Al via i lavori di riqualificazione dello stadio Bianchelli di Senigallia
Il più antico impianto sportivo della città non è lontano dal secolo di vita, come le statue all'ingresso
Al via i lavori di riqualificazione delle mura e delle statue dello stadio Bianchelli di Senigallia, presentati nei giorni scorsi.
“L’obiettivo – ha sottolineato l’amministrazione comunale – è sì riqualificare un pezzo di città ma anche quello di far crescere nella cittadinanza la cultura che la tutela del patrimonio artistico spetta a tutti”.
Il progetto di rigenerazione urbana mirato al recupero delle mura perimetrali dello stadio Bianchelli, coinvolge anche gli studenti delle classi terze e quinte degli istituti “Corinaldesi” e “Medi”, nell’ambito del progetto di alternanza scuola-lavoro.
La restauratrice Giovanna Macchi (già impegnata all’interno del Palazzetto Baviera) si occuperà della rimessa a nuovo, da tempo necessaria, delle statue.
Da lunedì 22 maggio l’area è stata predisposta per i lavori, che dureranno circa un mese.
Lo stadio “Bianchelli”, “Comunale” fino al 2006, è il più antico impianto sportivo della città.
Fu inaugurato nel 1933 per ospitare le partite della Vigor Senigallia (nata nel 1921), ma non soltanto: inizialmente era chiamato stadio Littorio, come molti altri costruiti dal fascismo in Italia.
Lo storico ed ex rettore dell’Università di Urbino, Stefano Pivato, sottolinea come “quello della costruzione degli impianti sportivi è l’elemento che meglio prova l’interesse del fascismo per lo sport e in particolare per il calcio (con funzione educativa e propagandistica per il regime): una svolta non solo dal punto di vista architettonico ma pure edile, visto che in precedenza l’impiantistica veniva affidata all’iniziativa privata”. (Nota 1).
Le statue, dello stesso periodo, furono realizzate dal noto scultore senigalliese Silvio Ceccarelli, di cui ora possiamo vedere opere anche ai Giardini Catalani.
La tribuna coperta, la gradinata e la curva come le vediamo oggi risalgono invece all’inizio degli anni Ottanta e furono rese necessarie dalla scalata della Vigor, che nel 1982 sfiorò la serie C1.
I murales sulle mura esterne sono della metà degli anni Ottanta, se si escludono quelli, più recenti, di via Montenero.
Il campo in sintetico, ormai usurato e da sostituire, risale al 2005, quando prese il posto di quello tradizionale in erba.
Nota 1: si veda S. Pivato, Calcio, in Dizionario del fascismo, cit., vol. I, pp. 216-217.
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