“Il 3 maggio data indelebile per Senigallia, ma il Comune nemmeno la commemora”
Liverani (Fratelli d'Italia/Alleanza Nazionale) nell'anniversario dell'alluvione: "Mangialardi non risponde agli alluvionati"
Tre anni sono passati dal quel “maledetto” 3 maggio 2014. Nel più totale silenzio, l’Amministrazione Mangialardi, che ovviamente non ha alcuna intenzione di “smuovere le acque” o di parlarne, non ha ritenuto doveroso nemmeno commemorare quella “data indelebile”, magari con una iniziativa pubblica per ricordare tutti coloro che si impegnarono nelle ore, giorni e mesi successivi per ridare il “volto di sempre” alla città, oppure promuovendo e dedicando anche una Santa Messa in ricordo di chi, invece, perse la vita in quei tragici eventi.
Una data, che per Senigallia è sinonimo di una “tragedia collettiva”. L’Amministrazione ha preferito tacere, non ricordare. Eppure, quel 3 maggio 2014, non è e non sarà possibile mai dimenticarlo perché quel giorno, ma soprattutto, dopo quel giorno, tante cose sono cambiate. Niente è stato più come prima di quel 3 maggio 2014.
E’ nostra abitudine ricordare, commemorare tanti episodi od eventi, che segnano o hanno segnato la vita di una comunità nazionale e locale. E quel 3 maggio 2014, qualcosa cambiò le nostre coscienze di cittadini e di comunità.
Eppure, l’Amministrazione Mangialardi, considerando inoltre che quel “capitolo” di danni e di lutti per il nostro territorio non è stato ancora archiviato e mai lo sarà, non ha pensato di fare nulla, non ha pensato ed organizzato nulla per commemorare questa “ricorrenza”, che è oramai patrimonio indelebile della nostra comunità. Insensibilità? Mancanza di rispetto? Rifiutare il ricordo per non rivivere quel tragico evento? Niente di tutto questo. L’Amministrazione Mangialardi non ha organizzato nulla perché ha semplicemente paura che quel ricordo possa “risvegliare” responsabilità morali ed istituzionali, anzitutto.
Il cittadino “alluvionato”, però, non dimentica; la comunità cittadina non dimentica, e non la si “zittisce” con “quattro spiccioli di euro” che un “Decreto barzelletta e parziale”, dell’allora Governo del “redivivo” Matteo Renzi, ha offerto alla nostra comunità perché la strada è ancora in salita e quella ferita mai si risanerà se non con il tempo.
Se qualcuno ha fatto “i conti senza l’oste”, ora “quell’oste” (la Procura della Repubblica) presenta il suo di “conto”. Tutti oramai sono a conoscenza che la Procura ha svolto le sue indagini e presto ci saranno dei risvolti interessanti sulla “vicenda giudiziaria e processuale”. Gli alluvionati, totalmente ignorati e non supportati da questa Amministrazione, si sono riuniti in un civile e composto “Comitato”, assistito dall’Avvocato Corrado Canafoglia, ed è proprio attraverso l’ottimo e puntuale lavoro dell’Avvocato Canafoglia e del Comitato stesso che le indagini sono andate avanti con l’unico obiettivo volto solamente a conoscere la “verità dei fatti” e ad individuare le “vere” responsabilità personali, patrimoniali, amministrative, civili e penali dell’accaduto. E’ grazie prioprio a questo Comitato che oggi i cittadini “alluvionati” possono sperare di far emergere la verità, quella verità che le Istituzioni, tutte, hanno “saputo tacere”. Ora, sarà la Magistratura a far emergere la verità su quel “3 maggio 2014”.
E, mentre “l’oste” a breve presenterà il conto, il “Comitato” dei Cittadini “alluvionati”, ed il suo legale Avv. Corrado Canafoglia, ancora aspettano una risposta, da questa Amministrazione, ad alcune semplici domande che, qualche mese fa, avevano inoltrato al Sindaco Mangialardi.
Ricordiamole:
1) Una volta concluse le indagini sull’alluvione portata avanti dalla Procura, come risulta dalla stampa, ed usciti i nominativi degli indagati, il Sindaco Mangialardi farà costituire il Comune parte civile in quel processo penale?
2) Laddove il Sindaco risultasse tra gli indagati, questo si dimetterà dalla sua carica istituzionale?
3) Il fiume è stato messo in sicurezza ed in futuro potremo scongiurare altri rischi esondazioni?
4) Perchè ancora non sono stati rimossi i sedimenti lungo la parte finale del fiume, che costituiscono un serio ostacolo al deflusso dell’acqua in caso di piena alluvionale?
5) Il Sindaco si è preoccupato di adeguare il piano comunale di protezione civile, di Sua esclusiva competenza, con le nuove aree a rischio individuate dall’Autorità di bacino?
Preso atto che ancora nessuna risposta è mai giunta al Comitato da parte del Sindaco e dell’Amministrazione, i Cittadini Alluvionati e l’intera comunità cittadina, a questo punto, aspettano pazientemente l’arrivo del “conto dell’oste”.
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