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Diritto d’autore e Google Tax, se ne discute a Bruxelles

Tavolo congiunto all'Europarlamento: per la stampa online parteciperà anche ANSO

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Parlamento europeo, Unione Europea, europarlamento, Bruxelles

Presso il parlamento europeo a Bruxelles, avrà luogo martedì 7 febbraio una importante tavola rotonda dove si confronteranno le varie opinioni in merito alla nuova direttiva europea in materia di copyright e protezione del diritto d’autore (c.d. Google Tax).

All’incontro, patrocinato dall’European Internet Forum e organizzato dall’eurodeputato Victor Negrescu, parteciperanno Sarah Davis, (Group Legal Director, The Guardian), Chris Ancliff (General Counsel, International (London) and EVP, Eastern Europe, Middle East and Africa, Warner Music Group), Raegan MacDonald (EU Senior Policy Manager, Mozilla), Agustin Reyna (Senior Legal Officer and Digital Team Leader, BEUC), e Matteo Rainisio (CEO Edinet e Vice President ANSO).

In particolare siamo stati invitati per ricoprire la figura del “first respondent” ovvero della gestione del contraddittorio, visto che la normativa così come voluta sopratutto dai deputati tedeschi vorrebbe inserire una sorta di “tassa sui link“.

Sebbene come editori siamo sempre alla ricerca di un sistema per proteggere il nostro prodotto – spiega Matteo Rainisio – la strada di imporre una tassa sui link, o meglio una google tax, non renderebbe il mercato dell’editoria più sicuro dal plagio e non renderebbe più sostenibile il modello di business delle testate native digitali. Ad avvantaggiarsi sarebbero unicamente i grandi gruppi editoriali che potrebbero da un lato proteggere il proprio contenuto e dall’altro far valere la loro forza per ottenere il pagamento del dovuto. Questa idea è nata nel 2011, il web è una cosa completamente diversa oggi, la “condivisione” non è solamente più un semplice link su un blog o su Google news, ma sono le decine di social, a partire da Facebook e Twitter, che ogni giorno veicolano traffico e lettori verso una testata, per questo “bloccare” questa onda è oramai impossibile a meno che non si voglia dare a pochi il controllo dell’informazione online, uccidendo di fatto non solo piccole testate storiche che sono già alle prese con la trasformazione verso il digitale, ma anche e sopratutto tutte le aziende, molte delle quali che rappresento nella veste di vice presidente dell’Associazione Nazionale della Stampa Online, native digitali che in questi anni hanno contribuito a creare nuovi posti di lavoro e a sopperire ad una sempre maggiore distanza tra i grandi media e i territori più periferici e distanti dai grandi agglomerati urbani.

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