A Senigallia fino dove arriva il livello di superficialità amministrativa?
"Chiediamo che i lavori avvengano nel rispetto di quanto previsto dalla Regione Marche"
Abbiamo appreso dai giornali online che il Comune (Determina n.304/2017, allegato 1) ha affidato i lavori di escavo del porto; il 06/04/2017 la Capitaneria di Porto di Ancona ha emesso l’Ordinanza 23/2017 (allegato 2); fin qui nulla da obbiettare.
Ma, come siamo soliti fare, abbiamo controllato la documentazione e ci siamo accorti che:
• Le operazioni di dragaggio riguardano solo una parte dell’infrastruttura portuale ed escludono il tratto finale del fiume Misa, di competenza sempre del Comune di Senigallia.
• I depositi asportati dalle aree a, b, c, f e g saranno trasferiti nello specchio acqueo tra la rotonda e il porto (allegato 3), mentre quelli provenienti dalle aree d ed e verrà conferito presso la vasca di colmata del porto di Senigallia.
Ora, a parte il fatto che certi lavori vanno programmati per tempo e realizzati nei periodi non di balneazione o immediatamente a ridosso di questi, ci sono ben quattro problemi che saltano agli occhi:
1. L’area individuata tra la rotonda e il porto è una zona di pesca dei molluschi e quindi non vi è consentito alcun sversamento di fanghi o depositi portuali (Allegato 3 D.G.R.M. 850 del 01/08/2016) e la sua larghezza è pari a 3 miglia dalla costa;
2. L’area individuata è zona di balneazione e quindi porterà un probabile aggravio della qualità dell’acqua a danno dei bagnanti, con possibilità di infezioni sia intestinali che della pelle e interferendo sulla crescita micro algale e sulla trasparenza dell’acqua per i depositi in sospensione per un lungo periodo non determinabile a priori;
3. Le correnti marine dominanti, precedendo da sud-est verso nord-ovest, porteranno buona parte del materiale non verso la battigia ma verso la foce del Misa ostruendo ancora di più la chiusura esistente;
4. Sempre le stesse correnti marine dominanti porteranno davanti all’avamporto una parte considerevole del materiale asportato rendendo di fatto inutili in breve tempo i lavori fatti di escavo.
Ma una domanda al sindaco sorge spontanea: “Signor Sindaco ma per Lei è più importante dragare il porto turistico, per consentire alla barche di entrare e uscire, oppure è più importante dragare il tratto terminale del fiume Misa cercando così di evitare, per quanto possibile, un nuovo evento alluvionale alla città come quello del 3 maggio 2014?”
Chiediamo quindi che i lavori avvengano nel rispetto di quanto previsto dalla Regione Marche.
Per i lettori “più attenti” alleghiamo una relazione in merito al dragaggio del porto di Ancona i cui depositi sono stati scaricati in mare a 7 Km dalla costa (allegato 4).
Allegati
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Queste persone GENERANO da sole i problemi , che poi si VANTANO di risolvere in un secondo momento.
Tutto per loro, é un'occasione per fare politica. Tutto. Anche questo intervento, vedrà, le verrà rigirato contro.
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