Perizia psichiatrica sull’energumeno arrestato a Senigallia da Carabinieri e Polizia
Dovrà stabilire se il 30enne, finito in manette due volte in pochi giorni, fosse in grado di intendere e volere
Si è svolta nella mattinata di giovedì 4 maggio l’udienza per l’arresto del 30enne di Senigallia andato in escandescenze due volte tra il 14 e il 19 aprile e arrestato in entrambe le occasioni con le varie accuse di danneggiamenti, resistenza, violenza e minacce a pubblico ufficiale.
La difesa, rappresentata dall’avv. Roberto Paradisi ha chiesto e ottenuto il rito abbreviato condizionato a una perizia psichiatrica che dovrà stabilire se al momento dei fatti, fosse in grado di intendere e volere, e che dovrà essere effettuata nei prossimi giorni.
Il 30enne, residente a Senigallia ma di origini israeliane e conoscitore di thai boxe, dopo un primo arresto avvenuto nella notte tra il 14 e 15 aprile quando, ubriaco, stava dando in escandescenza, sempre con difficoltà è stato arrestato quattro giorni dopo per episodi simili.
Oltre all’aggressività, c’era il problema dell’abuso di alcol e la depressione di cui soffre: motivi che hanno spinto il giudice Pallucchini – su richiesta della difesa – a far rimanere il30enne presso il reparto di psichiatria dell’ospedale di Senigallia, piantonato dai Carabinieri, in attesa di stabilire per lui un percorso presso una struttura protetta del pesarese.
“Decisione saggia – commenta il legale dell’uomo, avv. Roberto Paradisi – perché tiene conto dello stato della persona e quindi mira ad equilibrare l’aspetto giuridico con quello sociale e medico“.
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!