Spiaggiamenti, sull’arenile anche gli “scarti” dei lavori della Provincia fatti sul fiume Misa
Sartini propone al comune di rifarsi su Provincia e Regione attraverso la mediazione per compensare l'aumento della tari
Non si placa il dibattito a Senigallia sul bilancio di previsione 2017 e sul notevole aumento della tari. Il giorno dopo il consiglio comunale che ha visto l’approvazione del piano finanziario continuano infatti le polemiche su alcuni punti non chiariti dall’amministrazione comunale nonostante le interrogazioni, le interpellanze e gli interventi in aula di diversi consiglieri.
Tra questi c’è il tema sollevato da Giorgio Sartini, consigliere di Senigallia Bene Comune: gli spiaggiamenti che – a detta di sindaco e assessore – hanno causato il notevole aumento dei costi della raccolta rifiuti.
Se, come ha riferito il primo cittadino, i rifiuti spiaggiatisi nel 2015 sulle coste senigalliesi sono cresciuti fino all’incredibile quota di 24 mila tonnellate e 14 mila nel 2016, c’è da chiedersi da dove arrivino tutti questi rifiuti.
“Il fiume porta in mare – dichiara Sartini – tutti i rifiuti, compresi quelli derivanti dai lavori di manutenzione dell’alveo lasciati però dalla Provincia di Ancona all’interno degli argini“. Con i lavori effettuati per compensare il rischio idrogeologico nel senigalliese e nei comuni limitrofi, in poche parole, si è provveduto a tagliare la vegetazione che ostruiva lo scorrere del fiume, ma i residui sono stati lasciati lì anziché portarli in discarica.
Problemi di gestione fluviale, dunque, che poi, con le piene del fiume si sono riversati essenzialmente sulla spiaggia senigalliese causando l’aumento dei servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti dopo ogni ondata di maltempo.
“Sarebbe giusto però che il Comune si rifacesse sulla Provincia di Ancona e sulla Regione Marche: in fondo se i lavori non sono stati completati con la rimozione degli sfalci e delle potature, mica possono pagarla i cittadini senigalliesi“.
Ma la strada, ammesso che l’amministrazione comunale voglia percorrerla, potrebbe non essere così semplice: c’è il rischio infatti di “arenarsi” in battaglie tra carte bollate, tribunali e sentenze. “Ecco perché ho proposto in consiglio comunale di puntare sulla mediazione – spiega Sartini – e di scegliere una via più semplice: si andrebbero a richiedere a Regione e Provincia di riconoscere gli errori causati dai loro dirigenti per quanto riguarda i lavori effettuati sul fiume Misa e, così facendo, si potrebbero attivare le assicurazioni che gli enti comunali sono obbligati ad attivare per le tutele del caso“.
“Ma il sindaco Mangialardi su questo punto non ha risposto – conclude il consigliere di Senigallia Bene Comune – per cui tornerò sul tema con interrogazioni scritte finché non prenderà posizione“.
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