Tonno avariato, oltre a Senigallia intossicati anche in Spagna, Portogallo e Germania
Continuano gli accertamenti dei NAS: il trattamento non corretto farà scattare alcune sanzioni
Il prodotto è stato ritirato dal commercio, le aziende distributrici italiane hanno avviato tutte le procedure per togliere dagli scaffali i lotti di tonno decongelato e le dieci persone interessate dall’intossicazione alimentare in provincia di Ancona dopo pochi giorni di disturbi stanno bene.
Sembrerebbe concluso il caso di cibo avariato proveniente dalla Spagna che ha fatto registrare quattro casi segnalati a Senigallia, quattro a Castelfidardo e due a Fabriano. Invece – dopo che anche in Spagna (paese di provenienza dei lotti incriminati), Portogallo e Germania si sono verificati una quarantina di casi – continuano i rilievi del nucleo antisofisticazione dei Carabinieri di Ancona che hanno accertato una non corretta procedura nella gestione della partita di tonno. Il prodotto sarebbe stato congelato, decongelato e poi ricongelato, il che ha permesso all’istamina (che non viene comunque eliminata dalla cottura né dal congelamento) di aumentare in quantità eccessive tali da causare la cosiddetta sindrome sgombroide, patologia simil-allergica alimentare.
Al termine di tutti gli accertamenti verranno prese le misure obbligatorie previste per legge: al momento non sono scattate denunce ma non è detto che non lo saranno a breve. All’orizzonte si profilano perlopiù sanzioni amministrative per il trattamento non corretto del tonno.
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