Massaggi hard e sfruttamento della prostituzione, cinque rinviati a giudizio
La vicenda era partita dal sequestro di due centri orientali a Senigallia
Si è tenuta ad Ancona mercoledì 26 aprile l’udienza preliminare relativa alla vicenda dei due centri massaggi hard sequestrati a Senigallia grazie al blitz della Polizia nel marzo 2015. Il gup Francesca Zagoreo ha disposto il rinvio a giudizio per cinque persone, coinvolte a vario titolo nel favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione secondo la tesi della Procura di Ancona.
Quattro sono i centri massaggi in cui si effettuavano prestazioni extra dietro il pagamento di cifre dai 30 ai 50 euro: due erano a Senigallia, in zona Cesanella (via R.Sanzio) e Cesano (statale Adriatica nord), uno a Falconara marittima e un quarto ad Ancona.
Tra gestori e titolari finiranno a giudizio il prossimo 22 novembre quattro uomini di nazionalità cinese, responsabili di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione di almeno cinque ragazze connazionali.
Imputata anche un’estetista napoletana 46enne, allora residente a Senigallia, responsabile – secondo l’accusa – di concorso nel favoreggiamento e sfruttamento delle ragazze: la donna avrebbe, sempre secondo la Procura della Repubblica dorica, gestito la parte amministrativa e tecnica dei due centri senigalliesi.
Difesa dall’avvocato Corrado Canafoglia, la donna ha reso noto di non essere mai venuta a scoprire ciò che avveniva a sua insaputa: nel centro si praticavano soprattutto massaggi ma dalle oltre venti testimonianze fornite agli agenti dai clienti, in nessun caso si parlerebbe della donna, né tanto meno sarebbe stata legata alle prestazioni extra.
L’udienza si terrà il prossimo 22 novembre al tribunale di Ancona.
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