“Caro Vescovo di Senigallia, ti dispiace non esserti potuto sposare?”
E' questa una delle curiose domande poste dagli alunni di alcune scuole locali a Mons. Francesco Manenti
Come si diventa vescovo? Come ti sei sentito quando ti hanno chiesto di diventare vescovo di Senigallia? Cosa ti ha fatto innamorare di Gesù? Quante ore prega un Vescovo? Ti dispiace non esserti potuto sposare? Hai mai incontrato musulmani, ebrei, persone di altre religioni? C’è qualcosa delle atre religioni che trovi molto bello? Cosa cambieresti della Chiesa? Si diventa ricchi facendo il vescovo? Ti trovi bene a Senigallia? Abbiamo saputo che sei juventino, hai festeggiato lo scudetto?
Queste e tante altre sono state le domande con cui alcuni bambini delle quarte e delle quinte della scuola primaria di Vallone, dell’A. Moro e della scuola Pascoli di Senigallia hanno tempestato il vescovo emerito Giuseppe e il vescovo Franco. Invitati ad intervenire in classe hanno risposto a tutte le loro domande attirando l’attenzione dei bambini.
I bambini sono rimasti colpiti soprattutto dal fatto che si possa scegliere di non avere una propria famiglie e dei propri figli per dedicarsi completamente ad una causa.
Hanno ascoltato con interesse le loro esperienze di vita in un dialogo molto familiare, del resto come sanno fare bene i bambini, basti pensare che nella presentazione iniziale una bambina ha chiesto al vescovo di poterlo chiamare nonno Franco.
Per ringraziare della loro visita e della bella chiacchierata i bambini hanno poi donato ai due vescovi un bigliettone augurale realizzato con la loro fantasia e creatività esprimendo loro un “arrivederci”.
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