Il team di OpenMunicipio risponde alle accuse del Movimento 5 Stelle di Senigallia
"Nessun software potrà mai essere esente da problemi, ma è servizio alla collettività: auspichiamo contributo di tutti"
Il team di OpenMunicipio Senigallia replica alla accuse arrivate da due dei tre consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle, Stefania Martinangeli e Elisabetta Palma, esposte sia attraverso un doppio report relativo alle presunte inadempienze ed omissioni della piattaforma nei loro confronti, sia attraverso un comunicato stampa pubblicato da SenigalliaNotizie.
“E’ bene premettere che nessun software potrà mai essere esente da problemi”, sottolineano Andrea Giovannetti e Francesco Spegni di OpenMunicipio, che poi analizzano alcuni punti nel dettaglio e forniscono risposte tecniche a quanto contestato.
“La composizione delle commissioni viene aggiornata manualmente ogni qualvolta gli uffici comunali provvedono ad avvisarci di un aggiornamento. Purtroppo i cambiamenti da voi evidenziati non ci erano stati riferiti. Le informazioni presenti su OpenMunicipio sono ora aggiornate“.
“Per quanto riguarda l’importazione delle interrogazioni e delle interpellanze da voi segnalate, questa si era in effetti arrestata per un errore tecnico di cui non ci eravamo accorti – continua il team della piattaforma online – Ci preme segnalare che lo stesso errore ha fatto sì che tutti i consiglieri, di tutti i gruppi, vedessero importate solo parzialmente le proprie interrogazioni ed interpellanze. Sottolineiamo altresì che, pur avendo già corretto e aggiornato il sito, siamo in grado di importare solamente le interpellanze fino a gennaio 2017, perché le successive non ci sono ancora state fornite dagli uffici comunali, che solitamente le pubblicano con alcune settimane di ritardo. Sull’errato calcolo delle presenze alle votazioni, ipotizziamo che questo sia legato alla surroga tra il consigliere Bozzi e la consigliera Palma e all’integrazione tra OpenMunicipio e il software in uso presso il Consiglio Comunale, la cui gestione è demandata al Comune. Per quanto attiene al minutaggio degli interventi in aula, ribadiamo quanto è riportato sul sito stesso: la durata degli interventi viene stimata sulla base dei resoconti stenografici e non dalle registrazioni video, non essendo prevista un’integrazione con il sistema di Halley, attivato successivamente ad OpenMunicipio”.
Una riflessione non tecnica viene poi dedicata al ruolo della piattaforma: “Open Municipio è un software “open source”, ma ciò non comporta che debba essere fornito gratuitamente. E’ chiaro che il mantenimento in servizio della piattaforma OpenMunicipio richiede ogni anno costi vivi, quali le infrastrutture tecnologiche, la comunicazione e la manutenzione ordinaria, cioè ore di lavoro, come questa vicenda testimonia. Tali risorse non sono, né possono essere, gratuite, come è evidente a tutti gli osservatori in buona fede. Questa piattaforma, senz’altro aperta a proposte di miglioramento con l’auspicato contributo di tutte le forze politiche, nasce per monitorare l’attività politica ed amministrativa ed educare i cittadini a partecipare alla vita politica. Siamo convinti che il lavoro svolto sia stato a servizio della collettività; enorme per noi è stato lo sforzo di produrre un software che ad oggi è un bene comune (software libero) utilizzabile potenzialmente da tutti i comuni d’Italia, senza costi di licenze“.
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