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“Un comportamento scorretto che merita un accertamento di responsabilità “

Richieste milionarie al buio a decine di medici. Panico indotto dalla direzione Asur

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Roberto Paradisi

Medici sotto attacco. Nei mesi scorsi la direzione sanitaria della Asur ha inviato (e continua a farlo) lettere raccomandate ai medici ospedalieri di messa in mora in relazione a casi di presunti errori professionali anche risalenti a molti anni addietro. In dette messe in mora sottoscritte dal direttore Marini si chiede ai medici di provvedere a non meglio precisati risarcimenti dei danni senza peraltro indicare le somme e, soprattutto, senza che emerga una precisa e dettagliata contestazione delle presunte condotte negligenti o scorrette da parte dei medici.

Richieste che piombano nelle case dei professionisti a ciel sereno senza che detti professionisti siano mai stai informati prima dell’esistenza dei contenziosi e senza che gli stessi siano stati messi in grado, tempestivamente, di partecipare in contraddittorio a indagini peritali o accertamenti volti a verificare la correttezza delle denunce e delle richieste di danno.

Si tratta di una procedura inaccettabile, evidentemente sintomo di una evidente “mala gestio” delle pratiche stesse, che viola lo stesso diritto costituzionale alla difesa di ogni singolo medico, costretto peraltro ad aprire al buio posizioni di danno con le proprie assicurazioni. Non solo. In molte di queste abnormi lettere, sono state richieste ai medici delle memorie a difesa, senza nemmeno indicare da che cosa esattamente i medici dovrebbero difendersi (non essendo in possesso né di documentazione, nè delle richieste di chi si assume danneggiato, né delle perizie, né in molti casi nemmeno della esatta contestazione del proprio operato).

Nemmeno a fronte di richieste formali dette documentazioni sono state fornite (bene faranno i medici, a tal proposito, in via difensiva a mettere in mora a loro volta l’Asur). La vicenda è molto più grave di quanto già non possa apparire. Perché tali condotte della direzione della Asur dimostrano non solo la mancanza di rispetto e di correttezza nei confronti dei medici (i quali tacciono per paura di ripercussioni) ma anche una gestione approssimativa e inaccettabile dei contenziosi che la dice lunga sull’attenzione delle nostre autorità sanitarie nei confronti dei cittadini eventualmente danneggiati da possibili errori medici.

Come legale e come consigliere comunale non posso che stigmatizzare una simile vicenda che non ha precedenti nella storia della nostra sanità. Ritengo che in tutte le sedi opportune (istituzionali e giurisdizionali) questa vicenda debba essere approfondita anche accertando eventuali responsabilità in ordine a profili di condotte illegittime e istituzionalmente scorrette.

da Avv. Roberto Paradisi

Roberto Paradisi
Pubblicato Venerdì 24 febbraio, 2017 
alle ore 15:13
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