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Assunzioni e riorganizzazione: così l’ospedale di Senigallia “rinasce”

Summit dei vertici della sanità regionale e locale: "Ritrovato l'equilibrio nell'Area Vasta 2 ma non bisogna fermarsi qui"

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I vertici della sanità marchigiana e locale riuniti a Senigallia

Nuove assunzioni di personale e acquisizioni di macchinari, ma soprattutto un sistema che possa dare risposte in base alle reali necessità. Sono i nodi della riforma sanitaria regionale ribaditi mercoledì 18 gennaio dai vertici della sanità marchigiana e locale riuniti a Senigallia per presentare alcuni dati sul presidio ospedaliero di zona.
Un presidio di primo livello di cui il direttore di Area Vasta n2 Maurizio Bevilacqua ha snocciolato alcuni dati: in un anno vi sono circa 10mila i ricoveri, ma il numero sale a 30mila quando si parla di accessi al pronto soccorso dell’ospedale di via Cellini, in cui vengono effettuate nei 12 mesi circa 5mila operazioni chirurgiche.
Medici e vertici della sanità marchigiana e locale riuniti a SenigalliaSenigallia, a riforma completata, potrà contare su 16 reparti di specializzazione, 14 unità operative complesse, 20 unità operative semplici. A ciò fanno riferimento circa 80mila persone che vivono nella valle del Misa che crescono fino a 120mila persone con l’afflusso turistico dei mesi estivi.
Per far fronte alle gravi carenze che negli anni si sono accumulate a causa di tagli alle risorse, sono stati assunti 40 infermieri, 35 operatori socio-sanitari (OSS), 16 medici tra cui un veterinario e due psicologi in più per il poliambulatorio, un fisioterapista e un ingegnere.
I vertici della sanità marchigiana e locale riuniti a SenigalliaE’ una struttura che gode di buona salute – ha dichiarato Bevilacqua – nonostante le varie problematiche che esistono in ogni zona e in ogni regione. Stiamo portando a termine anche la questione della risonanza magnetica per la quale il vecchio progetto ereditato presentava grosse criticità che hanno costretto a rivedere l’operazione. Ora finalmente grazie all’ampliamento dei locali e al milione di euro stanziato, riusciremo a chiudere la partita“.

I vertici della sanità marchigiana e locale riuniti a Senigallia: intervento di MangialardiAnche il sindaco di Senigallia, Maurizio Mangialardi, è intervenuto affermando che “fino a pochi mesi fa c’erano disagi enormi, ma ora, dopo tanto lavoro, la situazione è nettamente migliorata: si sta finalmente riacquistando una situazione di equilibrio tra Senigallia e il resto del territorio dell’Area Vasta 2. Bene che si sia intervenuti sulle sale parto che attendevano da tempo, bene il progetto per il parto senza dolore, bene la risonanza magnetica sperando che non servano varianti, VIA e VAS, ma serve di più: non si può interrompere il processo di riforma perché solo allora gli ospedali di rete potranno dare il vero contributo al sistema regionale e soprattutto risposte adeguate alle esigenze della cittadinanza“.

I vertici della sanità marchigiana e locale riuniti a Senigallia: intervento di CeriscioliNon potevamo evitare una profonda riforma del sistema sanitario regionale e locale. Nonostante le difficoltà iniziali, non saremmo riusciti a risolvere i grandi problemi che erano presenti da anni, in modo strutturale” ha detto il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, intervenendo alla presentazione dei dati di accessi, ricoveri e prestazioni dell’ospedale di Senigallia.
Certo, sono necessari e utili seri investimenti, sia per quanto riguarda il personale, sia per i macchinari da utilizzare per le prestazioni. Oggi, abbiamo una spesa per il personale sopra il tetto limite. Assunzioni e acquisizioni per compensare le realtà sotto organico ma anche per dare un’accelerazione e spingere la riforma. I vertici della sanità marchigiana e locale riuniti a Senigallia: intervento di MariniIn questa riorganizzazione, le strutture territoriali non diventano una minore risposta sanitaria che Regione e Asur offrono ai cittadini: servono per dare una risposta d’insieme nel territorio, per poter dimettere le persone e liberare, ad esempio, i pronto soccorso quando ci sono sovraccarichi. Ma per dare le risposte, bisogna prima capire le reali necessità e tarare su quelle ogni singola manovra. Il sistema finora ha retto grazie a tutto il personale che ci lavora, ma è tempo di cambiare“.

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