La Lega Nord di Senigallia chiede le dimissioni del sindaco
Intervento dell'opposizione consiliare dopo le contestazioni del MEF e la bocciatura politica degli ultimi due referendum
Perché l’amministrazione comunale ha taciuto sui controlli degli ispettori del Ministero dell’economia e delle finanze? E perché non ha detto nulla in consiglio comunale sulle 18 contestazioni per gravi irregolarità amministrative? E perché l’assessore al bilancio non ha relazionato sulla vicenda?
Sono alcune delle domande che gli esponenti della Lega Nord di Senigallia si sono posti in merito alla notizia delle contestazioni all’azione amministrativa senigalliese emerse nelle ultime settimane. Contestazioni e controlli “liquidati dal presidente del consiglio e dal vicesindaco con superficialità” che fanno riflettere sull’amministrazione comunale di Senigallia.
“I Controlli sono avvenuti ad aprile e sono terminati con il riscontro di 18 gravi violazioni amministrative di bilancio – affermano i referenti della Lega Nord – come sollevato nell’ultimo consiglio comunale dal consigliere Giorgio Sartini di Senigallia Bene Comune. Ma oltre a ciò che è scaturito dall’ispezione, la cosa grave è che il sindaco ha pensato di tacere per un lunghissimo tempo, tenendo l’intera opposizione all’oscuro di tutto”.
Un modo di agire – continuano i leghisti senigalliesi – “del tutto arbitrario in totale mancanza di rispetto per le opposizioni e verso il consiglio. A noi non risulta che 18 capi di accusa siano una semplice questione di normali accertamenti. Ci domandiamo perché non è stato lo stesso assessore al bilancio Gennaro Campanile a dare chiarimenti credibili, dato che la materia è di sua competenza. Cosi facendo rafforza la nostra convinzione che l’assessore Campanile non sia all’altezza del suo compito. Perché il Sindaco Mangialardi proprio quel giorno non era presente alla seduta di consiglio comunale e preferiva invece andare in visita in Ancona alla corte di Renzi?”
“Chiediamo – concludono dalla Lega Nord Senigallia – che il sindaco prenda in seria considerazione, al prossimo consiglio comunale, di presentare le proprie dimissioni, anche in relazione agli esiti dei due referendum. Il primo sulla fusione Senigallia-Morro d’Alba, dove la maggioranza dei cittadini ha espresso la propria bocciatura e di conseguenza la sfiducia nei confronti del Sindaco; il secondo lo scorso 4 dicembre, quando il sindaco, da convinto sostenitore del ‘sì’ e di Renzi, ha ottenuto una sonora sconfitta politica“.
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