Gravi accuse a Open Municipio delle consigliere del M5S di Senigallia
Martinangeli e Palma: "inadempienze e omissioni a nostro danno, presentata interrogazione".
Negli ultimi quindici anni si è assistito ad una grande evoluzione del diritto a conoscere ciò che accade nelle istituzioni, da parte del cittadino.
La trasparenza, quale strumento atto a garantire il buon andamento e l’imparzialità delle istituzioni, caratterizza la pubblica amministrazione già nella legge 241/1990, come modificata nel 2005, in cui si pone come principio dell’attività amministrativa, accanto ai criteri di economicità, efficacia, imparzialità e pubblicità.
Ovviamente, il principio di trasparenza ha trovato un forte alleato nel web, capace di rendere l’informazione disponibile a un numero indefinito di soggetti, che possono fruirne in ogni momento da luoghi fisici diversi.
Il d.lgs. 82/2005 ha subito una profonda modifica con il d.lgs. 235/2010, che ha fatto parlare di nuovo codice dell’amministrazione digitale, ampliando gli strumenti con cui si garantisce la trasparenza, e cercando di conferire loro maggiore effettività.
Con gli ultimi decreti legislativi n. 33/2013 e n. 97/2016, in materia di trasparenza amministrativa, si è cercato, poi, di garantire un vero e proprio “diritto a conoscere”, da parte del cittadino, nei confronti delle istituzioni.
Il Consiglio di Stato ha, infatti, opportunamente parlato al riguardo di trasparenza di tipo “reattivo”, cioè in risposta alle istanze di conoscenza avanzate dagli interessati, i cosiddetti accessi, ed una trasparenza aggiuntiva di tipo “proattivo”, realizzata grazie alla pubblicazione sui siti istituzionali dei documenti, informazioni e dati indicati dalla legge (d.lgs. 33/2013).
Il progetto Open Municipio, coordinato dal Sig. Marco Scaloni in Informaetica dal luglio 2011, è stato realizzato, per il comune di Senigallia, nei primi mesi del 2015, in collaborazione con OpenPolis (https://www.wired.it/attualita/politica/2015/02/05/openmunicipio/).
Sul portale vengono pubblicate le informazioni sulle attività di Sindaco, Giunta e Consiglio, su votazioni, atti, delibere, mozioni ed emendamenti e sull’operato di ogni singolo politico, quindi, dovrebbe costituire lo strumento di massima garanzia di quel vero e proprio “diritto a conoscere” nei confronti delle istituzioni, previsto dalla legge sulla trasparenza.
Quindi, la trasparenza è una cosa seria, con i dati pubblicati in nome della trasparenza non si scherza.
Le portavoce del M5S, sono state, invece, costrette a denunciare, con una missiva indirizzata a Informaetica, Sindaco, Presidente del Consiglio, Assessore alla Trasparenza, Consiglieri tutti e Segretario comunale, le gravi inadempienze ed omissioni, da parte della Piattaforma Open Municipio, in merito al vistoso scostamento, riscontrato nei report analizzati, tra quella che è stata l’attività effettiva e quella pubblicata sul sito Open Municipio.
E non si è ovviamente trattato di poca cosa!
Alla portavoce Stefania Martinangeli è stata attribuita da Open Municipio una errata qualifica come membro delle commissioni consiliari, risultando la stessa effettiva nelle commissioni 4° e 5°, anziché nelle commissioni 3° e 6°; è stato attribuito un minutaggio inferiore di quasi un’ora negli interventi in aula (7 ore e 33 minuti anziché 8 ore e tredici minuti); sono stati sottratti alla stessa 13 atti, 8 interrogazioni, 4 interpellanze ed 1 proposta di delibera; sono stati indicati quindi in capo alla consigliera, 39 atti in totale anziché 52. E’ stata indicata una percentuale di voti “ribelli” del 4,35% (22 voti su 505), senza riferimento alcuno all’argomento trattato.
Il voto definito “ribelle” può, infatti, dare una accezione negativa dell’operato del consigliere qualora non si entri nel merito della questione trattata.
E’ quindi importante, affinchè i cittadini possano valutare in piena consapevolezza le azioni dei propri portavoce, specificare che tali voti ribelli hanno sempre onorato i principi del Movimento 5 Stelle a livello nazionale. Infatti la consigliera Martinangeli ha votato, pur in discordanza con i consiglieri Bozzi e Mandolini del proprio gruppo consiliare, a favore di mozioni aventi ad oggetto: lo sviluppo della città nella direzione delle “Smart Cities”, ovvero la promozione di misure correttive dei “voucher”, al fine di contrastarne l’utilizzo distorto ed elusivo degli obblighi contributivi, o l’applicazione del baratto amministrativo e della istituzionalizzazione in Consiglio e negli eventi pubblici della LIS, Lingua Italiana dei Segni, ovvero la promozione della mobilità sostenibile tra comuni.
La consigliera Martinangeli, in discordanza con i consiglieri Bozzi e Mandolini del proprio gruppo consiliare, ha altresì votato contro l’approvazione dell’assestamento del bilancio di previsione 2015, che ha sancito tasse e debiti per i senigalliesi per i prossimi 3 decenni!!!!!!, nonché contro la fusione comuni di Senigallia e Morro d’Alba, che ha impegnato i consiglieri in più consultazioni.
Lo spauracchio dei voti ribelli (22 su 505) è stato persino utilizzato da qualche anonimo delatore per segnalare la portavoce allo staff di Beppe Grillo, il quale dopo avere valutato tutta l’attività della stessa e ricevuto le dovute controdeduzioni, a firma dei Probiviri, ha sollevato la stessa da qualunque indebita accusa, avallando la conformità della sua condotta e della sua attività ai principi del Movimento 5 Stelle.
Sulla piattaforma Open Municipio sono stati pubblicati dati non veritieri anche sulla attività della attuale capogruppo consiliare del M5S, la portavoce Elisabetta Palma, nonché in merito alla sua corretta collocazione nelle commissioni consiliari 4° e 5°. Cosa ancora più grave, la stessa è stata indicata, su Open Municipio, come assente e, quindi, non votante, in decine di votazioni (almeno 35), mentre dagli streaming visibili su Halley media Senigallia, la stessa risultava presente e votante. Relativamente, invece, all’attività consiliare, risulta, in modo inveritiero, dai report di Open che la stessa non abbia effettuato alcun intervento in aula dal suo insediamento del 26 ottobre 2016. In capo alla stessa non vengono, infine, elencati tutti gli atti e le attività svolte nel corso del mandato.
Tutto ciò in violazione del principio di trasparenza e di imparzialità e con grave danno alla immagine delle portavoce di minoranza, nei confronti dei cittadini, per non volere usare il termine “discriminazione”.
In considerazione dell’intento che ci siamo proposti come Movimento 5 Stelle di monitorare l’applicazione del principio di trasparenza e di imparzialità, durante la seduta consiliare del 23 maggio 2017, abbiamo presentato anche una specifica interrogazione, con la quale abbiamo chiesto chiarimenti all’assessore alla trasparenza in merito al metodo applicato per la gestione e l’aggiornamento dei dati e delle informazioni sulla piattaforma web. Nello specifico, abbiamo anche chiesto se le carenze che hanno causato la discordanza tra i dati reali e quelli pubblicati su Open Municipio siano imputabili all’amministrazione o al gestore del sito.
Non vogliamo pensare ad un disegno volto ad annullare le voci di dissenso, rendendo di fatto le consigliere di minoranza desaparecidas, e confidiamo quindi nella immediata rettifica delle informazioni fuorvianti sull’attività delle stesse.
Elisabetta Palma e Stefania Martinangeli-consigliere M5S Senigallia
La migliore dimostrazione dell'utilità di Open Municipio.
Anche se non é oggetto dell'articolo però, vorrei fare un'altra considerazione sul vostro consigliere Mandolini, che onestamente non ho capito cosa non abbia ancora capito, sulla questione UISP/piscina. C'é Sartini che sta dicendo che fino ad oggi non é stata rispettata la legge, e onestamente mi pare evidente perché in tutti gli altri comuni tutti fanno le gare per la gestione degli impianti pubblici, tranne che noi. Cosa non riesce a capire il vostro consigliere comunale, se non che questo é un richiamo alla legalità? Cosa di cui voi del movimento 5 stelle dovreste essere i pionieri! Sono un po' delusa scusate, magari tra un poco mi passa, ma non me lo aspettavo.
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