Per gli Ospedali Marche Nord, nuovi primati in interventi per patologie uro-oncologiche
Intervista al direttore primario, dott. Valerio Beatrici. Per l'AORMN bacino di utenza che coinvolge anche Senigallia, priva di urologia
La promozione con bollino verde dell’Urologia dell’Associazione Ospedali Riuniti Marche Nord (AORMN), da parte dello stimato Sito Onco Guida, riguardo al numero di interventi chirurgici alla vescica ed alle vie urinarie pone tale UOC (Unità Operativa Complessa) al primo posto nelle Marche.
L’ambito riconoscimento, è stato emesso dal Portale italiano, realizzato in collaborazione con il Ministero della Salute, l’Associazione Italiana Malati di Cancro e l’Istituto Superiore di Sanità, con compiti di raccolta dati delle strutture ospedaliere e sanitarie, che trattano le patologie tumorali. Va rilevato che trattasi dell’unico comparto specialistico presente nel territorio della Provincia di Pesaro Urbino (con ben 5 Presidi) ma con un bacino potenziale ben più ampio sino alla proiezione verso il prossimo polo di Ancona (incontrando anche l’Ospedale di Senigallia, privo di Urologia) senza contare i pazienti provenienti da territori confinanti.
“Più sono gli interventi chirurgici – osserva Onco Guida – maggiore è l’esperienza, l’affidabilità della struttura e dei medici, e la qualità dell’assistenza post-operatoria”. Va rilevato infatti che tra gli interventi complessi, la UOC esegue con successo, la sostituzione della vescica asportata per tumore, con la ricreazione del serbatoio, da un segmento dell’intestino. Per la diagnosi della neoplasia vescicale sospetta (da citologia urinaria positiva), la struttura dispone di uno strumento diagnostico avanzato come la cistoscopia a luce blu (BLC). Per raggiungere tali lusinghieri risultati, risulta molto importante disporre oltre di una affiatata equipe medica anche dell’apporto di una valida e ben formata squadra infermieristica.
Il Primario dott. Valerio Beatrici, tra i fondatori dell’Associazione di Urologia ed Andrologia delle Marche (ASSUAM), promotrice insieme ad altri Direttori UOC di programmi di aggiornamento scientifico, si sono resi protagonisti nell’organizzazione di una intensa attività Convegnistica, in particolare nei mesi di novembre e dicembre, incentrate sulle tematiche delle più diffuse patologie oncologiche in ambito urologico, con la partecipazione dei maggiori professionisti delle Marche e di altre Regioni d’Italia. Per conoscere meglio i percorsi diagnostici, terapeutici ed interventistici della UOC Urologia Ospedali Marche Nord e per una valutazione dello stato dell’arte relativo alle conclusioni di tali importanti Convegni scientifici, abbiamo rivolto le seguenti domande appunto al Direttore Dott. Beatrici.
– Riteniamo che la fase di rodaggio integrativo tra i due ex- Centri Ospedalieri di Fano e Pesaro, sia terminata : quali problemi di criticità ma anche di vantaggio ha potuto riscontrare ?
“Il “rodaggio integrativo” si è sicuramente concluso e le attività sono svolte tra i diversi presidi con quotidiana regolarità. Negli ultimi mesi abbiamo allargato l’offerta anche agli Ospedali di Urbino e Pergola, in quanto poli territoriali importanti e storicamente afferenti alle Urologie di Pesaro e Fano. Siamo in attesa del nuovo Ospedale, perché tale struttura consentirebbe una ottimizzazione d’impiego delle risorse umane e strumentali . Quanto agli aspetti positivi della fusione vorrei segnalare il vantaggio culturale della provenienza dei medici da scuole diverse, che ha consentito di mettere a vantaggio di tutti, le esperienze individuali per una uniformità di procedure.”
– Può fornirci i numeri degli interventi ed attività riferite alle specifiche patologie, che sono stato peraltro oggetto dell’indagine dell’accreditato Portale Onco Guida al 31/12/2015 ed al 31/12/2016?
“I dati di cui attualmente dispongo comprendono tutte le tipologie di pazienti e di patologie trattate e si riferiscono ai primi 10 mesi del 2016. I numeri sono relativi alle attività di chirurgia in regime di ricovero in Day Surgery (+45 pazienti rispetto allo stesso periodo nel 2015) in regime di ricovero Ordinario (+5 pazienti rispetto allo stesso periodo del 2015) ed alle attività ambulatoriali ( +133 pazienti rispetto allo stesso periodo del 2015)”
– Gradiremmo sapere perché l’Urologia, nell’immaginario collettivo, viene riservata agli anziani e manchi una sensibilità per patologie tipiche di altri potenziali beneficiari, quali i giovani e le donne?
“La patologia più frequente alla quale l’Urologo interviene è quella prostatica, che colpisce in prevalenza uomini adulto-anziani. Ma la disciplina specialistica dell’Urologia cura le patologie di tutto l’apparato urinario maschile e femminile oltre a quello genitale maschile. L’Urologia moderna, attenta a problematiche dell’uomo nella sua totalità, spinge sempre più a campagne volte a sensibilizzare la prevenzione uro-andrologica in età adolescenziale al fine di intercettare precocemente patologie che potrebbero causare problematiche psico-fisiche sin dalla giovane età. Sarebbe auspicabile, quindi, che come le mamme portano le adolescenti dal ginecologo per una visita preventiva, altrettanto facciano i papà ( od in genere i genitori) per i giovani ai fini di un controllo preventivo dell’apparato uro-genitale presso l’Urologo.”
– Un altro incubo è l’incontinenza urinaria, specie tra la popolazione femminile,con il timore del ricorso all’odiato pannolone : ci sono cure e metodiche per evitare tale deprimente uso?
“Tra le più frequenti patologie dell’apparato uro-genitale femminile, vi sono appunto l’incontinenza urinaria e le cistiti, di competenza dell’Urologo. Buone notizie per la prima, infatti grazie ad interventi mini-invasivi abitualmente eseguiti presso la nostra Urologia, si ottengono soluzioni efficaci per l’incontinenza,tali da consentire il ritorno alla normalità in meno di 24 ore”
– Tra le patologie più temute nella popolazione maschile, vi è il tumore alla prostata, quali novità riguardo agli strumenti e tecniche per la prevenzione e l’eventuale asportazione?
“E’ questa una patologia per la quale sono continui gli studi ed i progressi relativamente sia agli aspetti relativi alla diagnostica che alla identificazione delle forme biologicamente più aggressive mediante intercettori sempre più affinati. Nelle forme meno aggressive si può ricorrere, evitando l’intervento, alla procedura della “ sorveglianza attiva”,mediante una attenta valutazione di molti parametri, quali gli scostamenti del PSA rispetto ai valori basali, indagini strumentali come la risonanza magnetica nucleare multiparametrica, la ripetizione di biopsie prostatiche
A tal proposito mi fa piacere ricordare che l’ Urologia dell’AORMN, ha potuto dotarsi per prima nelle Marche e grazie alla donazione della Fondazione della Cassa di Risparmio di Fano, di un nuovo strumento per eseguire biopsie prostatiche, proprio sulla scorta delle informazioni fornite dalla Risonanza Magnetica nucleare multiparametrica.”
– Data la complessità di alcune patologie specie quelle oncologiche, sembra necessaria anche la collaborazione di altre Reparti e specialisti Ospedalieri?
“Il ricorso a team multisciplinari nella gestione di patologie che vedono coinvolte più figure di medici specialisti, rappresenta un modo nuovo di fare sanità: non è più il paziente che ricerca le varie competenze, ma sono i medici che in team definiscono la strategia terapeutica più appropriata per quel paziente e per quella patologia con assistenza coordinata nel percorso curativo
Questo modello è stato adottato anche dalle UOC Urologia, in collaborazione con Radioterapia ed Oncologia dell’AORMN aderendo sin dal suo esordio ad un progetto nazionale denominato Per-Step, finalizzato alla ottimizzazione della gestione del paziente con tumore alla prostata.”
– Quali vantaggi dall’utilizzo di strumentazione ad alto livello tecnologico?
“Il livello della strumentazione è alla pari mediamente rispetto alle rispettive Unità degli ospedali capoluoghi di provincia delle Marche ed in alcuni settori con punte di avanguardia.
I vantaggi è presto detto: interventi meno invasivi, ricoveri più brevi, possibilità di trascorrere la fase post-operatoria in ambiente familiare e/o ritorno nell’ambiente di lavoro in tempi mediamente più ravvicinati”
– Ci risulta molto sensibile ed attivo promotore dell’attività Convegnistica, anche nella sua qualità di fondatore e dirigente della Vostra Associazione di categoria ASSUAM oltre ad essere autore di una sessantina di pubblicazioni scientifiche , può illustrarci gli scopi e le conclusioni della recente Maratona di Convegni sulle varie tematiche nelle specifiche patologie in ambito urologico?
“Ritengo che la formazione e l’aggiornamento continuo siano il presupposto indispensabile per mantenere un elevato standard qualitativo di assistenza.
Le finalità dei Convegni hanno riguardato una panoramica sulle patologie più ricorrenti e relativi accertamenti diagnostici (tumori oncologici, PSA, calcolosi urinaria, ecc.) in particolare riferiti alla complessità degli interventi di diagnosi e di cura nella pratica clinica, al confronto fra gli specialisti sulla gestione e prevenzione delle complicanze mediante la condivisione di Linee Guida sempre più integrate tra le varie realtà regionali e da confrontare “in rete” in modo sistematico .
Il Convegno Regionale sulla calcolosi urinaria, promosso dalla nostra associazione, ci ha consentito di definire e condividere tra le varie figure di specialisti coinvolti (medici di Medicina Generale, Radiologici, medici del Pronto Soccorso ed Urologi) un Decalogo per il trattamento della colica renale, volto a semplificare i percorsi per il paziente ed uniformare le strategie diagnostico-terapeutiche.
Nel 2015 dal Convegno Regionale erano emerse le indicazioni per la stesura di un Decalogo di utilizzo del PSA, diffuso in tutta la regione Marche.
Il Convegno Uro-oncologico sui tumori del rene, della vescica e della prostata ha sottolineato l’importanza della attività multidisciplinare e rimarcato le importanti novità sia in fase di diagnosi che di terapia per ciascuna delle patologie in esame.”
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