Senigallia, “città da amare”
Il sindaco Mangialardi risponde a Battisti: "Fa bene, tante scelte di buon governo per il rilancio della città"
Senigallia è una città da amare: ha davvero ragione, l’ex consigliere Battisti, che nei giorni scorsi si è prodigato a ricordare l’affetto che prova per la nostra città. Fa bene ad amarla, perché in questi 26 anni in cui ho avuto l’onore di essere al governo della città, ricoprendo ruoli diversi dall’ingresso in consiglio comunale del 1994 all’elezione a Sindaco del 2010, posso dire aver contribuito a permettere a Senigallia di essere protagonista di una straordinaria stagione di rilancio per la città, per il suo territorio e per tutti i suoi abitanti.
Fa bene allora, l’ex consigliere Battisti, ad amare Senigallia. Perché le scelte operate in questi anni di governo l’hanno resa sempre più bella, accogliente, vivibile, desiderata, diventando una città dall’altissima qualità della vita, che si è saputa ritagliare un ruolo importante nel panorama nazionale e internazionale.
Fa bene ad amarla perché in questi anni la riqualificazione del centro storico ha portato davvero la bellezza al centro, valorizzandone i luoghi e creando nuove piazze. Non posso elencarle tutte, ma Piazza del Duca, il Foro Annonario, la nuova Piazza Garibaldi, passando per via Carducci, oltre a permettere di valorizzare l’eccezionalità del contesto urbano della città, sono divenuti spazi di incontro e di socialità, occasioni di vivere il centro storico nella quotidianità.
Sono cresciute le infrastrutture – prima tra tutte la complanare – e allora occorre dare ragione a chi ama una città che ha visto il centro abitato liberato dalle auto, che può essere facilmente attraversata, o che può essere raggiunta e apprezzata anche via mare, grazie alla completa riqualificazione del Porto della Rovere, rifiorito per divenire non solo porto turistico ma prima ancora uno degli spazi urbani più belli e affascinanti della nostra città.
Come non condividere poi l’amore per una città che ha saputo vivere una nuova stagione di grande promozione della cultura, grazie alla centralità della stagione teatrale e alle grandi mostre, eventi che non hanno rappresentato manifestazioni a spot, ma hanno disegnato un percorso di valorizzazione della storia della città – penso alla mostra sul Perugino – fino a fare di Senigallia uno dei centri della cultura del nostro Paese.
Fa bene l’ex consigliere Battisti, a dire di amare Senigallia. Soprattutto perché tutto quello che ho scritto è successo in una comunità coesa, grazie alla scelta di riservare sempre al sociale e ai servizi alla persona un ruolo di primo piano, nella consapevolezza che tutti debbano percorrere insieme questo percorso di crescita, che deve essere di tutti, come la città che ho voluto contribuire a costruire. Di tutti, e quindi partecipata e trasparente nelle scelte, grazie ai tanti strumenti che abbiamo messo in campo, dalla crescita delle piattaforme on-line al fitto calendario di incontri con i cittadini su tutto il territorio.
Ha ragione, chi ama Senigallia. Per le sue bellezze, per la capacità di perseguire il benessere complessivo della persona, per la ricerca e la valorizzazione delle eccellenze – il gusto, con i nostri chef stellati, il mare, le spiagge, le frazioni e il territorio, tutelato e preservato grazie a politiche urbanistiche coraggiose di consumo zero, la cultura – e ancora per la capacità di innovazione, di sfida, di voglia di crescere ancora, anche in un terribile contesto economico come quello che abbiamo vissuto e stiamo ancora vivendo.
Potrei continuare finché voglio, e mi sono certamente dimenticato di tanto, raccontando i motivi per cui chi dice di amare questa città non può che essere applaudito e condiviso, ma mi fermo, perché credo che tutti, in questa meravigliosa città, possano trovare il loro motivo di amarla e di viverla con la propria passione.
E allora, non posso che augurarmi che sempre più persone la amino, la nostra Senigallia, come dice di fare l’ex consigliere Battisti ma come posso dire con assoluta certezza di farlo io, e non solo dai 26 anni in cui mi pregio di contribuire a crescerla.
da Maurizio Mangialardi
Quando non si ha rispetto per i defunti, non lo si ha nemmeno per i vivi.
Attendiamo fiduciosi il famoso "oste"
Leonardo Maria Conti
Sembra una città abbandonata altro che una città amata!!!!!!
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