Al Rotary Senigallia la presentazione del catalogo fotografico “L’Occhio Magico”.
Ospite e protagonista dell'incontro Vito Maria Carfì
Perché la fotografia è una forma d’arte? Quando possiamo essere certi che un’immagine rappresenti l’espressione artistica del
nostro vissuto? Anche a queste domande si è cercato di dare risposta in un incontro organizzato dal Rotary Club Senigallia che
ha visto ospite Vito Maria Carfì per la presentazione del suo catalogo fotografico “L’Occhio Magico”.
Dopo l’introduzione del presidente Andrea Avitabile che ha tracciato una biografia personale e professionale dell’autore, la curatrice del volume Simona Zava ha sottolineato come la fotografia di Carfì parta da un dettaglio, un frammento di realtà in apparenza sprovvisto di un senso compiuto, che viene però trasformato e restituito all’osservatore sotto un nuovo aspetto e con un diverso significato.
Nel successivo intervento, il prof. Camillo Nardini ha spiegato che sono sensibilità e cultura dell’artista a definire il senso di un’opera in quanto l’arte è anticipatoria e annuncia ciò che è in arrivo; poiché Carfì intercetta in piccoli particolari i segnali che la realtà gli invia e li rimodella sotto nuove forme, Nardini definisce la sua fotografia come “intercettiva”.
“Oggi catturo immagini con uno smartphone e, per ognuna delle mie foto, – ha concluso l’autore – sono fondamentali due aspetti: il percorso mentale che la anticipa e il dare un titolo al racconto che quella immagine suggerisce; offro entrambi all’osservatore come una mia consapevole proposta che può essere accolta, rifiutata o parzialmente condivisa ma, mi piace sperare, mai ignorata“.
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