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Laura Boldrini inaugura a Roma la mostra del senigalliese Lorenzo Cicconi Massi

A Montecitorio le "donne volanti", già esposte a Trecastelli

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Inaugurazione mostra "Le donne volanti" di Lorenzo Cicconi Massi

Attesa ed entusiasmo al Musinf intorno a Lorenzo Cicconi Massi, che, in questi giorni ha fatto le ultime messe a punto alla suite dei suoi scatti dedicati alle donne volanti.

Infatti il giorno 7 marzo, a Roma, alle ore 11,30, negli spazi espositivi di Montecitorio sarà Laura Boldrini, presidente della Camera ad inaugurare la mostra del fotografo e regista senigalliese, da tempo ai vertici della fotografia italiana, che ha aperto una nuova pagina della sua narrazione poetica. Una pagina, salutata con grande interesse dalla stampa nazionale, in occasione del recente allestimento a Milano, negli spazi di Forma, certo uno dei luoghi più autorevoli della fotografia odierna.

In occasione del decollo delle donne volanti con la mostra al Museo Nori de’ Nobili, il prof. Bugatti, direttore del Musinf aveva scritto “Lorenzo Cicconi Massi si è fatto largo con un lavoro intenso e senza concessioni, affidandosi solo alla poesia dell’immagine e alla verifica delle specifiche possibilità linguistiche della fotografia. Come il suo dichiarato e venerato maestro, Mario Giacomelli, è stato subito salutato dalla critica come un uomo nuovo della fotografia. E’ avvenuto che la critica è stata  impressionata e sorpresa, ancora una volta, dalla severità dei bianco e nero, dalla perfezione delle impaginazioni, dal rigore di ogni stampa, dalla volontà che Cicconi Massi ha di interpretare la fotografia come arte. Nella sua ricerca continua di uno stile limpido e lineare, ha saputo introdurre sperimentalmente elementi di dolcezza nel linguaggio meccanico della fotografia, che è, in sè, un linguaggio rivoluzionariamente “vulgare” proprio per la sua destinazione all’uso massivo.

Ma quello di Lorenzo Cicconi Massi non è solo un percorso linguistico e formale, in quanto la sua pulsione ideale al  cambiamento ha preso le mosse dai contenuti fisici dell’immagine. Evidenti sono le analogie con la poetica del dolce stil novo. Anche lui, come gli stilnovisti, al motivo del cortese omaggio alla bellezza della donna tende a sostituire una visione dematerializzata  della figura femminile, gradualmente esaltata per le qualità estetiche e psicologiche, tanto salvifiche quanto seducenti. Le donne di Cicconi Massi sono approdate infine ad una configurazione angelica.

Così, come angeli in terra, le donne nelle fotografie di Cicconi Massi, annullando la fisica, esulando i confini e i condizionamenti della materia, hanno cominciato a volare, seppure con qualche supporto ludico da palestra contemporanea, piuttosto che filosofico e teologico da università medioevale. E’ sottinteso quanto evidente che l’ammirazione per le donne mediatrici tra materiale e immateriale costituisca per Cicconi Massi, fotografo, come per gli autori poeti del dolce stil novo di storica memoria,  una via breve per salvifiche estasi sovrannaturali. Volano loro, le donne, ma con loro vola, poeticamente e fantasticamente, anche l’autore”.

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