anche internazionalmente.
E’ una cosa che sanno tutti, salvo chi non la vuole sapere. E’ una cosa poi confermata anche dalla lettura delle vostre lettere, perfino con elenchino di proposte di attività fotografiche davvero scontate, in aggiunta prive dell’indicazione delle risorse con cui farvi fronte. Come si usa dire la vostra montagna ha partorito il topolino. Stupefatto non mi resta che sottolineare che condividevo e condivido oggi ancor di più la scelta del programma Mibact.
Dunque, cara Simona e caro Simone, premetto che io vi voglio bene e credo nel vostro amore per la fotografia. Aggiungo poi che credo siate bravissimi, intelligenti, persino colti, anche se non sempre lo dimostrate. Al momento certamente non posso dire che siate anche rispettosi degli altri. Soprattutto consentitemi di pensare che non siete la verità incarnata. Chiedo troppo? Non mi sembra che condividiate il mio affetto quando scrivete che sono delirante. Volete sputarmi anche in faccia? Anche se lo dovreste già sapere da soli vi spiego perchè non mi merito questo vostro trattamento un poco volgare e squalificante per voi non per me. Infatti io sono un fotoreporter comunemente ritenuto , diceva Favrod, abbastanza bravo da stare nelle raccolte e nelle pubblicazioni dello stesso Favrod fondatore del Museo della fotografia di Losanna e presidente del Museo Alinari.
Lasciando da parte le frizioni tra fotografia d’arte e fotogiornalismo, con Mario Giacomelli, almeno lui lo starete a sentire, sono stato fianco a fianco in molte occasioni, come quando andammo con la macchina in Puglia a fotografare. Ora quelle mie foto della Puglia sono al Museo delle culture europee Berlino. Allora, come fotoreporter senior (non fino al delirio) anche iscritto all’ordine dei giornalisti penso di avere il dovere morale di intervenire sulle dinamiche della fotografia senigalliese ed anche sulla didattica.
Vi ringrazio delle vostre considerazionipubblicate su Senigallia Notizie, che per tono e contenuti mi tolgono una fatica quella di confermare in pieno, punto per punto, tutto quello che avevo scritto in maniera, dite voi letterati eccellenti “sgrammaticata” ma evidentemente efficace.
Tanto efficace che ha evocato in voi –una duplice autoelogiativa produzione grafica.
Tutti ora proprio da queste vostre lettere possono capire che per rispondere ad entrambi mi lascereste solo lo spazio di un classico “obbedisco” garibaldino, altrimenti mi coprireste di ulteriori insulti. Non sono però uno che piega la testa, che ha paura quindi non obbedisco. Solo da fotoreporter che ama Senigallia vi pregherei, anche in ginocchio, invece di ordinare agli altri cosa devono fare, di fate voi quello che dovete fare,cioè unificare finalmente gli archivi privati di Mario Giacomelli e di presentare le foto di Mario Giacomelli come le sa presentare Katiuscia. Sono cose che non costano nulla se non la buona volontà.
Come sa chi segue la mia fotografia e come potete comunque capire da quanto dico io ho qualche relazione con il mondo fotografico internazionale e qualche notizia mi giunge su quanto la divisione attualmente in atto di questi archivi privati sembri non giovare al compimento di progetti per la giusta valorizzazione mondiale di Mario Giacomelli. Infine solo per dimostrarvi quanto vi voglio bene non vi chiedo nulla su come avete trattato un fotografo eccellente come Marco Mandolini che vi voleva solo fotografare . Anche lui per affetto, poi vi ha comunque fatto delle bellissime foto. Sono foto, ripeto, che hanno la data, con ciò chiudendo ogni postumo tentativo di arrampicamento sugli specchi. Leggete attentamente le mie parole. Sono sincere. Dunque unificate gli archivi Giacomelli. collaborate, state insieme.
Meglio il lavoro in comune che le astiose polemiche. Con tanti altri io lavoro ogni giorno gratis per la didattica della fotografia e vedo crescere ogni giorno l’attenzione attorno ad essa. Ne sono felice. Vi attendo a braccia aperte. Magari sarete più felici anche voi. Insomma dall’iperuranio dei mercati della fotografia e dei workshop a pagamento tornate al reale del lavoro culturale quotidiano. Troppo faticoso e poco remunerativo? Se non vorrete aderire al mio invito almeno dopo non dite che non vi avevo invitato.
da Giorgio Pegoli
Simone Giacomelli.
PS scusateci, occupiamo spazio pubblico per polemiche personali :-(
http://www.senigallianotizie.it/1327431980/doppia-lettere-aperta-a-pegoli-da-simona-guerra-e-simone-giacomelli
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