Senigallia, insetti in sala operatoria: inutilizzabile la struttura dell’ospedale
La denuncia di Paolo Battisti, ex consigliere comunale: "L'ospedale è un malato grave che non vogliono curare"
Mosche e insetti tornano ad infestare la sala operatoria dell’ospedale di Senigallia. Un problema già affrontato in passato che torna a minare la salute dei pazienti e il lavoro dei professionisti che mandano avanti la struttura nonostante la miriade di emergenze quotidiane.
A denunciarlo è l’ex consigliere comunale Paolo Battisti, ora portavoce de L’Altra Senigallia con la Sinistra. “L’ospedale di Senigallia (che serve un bacino di utenza dalle 80mila alle 120mila persone, in estate) è ammalato gravemente, e nessuno ha intenzione di curarlo veramente. Sono venuto in possesso di un documento ufficiale che, di fatto, denuncia l’impossibilità di utilizzare la sala operatoria di chirurgia del nostro nosocomio, stante la presenza di insetti negli impianti di aerazione”.
Ecco il Documento ufficiale del Dirigente Medico dell’Ospedale di Senigallia, datato 26 dicembre:
Vista la situazione di emergenza ambientale che da alcuni giorni si sta verificando presso il GOC (Gruppo Operatorio Specializzato) e non risolta nonostante gli interventi di bonifica tentati, sentiti i colleghi in servizio per la competenza clinica, Dr Piazzai (UO Chirurgia), Dot.ssa Antonelli (UO Anestesia), stante l’urgenza di intervenire per due pazienti, uno di sesso maschile con occlusione intestinale ed una paziente donna con addome acuto con perforazione e peritonite, si decide di intervenire urgentemente utilizzando la sala operatoria ortopedica. Altre urgenze verranno trasferite nei presidi limitrofi, in accordo con il 118.
Dottoressa Valeria Benigni
Dirigente Medico DMO Senigallia
“Problema già affrontato altre volte, ma, evidentemente, non risolto – afferma Battisti -. E questa è solo la punta dell’iceberg: sono decine le lamentele che mi arrivano settimanalmente da operatori del settore sanitario, che si trovano a dover far fronte ad una miriade di emergenze quotidiane, alle quali riescono a supplire con la totale e assoluta dedizione al lavoro e a volte utilizzando molta fantasia. Noi cittadini paghiamo il 43 per cento dei soldi che guadagniamo in tasse (chi ha la fortuna di lavorare), ed è un nostro diritto avere cure pubbliche adeguate e prestazioni mediche all’altezza. Macchinari obsoleti, liste di attesa infinite (lo stesso medico che con il Cup ti fa aspettare 6-8 mesi, lo trovi 3 giorni dopo a pagamento nella stessa struttura pubblica), disservizi vari, devono avere fine”.
“In 5 anni di attività consigliare ho fatto richiesta decine di volte di istituire una commissione, gratuita e composita di tutte le sensibilità cittadine, che si occupasse quotidianamente e specificamente dell’ospedale di Senigallia e dei servizi ad esso collegati. La proposta è sempre stata bocciata, dal sindaco ma anche e soprattutto da chi ‘dirige’ la sanità senigalliese e regionale oggi. Ecco, questa è la mentalità che deve assolutamente cambiare. E’ finito il tempo di nascondere ‘ la polvere’ sotto il tappeto. Perché la salute non ha colore e non ha partito”.
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