Roberto Paradisi a Senigallia Bene Comune: “a che gioco state giocando?”
Il consigliere di Unione Civica: "perchè attaccate me anziché la Giunta?". E annuncia una querela
Non so a che gioco vuol giocare la lista “Senigallia Bene Comune” (che inaugurò il Consiglio comunale con un compiacente voto di astensione al bilancio). E mi viene difficile comprendere il motivo per il quale, anziché attaccare l’Amministrazione comunale, questi signori – silenti per una vita – preferiscono attaccare me.
Ho già presentato una denuncia-querela per affermazioni gravi e lesive della mia professionalità (e fuori dal contesto politico) per troppe parole incaute e fangose in libertà. Oggi rispondo in termini dialettici.
Questi signori, che ovviamente si trincerano dietro il nome della lista preferendo restare anonimi (si sa che il coraggio non è di tutti), affermano che Giorgio Sartini farebbe l’opposizione con i fatti (sic!) e il sottoscritto “a chiacchiere”.
Non metto in dubbio la preparazione sopraffina di tali acuti politologi che avevano convinto anche Sartini che sarebbe arrivato al ballottaggio due anni fa né metto in dubbio la loro capacità innata di mandare il loro rappresentante dialetticamente preparato in Consiglio comunale (basti ascoltare i suoi intereventi e la sua oratoria). Mi resta però il dubbio di cosa esattamente intendano per “chiacchiere”.
Se si riferiscono alla denuncia dell’aumento della Tari, è vero la “chiacchiera” l’abbiamo resa pubblica io e Luigi Rebecchini quando nessuno se ne era accorto. Poi è arrivato Sartini. Se si riferiscono allo scandalo della piscina comunale alla Uisp, è vero la “chiacchiera” l’ha resa pubblica il sottoscritto nel 2005, poi nel 2006, poi nel 2010 (e ancora dopo) con tanto di pubblicazione di costi e spese. Poi è arrivato Sartini. Se si riferiscono alla denuncia sulle norme del Pai e sullo scandalo che portò a ridefinire le zone esondabili, è vero la “chiacchiera” (come ben sa Roberto Mancini) la proposi io in Commissione di inchiesta e chiesi io l’invito formale di un testimone chiave al presidente. Poi è arrivato Sartini. Se si riferiscono alle denunce anche rilanciate dal Mef sulle retribuzioni ai dirigenti, sugli appalti non fatti, sull’inserimento in bilancio di soldi non ancora entrati, sul compenso all’ex del Pd Ratiglia per la Bic … , è vero la “chiacchiera” l’abbiamo rilanciata io e Rebecchini. Sartini è arrivato dopo. Potrei andare avanti, ma non ne vale la pena.
E’ sufficiente, per chi volesse approfondire, fare un rapida ricerca su internet per verificare chi siano i “nani” politici che ripercorrono le tappe dei giganti e chi ha invece svolto con assoluto rigore il proprio ruolo politico. Anche quando i nani politici erano silenti. Un’ultima precisazione: per fare politica all’opposizione non è necessario aggredire il proprio avversario con rabbia e disprezzo politico (Girolametti e Sartini stanno probabilmente formando una nuova formazione omogenea).
Si può – e si deve – avere rispetto personale (e io ne ho per il sindaco Mangialardi come per altri consiglieri di maggioranza e opposizione) senza però scendere a compromessi e senza venir meno al proprio ruolo e mantenendo la schiena dritta. Si può essere intransigenti ma galantuomini. Si può essere intelligenti (e senza dubbio almeno Mangialardi lo è ed è per questo che la nostra opposizione è ancora più ferma e radicale) e restare su posizione diametralmente opposte.
Ciò che non si può fare all’opposizione è votare di fatto un bilancio disastroso astenendosi. Né si possono spacciare per proprie battaglie che proprie non sono. Ecco, questi sono atti politici poco intelligenti.
Ma l’intelligenza politica è come il coraggio. Se non si ha, non si inventa.
Voi continuate pure a beccarvi, ma dopo non vi lamentate se non prendete voti.
Piuttosto, unite le forze sapientoni!
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