Gli iscritti del PD Senigallia hanno scelto: segreteria, il preferito è ancora Renzi
Il voto nei circoli: all'ex presidente del Consiglio il 53% delle preferenze, a Orlando il 45%. Per Emiliano poco più dell'1%
Domenica 2 aprile si è concluso il voto nei circoli degli iscritti del Partito Democratico, e cioè la prima fase del congresso per eleggere un nuovo Segretario del Partito.
A livello nazionale si sta ancora lavorando sui dati ufficiali, ma i comitati dei tre candidati concordano nel dire che abbia vinto Matteo Renzi, segretario uscente ed ex Presidente del Consiglio.
Al secondo posto è arrivato il Ministro della Giustizia Andrea Orlando, mentre il Presidente della Puglia Michele Emiliano dovrebbe aver superato di poco il 5 per cento dei voti, quota minima per accedere alla seconda fase del congresso aperta a tutti gli elettori e le elettrici: le cosiddette “Primarie”.
Ecco i risultati senigalliesi in questa prima fase congressuale:
Matteo Renzi → 53.28%
Andrea Orlando → 45.26%
Michele Emiliano → 1.46%
Il voto nei circoli è servito a eleggere i delegati alla Convenzione provinciale che si riunirà mercoledì 5 aprile, alle ore 18.30, presso i locali dell’associazione culturale “Isola” di Chiaravalle, e che a sua volta eleggerà i delegati alla Convenzione nazionale.
Questo organismo si riunirà una sola volta il 9 aprile per verificare i dati riportati nei circoli dai singoli candidati a segretario e stabilire chi di loro potrà essere ammesso alle Primarie.
Lo statuto del PD dice che “risultano ammessi all’elezione del Segretario nazionale i tre candidati che abbiano ottenuto il consenso del maggior numero di iscritti purché abbiano ottenuto almeno il cinque per cento dei voti validamente espressi e, in ogni caso, quelli che abbiano ottenuto almeno il quindici per cento dei voti validamente espressi e la medesima percentuale in almeno cinque regioni o province autonome”.
Le Primarie si terranno domenica 30 aprile con un turno unico, a breve sarà indicata l’ubicazione dei seggi.
Bene così: più il PD si identifica in Renzi, questo post democristiano in salsa neoliberista (benché nella versione all’italiana che mischia i vizi del capitalismo d’assalto coi mali nostrani del clientelismo, della burocrazia, eccetera eccetera), e più diventa chiara la vera natura della holding. Rastrellare voti “di sinistra” e poi utilizzarli per fare tutt’altro.
L’ex Rottamatore dovrà trasformarsi nel Super Spaventatore, agitando gli spauracchi del M5S e dell’eventuale ritorno di una coalizione del centrodestra. Ma stavolta, detto in toscano o giù di là, “un l’è facile per nulla".
(Federico Zamboni)
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