Le donne professioniste dell’oncologia si riuniscono a Senigallia
Arriva anche in Italia 'Women for Oncology', spin-off dell'iniziativa internazionale: appuntamento il 25 e 26 maggio
Sono tante, preparate e competitive. Eppure il tetto di cristallo è ancora lungi dall’essere sfondato per le oncologhe italiane, visto che solo il 15% dei 223 primari di oncologia in Italia è donna (dati 2016). E anche in Europa le cose non vanno meglio: il numero delle donne nella leadership sanitaria è ancora di gran lunga inferiore a quello dei colleghi uomini a parità di incarico o ruolo. Uno scenario rimasto invariato nell’ultimo decennio, nonostante le professioniste del settore non abbiano mancato di distinguersi per meriti, capacità e versatilità.
Per questo motivo nasce, anche in Italia, il network ‘Women For Oncology Italy‘ (W4O Italy), omologamente a quanto sta avvenendo anche in altri Paesi europei dietro la spinta dell’ESMO (European Society for Medical Oncology), di cui Woman For Oncology è spin-off: nello specifico si tratta di una rete a sostegno delle donne oncologhe italiane, alle quali offrire nuove opportunità di formazione attraverso percorsi mirati di coaching. Obiettivo di W4O è fornire gli strumenti utili a superare le questioni professionali legate al genere e, in prospettiva, formare una futura classe dirigente al femminile sempre più numerosa e sempre più preparata.
In Italia, l’esperienza di Women For Oncology è stata voluta ed avviata da nove 9 oncologhe italiane che, ciascuna nel suo ambito, rappresentano l’eccellenza del nostro Paese in questa specializzazione e che si sono già distinte per il conseguimento di importanti risultati. Il 25 e il 26 maggio, a Senigallia, si terrà il meeting di W4O Italy, al quale parteciperanno oncologhe provenienti da tutta Italia per fare il punto della situazione e, soprattutto, creare una ‘massa critica’ per iniziare a diffondere la leadership femminile in ambito medico oncologico. Anche se, tiene a specificare la professoressa Rossana Berardi, Direttore della Clinica Oncologica degli Ospedali Riuniti di Ancona, nonché una delle ‘anime’ di W4O Italy, il progetto non è un’iniziativa di ‘genere’: ‘Non si tratta di stabilire ‘quote rosa’ – dice – ma di dare alle colleghe una consapevolezza più forte del proprio valore professionale e del proprio ruolo sia in corsia che nella ricerca. E quindi trasmetterlo anche all’esterno, sia ai colleghi uomini che alla collettività tutta‘.
Il progetto WFO Italy è rivolto a tutte le oncologhe italiane tra i 35 e i 55 anni, ovvero professioniste che si trovano nell’età ottimale per costruire una carriere importante e per dare un contributo decisivo allo sviluppo dell’oncologia in sinergia, e mai in antitesi, con gli omologhi uomini.
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