Senigallia: tari e multe non riscosse piegano il Comune
Presentato in VI Commissione il bilancio consuntivo 2016: il 34% dei senigalliesi non ha pagato la tassa sui rifiuti
Oltre 6,5 milioni di euro di avanzo di competenze e un risultato positivo di circa 12 milioni di euro per il Comune di Senigallia ma il bilancio è stretto da vincoli, mutui, quote da accantonare, crediti difficilmente esigibili e tagli alle spese per circa 14milioni. E’ la fotografia del bilancio consuntivo 2016 presentata mercoledì 19 aprile in VI commissione consiliare dall’assessore alle risorse finanziarie Gennaro Campanile.
Una fotografia che secondo il collegio dei revisori dei conti è regolare e positiva, pur rimanendo vari dubbi su passaggi come i costi operativi e i crediti non riscossi che assumono una importanza sempre più elevata. L’ammontare dei residui su cui l’amministrazione ha posto l’accento perché c’è un alto rischio che non vengano riscossi – come spiegato dal dirigente del settore economico-finanziario, Laura Filonzi – è di oltre 17 milioni di euro: di questi la fetta più importante è rappresentata dalla tari, a cui fa seguito il capitolo delle multe per le violazioni al codice della strada ed alcuni servizi a domanda individuale come i servizi sociali o le mense.
La mancata riscossione della tari ha raggiunto una quota di circa il 34% anche se la situazione sembra essere simile in tutti i comuni d’Italia. Le altre voci, che pur presentano un tasso di mancata riscossione, si attestano a livelli più bassi. I residui attivi (somme accertate ma non incassate entro il termine dell’esercizio) crescono dunque e rappresentano un vero problema per le amministrazioni comunali che si vedono costrette ad accantonare più somme di quelle potrebbero gestire con il rischio, reale, di un disavanzo amministrativo che coinvolge 8 comuni su 10.
L’amministrazione senigalliese è corsa ai ripari cercando varie soluzioni che hanno permesso di ridurre la quota di disavanzo dai 6 milioni del 2014 ai 3,6 mln € del 2016, ma ancora resta tanto lavoro da fare. “Siamo al lavoro – spiega l’assessore Campanile – per trovare soluzioni come nel caso degli affitti dei locali del Foro annonario che, dopo tre anni, hanno iniziato a pagare le quote arretrate. In futuro bisognerà ancora affrontare la questione dei costi da ridurre, ma non mancherà certo il sostegno ai settori strategici della città come il turismo, che ha consentito di raggiungere la quota di 1.200.000 presenze nel 2016“.
da chi ha provocato questo danno si rifanno sui cittadini. E i cittadini fanno non bene, BENISSIMO, a non pagare. E quando il comune andrà in banca rotta allora vi verremo noi a cercare per scattare la foto con il telefonino!
Non sono bravi: punto.
Capita in tutti i settori.
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