Il 1° febbraio sarà la giornata nazionale delle vittime civili delle guerre
La senatrice Amati: "atto simbolico ma importante, sono più le vittime civili che militari in tutto il mondo"
“Questo ddl è un atto simbolico ma importante che istituisce nella data del primo febbraio la giornata nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo. Dalle analisi dei dati relativi alle guerre, soprattutto i conflitti più grandi che hanno provocato il maggior numero di vittime, si sa ormai con certezza che le vittime civili sono assai più di quelle militari“.
“Lo dicono i numeri: del quasi mezzo miliardo di esseri umani uccisi nei cento massacri più rilevanti nella storia dell’umanità 315 milioni di morti dipendono dalle guerre; si tratta di 49 milioni di soldati uccisi contro 266 milioni di civili. Una media di civili morti durante le guerre che quindi è dell’85 per cento“.
Lo afferma la senatrice del Pd Silvana Amati, relatrice del ddl all’esame dell’aula del Senato (VIDEO qui sotto).
“La legge è a costo zero sia per il Paese sia per gli enti locali e le strutture che ad esse sono successivamente deputate. Nel testo – spiega – si prevede che le Province e gli enti locali possano promuovere una cultura di pace e di conoscenza dei fenomeni che attengono alle guerre e si stabilisce che il Miur fissi direttive per coinvolgere le scuole. Questo ddl, come altri che abbiamo approvato negli scorsi anni, fanno parte di un percorso che il Parlamento porta avanti per realizzare in modo concreto ed attuare la prima parte dell’articolo 11 della Costituzione, quella sul ripudio della guerra, affinché si possa arrivare a un orientamento culturale crescente nei diversi Paesi. Ci auguriamo – conclude Amati – che questo sia un obiettivo che impegni sempre di più tutto il Parlamento“.
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