Calci e pugni contro un nigeriano alla stazione di Senigallia: arrestato un 30enne
La Polizia rintraccia e insegue gli aggressori, uno viene preso, si indaga per risalire agli altri due
Nella serata di sabato 1° aprile, verso le ore 20, nel parcheggio antistante la stazione ferroviaria di Senigallia, si è registrata una violenta aggressione, portata da tre persone nei confronti di un giovane nigeriano di circa 30 anni.
Preso a calci e pugni fino a farlo finire a terra, il giovane è stato malmenato dai tre, anch’essi africani, anche dopo essere caduto, per poi scappare dopo aver sottratto al nigeriano un portamonete con all’interno circa 400 euro.
Alcuni passanti hanno assistito alla scena e contattato il 113. Immediato l’intervento degli agenti di Polizia del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Senigallia, che sono giunti sul posto e ascoltato sia la vittima dell’aggressione, che alcuni testimoni, per avere una descrizione dell’accaduto e dei tre individui.
Partite le ricerche, a cui ha collaborato anche un cittadino che aveva visto tutta la scena, queste si sono concluse ben presto, quando i tre aggressori si sono ripresentati nei paraggi della stazione. Intercettati dagli agenti, è partito un inseguimento a piedi che ha consentito di acciuffare uno dei tre, mentre gli altri due sono fuggiti attraverso i giardini Morandi.
Intanto il personale medico del 118 stava prestando le cure del caso al nigeriano ferito, che lamentava forti dolori al costato e alle gambe per via dei calci e pugni subiti: trasportato al pronto soccorso, è rimasto in osservazione per tutta tutta la notte.
Il fermato è anch’esso nigeriano, E.P. di 30 anni, con precedenti: è stato condotto in commissariato e, dopo aver risentito i testimoni e la vittima dell’aggressione, è stato dichiarato in stato di arresto e, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, trasferito in carcere a Montacuto.
La Polizia prosegue nelle indagini per cercare di risalire alle altre due persone che hanno partecipato all’aggressione, le cui motivazioni sarebbero collegate a vecchi dissapori tra la vittima e il giovane fermato, ma per fare maggiore chiarezza gli inquirenti dovranno sentire nuovamente il ferito.
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