Tari, bocciato il piano alternativo dell’opposizione senigalliese
Paradisi e Rebecchini (Unione Civica): "Pagano ancora i cittadini"
Una maggioranza sorda e compatta, con l’aiuto servile del voto di Maurizio Perini, ha assestato un colpo formidabile a famiglie e imprese. La Tari del 2017 sarà da capogiro e metterà in ginocchio interi nuclei familiari ed esercizi commerciali. Non è servita nemmeno la massiccia affluenza in Consiglio di cittadini esasperati dalle tasse che hanno accolto l’invito di “Unione Civica” a presidiare i lavori. Cittadini perbene che, diversamente dagli estremisti coccolati dall’Amministrazione che spargono letame in piazza, si sono comportati civilmente facendo però sentire la loro voce ferma.
Tari approvata dunque nottetempo. Si poteva fare diversamente? Assolutamente si. “Unione Civica” lo ha dimostrato imbarazzando la maggioranza e presentando, insieme ai consiglieri Canestrari (Forza Italia) e Da Ros (Lega Nord), una fitta serie di emendamenti al bilancio e alla proposta sulla Tari puntuali e precisi.
Abbiamo spiegato con puntualità chirurgica dove poter tagliare la spesa (operando tagli per quasi 2 milioni di euro) e chiesto di corrispondere detti risparmi in due fondi di bilancio per far fronte alle spese per lo smaltimento dei rifiuti non previsti in spiaggia; abbiamo chiesto al sindaco di attivare un percorso giudiziario contro la Regione per chiedere il rimborso di quella spesa che, per legge, spetta a chi deve garantire la pulizia del fiume; abbiamo indicato e presentato una nuova tabella per la Tari con il ricalcolo di ogni singola voce, dal nucleo abitativo con un solo residente fino alle famiglie numerose e dalle attività professionali fino alle industrie indicando parametri umani e sostenibili (ovviamente facendo combaciare il minor gettito con i tagli alla spesa corrente); abbiamo indicato come e dove poter recuperare denaro nelle casse comunali senza pesare sui cittadini (aumentando la disponibilità, ad esempio, degli insufficienti spazi delle affissioni commerciali e promozionali).
A chi ripete a guisa di mantra che il costo dei rifiuti deve essere interamente coperto, rispondiamo che certamente è vero ma non è vero che deve essere coperto ricorrendo all’aumento della tassa. Bastava operare tagli consistenti al bilancio (invece Campanile si è vantato di non averlo fatto non comprendendo che è proprio quella la colpa dell’Amministrazione), prevedere qualche introito in più (ad esempio anche chiedendo alla Uisp di pagare la concessione annuale dell’albergo ostello comunale che conduce gratuitamente da oltre dieci anni con guadagni sostenuti), pretendere rispetto e denari dalla Regione Marche. Abbiamo messo a disposizione il nostro lavoro puntuale raccogliendo l’invito del sindaco a fare proposte alternative.
Le nostre proposte (tranne quella relativa ai maggiori introiti sulle affissioni) sono state bocciate.
Intanto non sono mancati i soldi per 40 mila euro per un incarico annuale senza concorso pubblico al Sig. Gino Baldi (già responsabile del programma elettorale del Pd per l’agenda digitale) per realizzare la banda larga; non sono mancati contributi massicci per decine di migliaia di euro alle solite associazioni vicine a Città Futura (rassegna dei burattini e compagnia teatrale Bacajà), le solite elargizioni a “Consorzio Solidarietà” presieduto dal cognato dell’assessore Girolametti per gestire “Open Municipio”, le solite parcelle da capogiro per i soliti avvocati tra cui il l’avvocato sindaco Pd di Ancona Mancinelli. E potremmo andare avanti per molto. La speranza è che Senigallia abbia memoria lunga.
Roberto Paradisi
Luigi Rebecchini
UNIONE CIVICA
Non potrete dire taglio se non spiegate cosa si taglia.
Alla faccia della chiarezza.
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