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Case popolari a Senigallia, “mozione per uguale trattamento tra italiani e stranieri”

La presenterà la Lega Nord: "le autocertificazioni su proprietà possedute all'estero da extracomunitari non sono ammissibili"

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Edilizia residenziale pubblica, alloggi popolari

L’informazione, quando è giusta e corretta, fa capire meglio alcune questioni. La Lega Nord di Senigallia, nel Consiglio Comunale di mercoledì prossimo, presenterà una “mozione” per cercare di far approvare una norma, chiaramente prevista dalla Legge, per dare veramente una “uguaglianza” di diritti a tutte le persone, quindi sia italiani che stranieri, nel momento che varcano la porta dell’Ufficio Affari Sociali per chiedere un “aiuto pubblico” di qualsiasi natura.


La mozione, se approvata, andrà ad aumentare i diritti di chi ha veramente bisogno di un aiuto, questo in conseguenza del D.P.R. 445/2000 art. 3 e del D.P.R. 394/1999 art. 2, secondo i quali le autocertificazioni delle proprietà possedute all’estero non sono ammissibili, in quanto l’autorità italiana non ha competenza di eseguire controlli fuori confine, al contrario di quanto può invece avvenire per i cittadini italiani. Tutto questo sarà indispensabile “ai fini dell’accoglimento della domanda relativa all’accesso all’assistenza economica”: servizi a domanda individuale, servizi sociali, servizi assistenziali, servizi soggetti a contribuzione, erogazione di contributi, sussidi e provvidenze alla persona, bandi di concorso per l’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica.

Attualmente l’Amministrazione Comunale di Senigallia chiede allo straniero una autocertificazione e all’italiano il modulo I.S.E.E.. E’ chiaro, ed è stato riscontrato in tantissimi altri Comuni, che una autocertificazione di uno straniero che viveva dall’altra parte del mondo non potrà mai essere controllata, non si saprà mai se corrisponde a verità o meno. La Lega Nord chiederà quindi di applicare i due D.P.R., in questo modo i cittadini extracomunitari che vorranno accedere agli aiuti pubblici ed essere inseriti nelle graduatorie degli alloggi popolari, per esempio, non dovranno più produrre una semplice autocertificazione, ma dovranno presentare un documento, autenticato dalle autorità consolari del loro Paese d’origine, e tradotto in italiano, che attesta la loro situazione patrimoniale.

Parliamoci chiaro cari cittadini, ma secondo voi senza un documento ufficiale che attesti le proprietà immobiliari di un extra comunitario proveniente dall’altra parte del mondo, come faccio a sapere se quella persona possiede un immobile? Se quella persona possedesse una casa nel suo paese d’origine, secondo voi sarebbe giusto che faccia richiesta di una casa a Senigallia? Ovviamente no, perché se possiedi un immobile nel tuo Paese, hai un capitale, quindi non sei nel diritto di chiedere una casa popolare, casa che dovrebbe andare solamente a chi non ha nulla nel mondo, sia che sia italiano che straniero.

Gli obiettivi quindi quali sono? In primis mettere tutti sullo stesso livello, con gli stessi diritti e regole, cosa che adesso non accade a Senigallia, e poi l’essere certi che gli extracomunitari con i beni nei loro Paesi di origine non percepiscano aiuti che non gli spettano. Anche la composizione del nucleo familiare dovrà essere comprovata ai sensi dei due D.P.R, con documentazione rilasciata dalla competente autorità dello stato estero, corredata di traduzione in italiano legalizzata dall’autorità consolare italiana, che ne attesti la conformità all’originale. Ovviamente verrà fatta eccezione per gli aventi diritto dello stato di rifugiato politico. Saranno esentati anche quei soggetti stranieri nei cui paesi di origine è impossibile acquisire la documentazione.

Nei Comuni che hanno applicato i due D.P.R., le domande sono calate da un minimo del 40% ad un massimo del 60%. E’ palese quindi che tantissime autocertificazioni erano fasulle, mendaci, non corrispondenti al vero. Questo ha portato a risparmiare centinaia di migliaia di euro di contributi non dovuti. Cari cittadini, secondo voi gli euro risparmiati dove sono finiti? Sono stati ridistribuiti per chi ne aveva veramente bisogno, quindi o si sono potute aiutare molte più persone, o si è potuto aumentare la cifra dell’aiuto per chi ne aveva diritto. Con l’applicazione dei due D.P.R. anche per  l’assegnazione delle case popolari le domande sono calate in misura del 40%, quindi le case “avanzate” sono andate a chi aveva i titoli veri per averla.

Per essere ancora più chiari, i risparmi derivanti dall’applicazione dei due D.P.R. verranno usati per i residenti bisognosi, siano essi senigalliesi oppure immigrati in regola con la legislazione italiana. Questo per noi della Lega Nord si chiama “rispetto delle regole” e “uguaglianza” per tutti.

Gli aiuti, per noi, vanno dati a chi veramente ne ha diritto, e non a chi “imbroglia” le carte.

Davide Da Ros – Consigliere Comunale Lega Nord Senigallia

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